Categorie: Cronaca Politica Terni

Default province, M5S choc “A Terni aumentano stipendi dirigenti, è il Titanic”

Dopo l’infuocata assemblea sindacale di lunedì scorso e il presidio dei lavoratori della Provincia di Terni, a rischio dissesto; dopo l’ammissione del sindaco e presidente dell’ente provinciale Leopoldo Di Girolamo “non siamo in grado di presentare il bilancio entro i termini stabiliti”, le dichiarazioni di Andrea Liberati, consigliere regionale del M5S, pesano come macigni: “Gli stipendi dei dirigenti della provincia di Terni aumentano del 30%”.

“Un buco per milioni di euro: tra Perugia e Terni abbiamo due enti ridotti a rottami grazie all’attuale classe politica. E finalmente escono i numeri ufficiali di questo disastro. 

Come noto – dice Liberati in una nota – gli enti provinciali in default sono prevalentemente al Sud Italia: con tali storie emerge come la meridionalizzazione dell’Umbria sia ormai plateale. E come le ingiustizie in seno alle morenti Province proseguano e si consolidino.

Oggi infatti spunta una vera bad news – afferma clamorosamente Liberati – mentre i dirigenti della Provincia di Perugia si dichiarano – con un comunicato ufficiale – disponibili “a fornire un proprio contributo di solidarietà”, esprimendo “apprezzamento e stima per i propri colleghi”, a Terni si strappano ancora ricchi premi e cotillon. 

Spuntano i risultati dell’accordo agostano tra il sindacato dirigenti (DIREL) e l’Amministrazione provinciale di Terni, patto che CGIL e CISL hanno giustamente rifiutato di firmare, giacché prevede una ripartizione del fondo dirigenziale atta a erogare il 30% in più dello stipendio ai dirigenti medesimi: costoro passano così da un compenso mensile minimo di € 133.559 a uno massimo pari a € 138.300 contro i € 101/106.000 dello scorso anno!

Essendo diminuite funzioni e dirigenti, il relativo fondo è assurdamente rimasto intatto, come se numero e competenze degli apicali fossero sempre uguali al passato: il risultato di una simile ‘trattativa’ è che ai dirigenti residui andranno molti più soldi, dirigenti assurti con questo gesto ad autentici camerlenghi dell’Ente! Manca solo il turibolo.

Così, mentre le Province sono ormai nella terra di nessuno e mentre impiegati e quadri subiranno ulteriori decurtazioni dei propri salari, mentre i cittadini scontano difficoltà nella fruizione di servizi che lo Stato e la Regione ben poco remunerano, alcune persone a Terni registrano un immorale incremento dei loro compensi, superando d’emblée tutti gli stipendi dei colleghi provinciali di Perugia, venendo scavalcati soltanto da quattro direttori della Regione.

Sento un’orchestrina suonare: il Titanic è qui! La buona politica, invece, come sempre impegnata altrove”.