Terremoto

Decreto ricostruzione, Renzi “Martedì in CdM” | Norcia, chiesti moduli anche per medie e superiori

Approderà martedì 11 ottobre in Consiglio dei Ministri l’atteso decreto legge sulla ricostruzione post sisma. A confermare quanto trapelato da giorni è stato domenica pomeriggio il premier Matteo Renzi ospite su Rai Uno a “L’Arena”. Il presidente del Consiglio ha ribadito anche quanto espresso più volte (come nella conferenza stampa del 23 settembre a palazzo Chigi), cioè l’attenzione del Governo per le scuole, tanto che gli interventi di miglioramento ed adeguamento sismico da parte dei Comuni saranno fuori dal patto di stabilità.

E proprio sulla questione delle scuole, a Norcia non tende a placarsi la discussione sui plessi scolastici (al momento tutti pienamente agibili ed antisismici, tranne materna ed elementare che andranno demolite e ricostruite). Proprio in queste ore è spuntata fuori anche la richiesta avanzata dalla dirigente scolastica dell’istituto omnicomprensivo di Norcia, Rosella Tonti, finora rimasta nascosta, di poter garantire dei moduli scolastici prefabbricati anche per gli studenti delle scuole medie e superiori.

L’INCHIESTA: LA FAGLIA SOTTO IL BATTAGLIA E LA MICROZONAZIONE SISMICA


Norcia, la preside: “Stress psicologico influenza il clima scolastico”

La questione delle scuole ormai da settimane sta dividendo la cittadinanza ed in particolar modo i genitori degli studenti delle elementari, che fino alla scorsa settimana hanno svolto le lezioni in tenda, in attesa dell’arrivo della struttura prefabbricata che dovrebbe essere disponibile prima di un mese. Lunedì mattina le sedi scolastiche, però, cambieranno, come comunicato durante l’incontro di giovedì sera ai rappresentanti di classe. Tutti al “Battaglia” quindi, negli spazi danneggiati dal sisma del 24 agosto e riconsegnati dalla Provincia dopo i lavori.  Via dunque le tende, fredde e umide per il maltempo. All’interno della scuola superiore troveranno pertanto spazio i bambini della sezione primavera (orario 8-13 dal lunedì al venerdì); quelli della scuola dell’infanzia (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16) e quelli della scuola primaria (negli orari previsti dal tempo scelto, ma sempre dal lunedì al venerdì).

Questo per lo meno in attesa dei moduli prefabbricati, per i quali è iniziato il conto alla rovescia dopo l’aggiudicazione della gara ad una ditta di San Gemini, la Tecnifor spa. La possibilità di ottenere più prefabbricati scolastici per destinarli anche agli studenti della scuola media e di quella superiore (ospitati in plessi pienamente agibili e considerati antisismici) è stata però sollecitata più volte in queste settimane dalla dirigente scolastica. Due distinte lettere inviate alle autorità competenti da parte della preside Tonti di cui finora non si aveva notizie.

Il primo documento era stato inviato a metà settembre, subito dopo l’inizio dell’anno scolastico. Tra i destinatari anche il ministro della pubblica istruzione Giannini, il commissario straordinario della ricostruzione Errani ed il capo della protezione civile nazionale Curcio. La dirigente scolastica motivava la lettera con un “dovere istituzionale, morale ed umano“, ricordando le continue scosse di terremoto anche di una certa rilevanza e quindi ponendo interrogativi sul possibile danneggiamento ulteriore dei plessi. La Tonti, però, faceva soprattutto riferimento alla difficoltà dei ragazzi nel concentrarsi con le scosse continue e con lo stress psicologico, evidenziano inoltre come il previsto intervento di psicologi riguardava soltanto i bambini più piccoli. La lettera quindi chiedeva “una struttura modulare anche per questi alunni (di medie e superiori, ndr) che permetta anche ai nostri ragazzi di poter svolgere in tutta tranquillità i percorsi di crescita e di formazione cui hanno diritto“.

La seconda lettera è datata invece 24 settembre. Sono passate quindi due settimane, ma è facile pensare che l’opinione della preside non possa essere radicalmente diversa. Anche nella seconda missiva si ricordava il proseguire dello sciame sismico, segnalando che “gli alunni e il personale della scuola, pur dimostrando equilibrio, forza e volontà di andare avanti, iniziano a lamentare uno stress psicologico che influenza negativamente il clima scolastico. Inoltre le continue evacuazioni che si effettuano dopo le scosse, interrompendo continuamente le attività scolastiche, producono effetti negativi anche sull’andamento dei programmi scolastici e sul rendimento scolastico degli alunni (come già segnalato da alcune famiglie). In virtù di ciò – scrive la dirigente scolasticasono a ribadire l’esigenza di provvedere alla fornitura di moduli prefabbricati per gli alunni I e II Grado che, anche in considerazione della sismicità del nostro territorio, potrebbero tornare utili nel caso sopraggiungessero nuove emergenze“.

TERREMOTO E POLEMICA SULLE SCUOLE, GLI APPROFONDIMENTI DI TUTTOGGI.INFO


M5s sollecita l’Ordine dei geologi sulla faglia attiva

Le lettere della dirigente scolastica sono finite anche nelle mani dei consiglieri regionali dell’Umbria, essendo state indirizzate alla presidente del Consiglio regionale Donatella Porzi ed all’assemblea legislativa umbra. Ed è per questo che ora il Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione ha intenzione di richiedere l’audizione in Commissione della preside Rosella Tonti, “in merito alle missive inviate negli ultimi 30 giorni alle Autorità competenti e, per l’effetto, inoltrate anche allo scrivente” evidenzia il consigliere Andrea Liberati.

Nelle lettere – ricorda l’esponente di minoranza – si sollecitava opportunamente la predisposizione dell’area di allestimento e la consegna dei moduli per mettere in sicurezza docenti e discenti, oltre a segnalare l’impossibilità della turnazione oraria per gli alunni della scuola primaria, rivendicando il più pieno -e sicuro- ‘diritto all’istruzione’ in favore degli studenti. Gli organi di stampa informano però che, a partire da lunedì 10 ottobre, circa 200 bambini -finora nelle tende- saranno ricollocati sotto il tetto dell’Istituto ‘Battaglia’, già parzialmente danneggiato e notoriamente edificato in prossimità di una faglia sismica attiva. Richiederemo pertanto anche l’intervento dell’Ordine dei Geologi per illustrare i possibili rischi di questa scelta su cui la Regione deve fornire le più ampie ed esaustive spiegazioni“.

Il Movimento 5 Stelle in Regione sta peraltro ancora attendendo risposta proprio su un’interrogazione concernente gli immobili pubblici e privati realizzati su faglie attive in Umbria: “Abbiamo richiesto se ne esista un elenco e perché, pure in tempi recenti, siano stati autorizzati edifici su faglia, a dispetto di studi di microzonazione sismica già in possesso della Regione medesima. Come si fa a parlare di mitigazione del rischio, quando si continua a costruire in questo modo?”.


Nel week end tre scosse sopra i 3.5 gradi

La terra, intanto, ha ripreso a tremare in modo significativo, con scosse di terremoto tutte tali da creare apprensione nella popolazione ma fortunatamente non forti al punto da creare nuovi danni (se non a strutture già seriamente compromesse dopo il 24 agosto).

Da venerdì a domenica le scosse oltre i 2.5 gradi di magnitudo sono state ben 18. Tre addirittura quelle oltre i 3.5 gradi: sabato alle 14:19 di 3.5 gradi di magnitudo, sabato alle 20:11 di 3.9 e domenica alle 6:42 di 3.6. Tutte hanno avuto epicentro al confine nella zona tra Umbria, Marche e Lazio nei pressi di Forca Canapine.


Ricostruzione, martedì il decreto legge

Martedì finalmente il decreto legge sulla ricostruzione post sima del 24 agosto 2016 approderà in Consiglio dei Ministri. Ad assicurarlo è stato il premier Matteo Renzi dopo che i tempi inizialmente annunciati sono slittati di circa una settimana. Renzi, che ha anche ricordato come nonostante le tante vittime ben 238 persone sono state estratte vive dalle macerie, ha elogiato l’impegno dell’imprenditore Diego Della Valle che ha promesso l’apertura di una fabbrica ad Arquata del Tronto per dare lavoro e futuro a chi non ce l’ha più.

In attesa di conoscere i contenuti del decreto, sabato  mattina il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani è tornato in Umbria. A Cascia, alla presenza della presidente della Regione Catiuscia Marini (che sarà nominata vice commissario), dell’assessore regionale Giuseppe Chianella e dei sindaci della valle umbra (presenti queli della Valnerina, ma anche di Spoleto e del Folignate), si è tenuta infatti una riunione preparatoria, in cui sono stati illustrati i principali contenuti del dl (salvo modifiche che il Governo apporterà nelle prossime ore).

Tra le novità previste dal decreto – ha spiegato la governatrice Marini, ricordando quanto già emerso nelle ultime settimane – c’è l’istituzione di un unico ufficio per la ricostruzione che opererà in stretta relazione con il Commissario, il presidente della Regione e Comuni  ed a cui dovrà essere destinato personale con competenze tecniche ed amministrative, integrato da eventuale personale aggiuntivo previsto dal governo per il tempo necessario alla ricostruzione. Ufficio unico – ha spiegato  Marini – non significa centralizzato, avrà infatti  una operatività territoriale con una sede a Norcia e una a Foligno, dove c’è la sede regionale della protezione civile. Il governo – ha poi ricordato la presidente – si è preso l’impegno di mettere le risorse necessarie per ricostruire sia le prime case che le seconde abitazioni tenendo conto della specificità di quest’area e alle caratteristiche tipologiche residenziali dei comuni interessati”.

Per le seconde case, è emerso negli ultimi giorni, i contributi per la ricostruzione saranno al 100% nell’area del cratere (che dovrebbe comprendere ben 60 Comuni nelle 4 regioni interessate) ed al 50% al di fuori, mentre i danni sulle prime case verranno coperti al 100% indipendentemente dalle zone.


White list e beni culturali

Dopo aver evidenziato come in Umbria la fase di emergenza del terremoto “è stata gestita con capacità e prontezza”, il Commissario Vasco Errani ha anticipato alcuni contenuti del Decreto: dalla unicità della centrale di committenza (Invitalia), alle white list a cui dovranno obbligatoriamente iscriversi le imprese impegnate nella ricostruzione pubblica e privata, con la creazione di una nuova struttura a ciò dedicata. “Questo – ha spiegato – consentirà di semplificare le procedure, ma anche di avere un elemento importante di valutazione delle aziende e di certificazione che va oltre il sistema antimafia e che incrocia quanto previsto dal nuovo Codice  degli appalti. Allo stesso modo – ha annunciato – si prevede una lista per i professionisti relativa alle capacità professionali e gestionali rispetto al numero di pratiche che possono essere assunte per evitare concentrazioni eccessive che generano lungaggini”. Fra le novità del Decreto anche l’impossibilità di chi ha avuto rapporti con una azienda di ricoprire il ruolo di direttore dei lavori per quella stessa azienda ed il finanziamento, accanto all’adeguamento sismico, del miglioramento sismico con una resistenza al terremoto dell’80 per cento. I danni stimati ammontano a 4 miliardi – ha ricordato – e verranno finanziate al 100 per cento le prime case e le seconde abitazioni ubicate nelle aree interne, al 50 per cento verrà invece finazniato il recupero delle seconde abitazioni fuori dalle aree interne.

Per i Beni  culturali  si sperimenterà una Soprintendenza unica per l’area del terremoto che assumerà le competenze di tutte le Soprintendenze  territorialmente competenti. Su tutti i Beni culturali, inclusi  quelli delle Curie, al netto delle donazioni fatte al 100 per cento alle Curie, si interverrà con progetto e soggetto attuatore unico da parte del Ministero dei beni culturali, previo un protocollo con le Curie  a cui sarà assicurata la possibilità di condividere le priorita, le strategie progettuali e la qualità dei progetti. “Un impegno forte nel Decreto è previsto per l’ economia, in particolare per il settore del turismo e della promo – commercializazione per sostenere anche le aree attigue a quelle direttamente colpite ma che comunque hanno subito gli effetti del terremoto. Per le iImprese danneggiate èad esempio   previsto un prestito d’onore di 30 mila euro con preammortamento di 3/5 anni a zero interessi e lunghissimi tempi di rientro “così da dare una prima boccata d’ossigeno ed evitare delocalizazioni – ha spiegato il Commissario.

Previsti anche finanziamenti fino a 600 mila euro per progetti di riqualificazione e innovazione per tutti i tipi di imprese, con preammortamento in 3 anni, zero tasso d’ interesse e 15 anni per la restituzione. Risorse dedicate verranno reperite nell’ambito della riprogrammazione dei fondi strutturali e da parte delmiliardo 600 milioni di fondi europei che rienterranno in Italia. Individuate anche politiche specifiche per l’agricoltura a sostegno soprattutto delle filiere integrate. “C’è stato – ha detto Errani – uno sforzo straordinario da parte del governo, inedito dal punto di vista della capacità di rispondere finanziariamente e mai avvenuto in precedenza in occasione di altri terremoti. Il decreto sarà strutturato in modo da rispondere al complesso delle questioni della ricostruzione dando sin dall’inizio certezze sulle risorse necessarie con l’obiettivo di ricostruire in legalità, sperimentando un nuovo modello di crescita economica delle aree interessate per evitarne lo spopolamento, e dando per il futuro un modello efficace da seguire in caso di calamità naturali . In questo quadro – ha concluso Errani – la cooperazione tra i diversi livelli istituzionali riveste una importanza straodinaria. Se sapremo cooperare – ha detto – avremo una accelerazione degli interventi rispetto alle esperienze precedenti”.