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Declassamento archivi umbri penalizzerebbe anche Spoleto

“Per evitare il declassamento e il ridimensionamento degli archivi dell’Umbria è necessario che Spoleto si muova insieme alle altre quattro città interessate”. Continua a far discutere il decreto del MiBACT che modifica l’assetto degli istituti archivistici presenti nella nostra Regione. A tornare sull’argomento è il Presidente del Consiglio comunale Giampiero Panfili, presente sabato scorso al sit-in organizzato a Perugia di fronte alla sede dell’Archivio di Stato.

“La decisione di declassare l’Archivio di Stato di Perugia a sede non dirigenziale e di accorpare la Soprintendenza archivistica dell’Umbria a quella delle Marche, con il conseguente contraccolpo organizzativo che si verificherà anche nella sezione di Spoleto, richiede un‘azione comune che veda coinvolte anche le città dove sono presenti le altre sedi. Chiaramente mi riferisco a Perugia, Foligno, Gubbio e Assisi a cui intendo sottoporre un documento condiviso per cercare di scongiurare un cambiamento che penalizzerebbe non solo le realtà direttamente coinvolte, ma l’intera regione”.

“Non si capisce infatti – ha aggiunto il Presidente Panfili – per quale motivo un patrimonio archivistico come quello presente in Umbria, curato nel territorio da ben quattro differenti sedi, unico caso in Italia, debba essere penalizzato non solo a fronte di dati molto incoraggianti che hanno fatto registrare, negli ultimi cinque anni, un notevole incremento qualitativo e quantitativo, ma soprattutto a favore di una realtà, come quella di Ancona, che ha una popolazione di 100.000 abitanti contro i 160mila di Perugia. A riguardo, proprio per seguire costantemente l’evolversi della situazione, insieme al Sindaco Cardarelli e al consigliere regionale Goracci abbiamo partecipato ieri a Perugia al nuovo sit-in organizzato di fronte alla sede della Regione”.