Decine di telefonate, anche nel cuore della notte, ed sms anonimi in pochi giorni, con ingiurie anche molto pesanti stando all’accusa. Ma grazie all’attivazione del servizio ‘override’ il destinatario, un 38enne di Cascia, è risalito ai numeri da cui partivano le chiamate e scoperto, grazie all’intervento dei Carabinieri, che le utenze erano intestate ad un ex fidanzato della sua compagna e al padre di un altro ex. Così è partita la denuncia che ha condotto di fronte al giudice i due giovani, residenti uno a Norcia e l’altro a Cascia.
Le telefonate e gli sms – che, per garantire l’anonimato, venivano inviati da cabine telefoniche – arrivavano sia al 38enne che alla sua ragazza, anche dopo che quest’ultima decise di cambiare numero di cellulare. Stando alla ricostruzione fatta in aula lei aveva dato il nuovo numero a pochissime persone, segno, forse, che chi continuava a chiamarla era una persona che conosceva bene lei e le sue frequentazioni abituali.
I tabulati, per la verità, non raccontano nulla sul contenuto delle telefonate – alcune delle quali, per altro, duravano solo pochissimi secondi – ma nell’elenco in possesso dei Carabinieri si evince quanto fossero frequenti. Nove tra il primo e il 4 dicembre 2010, almeno venti nel mese successivo. Escusso ieri, il ragazzo presunta vittima del reato ha detto di conoscere soltanto uno degli imputati, ma di aver saputo che entrambi avevano avuto a che fare con la sua ragazza.
Nella prossima udienza sarà lei ad essere ascoltata. Una testimonianza che il giudica Fornaci reputa fondamentale per la prosecuzione del processo. Si tornerà in aula a dicembre. I due imputati, entrambi presenti ieri, sono assistiti Dall’avvocato Endrio Coccia del foro di Spoleto.
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