Umberto De Augustinis – l’ex sindaco di Spoleto sfiduciato 20 giorni fa dopo un rocambolesco Consiglio comunale che ha sancito la crisi politica che perdurava ormai da cinque mesi – non ci sta a subire gli effetti di quella sfiducia e ha impugnato la delibera consigliare con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La notizia, che rompe il silenzio politico di questi giorni, viene confermata a Tuttoggi non solo da qualche fedelissimo dell’ex primo cittadino, ma anche dai legali che hanno depositato il ricorso straordinario: una procedura alternativa a quella giurisdizionale (Tar ed eventuale Consiglio di Stato), meno costosa e più veloce per il ricorrente che ha così la possibilità di veder riconosciute le proprie ragioni nel giro di qualche mese.
Per la verità la notizia del ricorso circolava da qualche giorno in città, con i bene informati che lo volevano in capo a quei consiglieri ed ex assessori rimasti vicini a De Augustinis.
Invece la causa amministrativa è stata presentata direttamente ed unicamente dal magistrato di Cassazione.
A depositare e seguire il ricorso straordinario per De Augustinis sono due legali del foro di Roma, il professor Sandro Amorosino e l’avvocato Salvatore Taverna, quest’ultimo amico di vecchia data dell’ex primo cittadino tanto da averlo sostenuto nella campagna elettorale del 2018 candidandosi nella sua lista civica di Laboratorio per Spoleto. E che per il Comune ha seguito alcune cause di particolare interesse, come il ricorso sulle cartelle Tosap contro l’Inps.
E’ proprio l’avvocato Taverna a confermare la notizia al telefono con Tuttoggi.
“Si è vero, il dottor De Augustinis ha incaricato il professor Amorosino e il sottoscritto di studiare e depositare questo ricorso. A nostro avviso ci sono diverse criticità che abbiamo portato all’attenzione degli organi che dovranno decidere sul ricorso”.
Come si ricorderà De Augustinis, a metà consiglio comunale, aveva rassegnato le proprie dimissioni: una decisione però che non è bastata a fermare i lavori dell’Aula, avallati dal segretario comunale, che alla fine ha votato la mozione di sfiducia con 15 voti favorevoli e 1 astenuto (in 8 hanno abbandonato l’aula).
“L’aspetto delle dimissioni presentate prima della sfiducia è alla base del ricorso, ma abbiamo evidenziato anche altri elementi” conclude il legale.
Di più l’avvocato Taverna, noto per la sua riservatezza, non dice.
Ma la conferma del ricorso è già sufficiente per riaccendere il dibattito sulla correttezza del voto di sfiducia e della conseguente delibera di scioglimento del Consiglio comunale di Spoleto.
Delibera che è stata esaminata e legittimata anche dal Prefetto di Perugia Armando Gradone il quale ha subito dopo nominato il Prefetto Tiziana Tombesi quale Commissario della città del Festival.
Su quali altri elementi si possa basare la causa non è dato sapere. Qualche alleato dell’ex primo cittadino sussurra a mezza bocca che ci potrebbero essere anche motivi legati alla (presunta) incompatibilità di qualche consigliere. Una notizia che, vale precisarlo, non trova al momento alcuna conferma ufficiale.
Ad istruire il ricorso sarà il competente Ministero dell’Interno, sentita la Prefettura di Perugia, che dovrà trasmetterlo al Consiglio di Stato, che a sua volta dovrà emettere un parere obbligatorio e vincolante.
La decisione del Consiglio di Stato viene così emanata sotto forma di Decreto del Presidente della Repubblica.
Il DPR può prevedere l’accoglimento del ricorso, annullando così l’atto (la delibera consiliare), o rigettarlo, se le contestazioni verranno giudicate infondate.
Nel primo caso le lancette dell’orologio verrebbero riportate alle 17.50 del 11 marzo scorso, ovvero al momento delle dimissioni di De Augustinis.
Il quale però, pur tornando in questa ipotesi alla guida della città (e con lui la Giunta e i tutti i consiglieri comunali), dovrebbe fare i conti con l’assenza di una maggioranza qualificata. Dallo scorso ottobre infatti la ex Giunta poteva contare solo su 9 consiglieri, incluso lo stesso ex Sindaco.
Troppo pochi per continuare la consiliatura; sufficienti, come si ricorderà, solo nell’ipotesi che il centrosinistra fosse entrato in maggioranza. Ma la base del Pd e di Ora Spoleto, chiamati in causa per ben due volte, non ne ha voluto sapere di accordi con il sindaco civico sostenuto dal centrodestra.
Non resta quindi che attendere l’esito di questo ulteriore ricorso, atteso non prima dell’arrivo dell’estate.
I riflettori restano quindi puntati sull’altra causa amministrativa, quella intentata dalla ex Giunta nei confronti della Regione che ha trasformato il San Matteo degli Infermi in Ospedale covid, e la cui udienza è fissata per il prossimo 11 maggio.
Intanto liste civiche e partiti di centrodestra e centrosinistra hanno, chi più, chi meno, cominciato a lavorare alla prossima campagna elettorale, attesa per il prossimo ottobre (venerdì 2 aprile su Tuttoggi le ultime notizie sulle grandi manovre della politica a Spoleto)