Da più parti si registrano pressing, insulti e messaggi dal tono minatorio nei confronti di alcuni dei 15 consiglieri firmatari della sfiducia
De Augustinis ci riprova e lavora, lui o chi per lui, a 12 punti programmatici da sottoporre alla opposizione-maggioranza nella speranza di trovare almeno 3 consiglieri disposti a fare il salto dello steccato e a passare con lui (dando per scontato che la Bececco, sfiduciata dalla propria lista civica, è disponibile a proseguire questa legislatura).
Inutile dire che con Fd’I, Lega, Spoleto Popolare e Alleanza civica blindati nel votare la mozione di sfiducia, l’unico appiglio possibile per il sindaco e magistrato di Cassazione Umberto De Augustinis resta il Pd (Ora Spoleto di Luigina Renzi si chiamerebbe fuori da ogni tentativo di chiamata). Resta alla finestra Marina Morelli (Forza Italia): “Da più di un anno ho dichiarato che la Giunta è inadeguata. Pertanto, purché si cambi, per me va bene da Casa Pound a Rifondazione Comunista, questo ho chiesto, senza altresì voler far parte della Giunta. Sarei disponibile ad occuparmi di uno o due particolari aspetti della gestione della città ma senza deleghe specifiche” precisa a Tuttoggi mandando così un segnale a 360°.
I tempi stringono e la stesura del “nuovo” programma, da qui a fine mandato, dovrebbe essere completato entro le prossime 48 ore. Proprio quando il fedele presidente del consiglio Sandro Cretoni riunirà l’ufficio di presidenza e la conferenza capigruppo per calendarizzare la data della discussione della mozione di sfiducia. Che non potrà superare comunque il prossimo 12 marzo.
Dunque il sindaco, rimasto con solo 10 voti a favore (incluso il proprio e quello della Bececco) non si dimette e tenta la strada di un nuovo “programma politico” auspicando possa convincere almeno 3 consiglieri in modo da portare l’asticella a quota 13, numero risicato ma sufficiente per proseguire la legislatura.
Pd resta a guardare
I dem confermano a Tuttoggi che non hanno “ricevuto alcuna chiamata, che se dovesse arrivare parteciperanno all’incontro non fosse che per rispetto alla carica del sindaco ma che rimetteranno, ove ci siano i presupposti, ogni decisione all’assemblea del partito”, dice il capogruppo e segretario facente funzioni Stefano Lisci. Che già si era espressa due settimane fa rispedendo al mittente l’offerta di una apertura della maggioranza e due assessorati (ambiente e sanità, proprio le due tematiche più spinose su cui la Giunta continua ad annaspare).
Fonti interne al pd confermano che almeno due consiglieri su 4 sono irremovibili sulla sfiducia, argomento a cui è più sensibile la consigliera Erbaioli, mentre Lisci preferisce non esprimersi.
La toppa che è peggio del buco
Il Pd aveva parlato chiaro al primo cittadino: si danno le dimissioni, si azzera la governance, si ragiona su 4 punti ‘caldi’ da portare a termine e, solo a questo punto, si può valutare una eventuale alleanza. Ma De Augustinis aveva risposto picche. Difficile quindi che, senza l’atto formale delle dimissioni e l’azzeramento della Giunta, la base dei dem possa cambiare idea.
Anche ammesso che tutto proceda invece liscio e si arrivi alla creazione di una nuova Giunta, nessuno degli attuali consiglieri in carica potrebbe entrarci.
Il Pd, perché vedrebbe entrare il deciso e coerente Massimiliano Capitani (primo dei non eletti con 351 preferenze, il secondo dei non eletti è Paolo Martellini) che di accordi con l’amministrazione nata sulle forze leghiste e più in generale del centro-destra non vuol neanche sentire parlare.
La Bececco perché, entrando in governance, lascerebbe il posto a Enrico Armadoro (140 voti), tra i più critici nei confronti della consigliera e del suo cambiamento di rotta pro De Augustinis.
Cretoni a Guercio: “l’80% dei cittadini con noi”
Intanto in serata (martedì 16) il presidente del consiglio Sandro Cretoni è stato ospite della puntata di Guercio.org condotta da Tommaso Biondi e Fabio Pinchi.
Nel corso della lunga intervista il n. 1 del parlamento cittadino ha lanciato numerosi strali all’indirizzo della segreteria regionale dell’onorevole Virginio Caparvi, “reo” di aver estromesso dal partito 4 consiglieri (tra cui Cretoni) e 2 assessori. “Se il vertice nazionale della Lega non viene a controllare il livello locale, per queste diatribe che riguardano un po’ tutti i centri dell’Umbria, e a sistemare le cose, saranno i cittadini che le sistemeranno alla prossima tornata elettorale. La maglia, a livello cittadino, si può anche dismettere perché prima vengono i cittadini e poi il partito” dice sicuro “e noi stiamo con i cittadini” ha detto ai microfoni Cretoni.
E, per rincarare la dose, in ben due occasioni – parlando dell’azione amministrativa di De Augustinis e della scelta di non delocalizzare le scuole Dante Alighieri e Prato Fiorito – ha aggiunto che “il 70-80% della popolazione è dalla parte del sindaco”. Su cosa basi le percentuali Cretoni non è dato sapere.
Parlando del sindaco ammette che De Augustinis è privo di “empatia, non gira per la città e per i negozi come magari piace agli spoletini, ma lavora sodo giorno e notte per il bene della città. Altro che mozione di sfiducia, io pensavo che gli firmassero una mozione di merito” continua il presidente quasi a canzonare l’opposizione.
Cretoni, sull’ospedale, rigetta l’accusa di non aver invitato l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto: “lo abbiamo invitato, è la Regione che ha sempre deciso di mandare in audizione i vertici dell’azienda ospedaliera ”.
Su una possibile nuova alleanza commenta che è una strada “fattibile non solo con il pd, ma anche con tutti quei consiglieri animati da senso di responsabilità, capaci di fare un passo indietro che capiscano che non è questo il momento di far arrivare un Commissario. Speriamo che da qui alla discussione della sfiducia si muova qualcosa”.
Poi, in modo sibillino, annuncia che convocherà “la conferenza capigruppo e l’ufficio di presidenza per calendarizzare la data…ritengo la prima settimana di marzo”, non chiarendo se per quella data sarà convocata la capigruppo o il consiglio comunale.
Il clima torbido che ammala la politica
Intanto da più parti si registrano diversi pressing ma anche insulti e messaggi dal tono minatorio nei confronti di alcuni dei 15 consiglieri firmatari della sfiducia. Nessuno per il momento ne parla ad alta voce anche se almeno 3 studi legali starebbero valutando il da farsi. Sembra di essere tornati indietro di tre anni quando, sul finire della campagna elettorale, si registrarono diverse offese e sgambetti tra le due fazioni rimaste in competizione, specialmente da parte del centrodestra.
Una situazione che, se confermata nella sua gravità, indirettamente offuscherebbe la stessa azione del sindaco e magistrato De Augustinis dal quale è auspicabile un intervento diretto ai propri fedelissimi ad abbassare i toni.
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(modificato alle ore 10.40)