“E’ finita, De Augustinis ne prenda atto e si dimetta”. E’ in sintesi la presa di posizione dell’opposizione di Spoleto ma anche di pezzi di maggioranza, all’indomani dello ‘strappo’ definitivo con cui Fd’I ha sancito la fine dell’alleanza e il passaggio all’opposizione. Ai tre consiglieri della Meloni (Di Cintio, Polinori e Santirosi) si aggiunge infatti anche la consigliera di Forza Italia Marina Morelli, che lascia il filogovernativo Ugolini a fare il capogruppo di se stesso. Quattro pedine senza le quali è a forte rischio l’approvazione del bilancio previsionale, già fissata per il 19 ottobre prossimo. Unica possibilità per la Giunta, che ancora oggi, in piena e ormai ufficiale crisi, resta chiusa in uno stretto mutismo, potrebbe essere un sostegno esterno.
Ma a leggere le prese di posizione di quest’oggi, nessuno tra Pd, Spoleto popolare e Alleanza civica è disposto ad una apertura di credito.
Certo la diplomazia è al lavoro, a cominciare dalla tessitrice Ada Urbani, la più vicina degli assessori al primo cittadino, ma finora senza evidenti risultati.
Il day after registra una città, politicamente parlando, letteralmente spaccata con la Lega che sembra avvitarsi su se stessa con conseguenze facilmente prevedibili.
Nel votare regolamento delle entrate e tariffe, la Lega ieri ha fatto più che da stampella alla governance. Si è presa una responsabilità su un tema, come quello delle tasse, che non è ancora ben chiaro a tutti.
Il consigliere Stefano Proietti, rientrato nei ranghi insieme a Fedeli e Loretoni su pressione del coordinamento regionale, nel suo intervento ha chiaramente detto che da questo momento nulla sarà scontato. Anzi.
A dargli manforte l’onorevole Caparvi che, in una nota diramata a consiglio ancora in corso, ha praticamente dato il ‘liberi tutti’ sulle prossime decisioni se non saranno a favore della città e dei cittadini.
In un passaggio il parlamentare mette in stato di accusa Sindaco e assessori: “L’aver dovuto lottare con le unghie e con i denti per adottare provvedimenti di buon senso è l’emblema di una giunta comunale non in linea con i bisogni della città”. Denunciando quindi che quello delle tasse è solo uno dei tanti problemi irrisolti.
Parole che non hanno bisogno di essere interpretate, specie per i due assessori leghisti, Francesco Flavoni (63 preferenze alle amministrative) e Maria Rita Zengoni (122) la cui posizione si fa a dir poco complicata: dare le dimissioni dimostrando di essere in linea con il proprio partito o rimanere al proprio posto come se nulla fosse?
L’approvazione del regolamento delle entrate e delle tariffe, dicevamo, è tutta da capire. Sia perché il testo del primo non è ancora di dominio pubblico, sia perché sulla Tari la Giunta ha “promesso” di trovare 200mila euro per abbatterne il costo solo nei confronti delle imprese.
Lasciando così le famiglie al palo, anzi con un aumento percentuale che si farà in qualche modo sentire.
Per la Lega umbra è forse la settimana più difficile degli ultimi due anni, dal momento che, oltre alla crisi di Spoleto, il partito di Caparvi deve registrare le difficoltà per il ‘buco di bilancio’ del Comune di Montefalco, la patria della governatrice Donatella Tesei, quello che lo stesso Salvini aveva definito “Comune da prendere ad esempio”.
Se il partito di Salvini rischia di perdere consenso tra le famiglie per il voto di ieri, non è neanche sicuro che trovi il consenso di commercianti e imprese spoletine.
Lo fa capire a chiare note il presidente di Confcommercio Tommaso Barbanera: “non dispongo ancora del testo del Regolamento e pertanto su questo non posso dire nulla” dichiara a Tuttoggi “di certo la riduzione della Tari è insufficiente e dimostra come la Giunta è lontana dalle esigenze del tessuto economico della città. Dopo mesi e mesi e diversi incontri, solo all’ultimo momento si è deciso di trovare una soluzione che non può soddisfarci. C’è voluta una crisi senza precedenti per ottenere solo una minima parte di ciò che chiedevamo”.
Non la pensa proprio nello stesso modo la Presidente Confartigianato di Spoleto, Valeria Severini, che sorvola sulle famiglie e plaude per gli aiuti concessi alle imprese: “Un Delirio, questo e’ quello a cui ho assistito ieri collegandomi alla diretta streaming del consiglio comunale. Vari interventi sono stati fatti su un regolamento delle entrate comunali datato 1999 che solo nel 2019 ha avuto l’ attenzione dovuta visto che nel 2017 nessuno rispose alla richiesta inviata da Confartigianato, Confcommercio e Confindustria. Abbiamo impiegato dei mesi e con molte discussioni e contrarieta’ richiedendo di apportare modifiche che facilitassero sia la rateizzazione che i vincoli legati alla riscossione ordinaria e coattiva, ed altri punti importanti per le imprese ma anche per i cittadini. Alla fine all’ultimo incontro avevo pensato veramente che per una volta in questa citta’ si sarebbe raggiunto un accordo unanime per il bene della cittadinanza anche se ci fosse stato parere negativo da parte dei revisori dei conti visto che tutti I presenti erano seriamente coinvolti e motivati.Invece? Arriva il parere positivo in extremis ma ci perdiamo durante il voto buona parte dei consiglieri che avevano partecipato e cercato di migliorare le nostre proposte. Non ho ancora il regolamento in mio possesso ma la fideiussione sulla parte ordinaria e’ stata tolta, le rate sono state concesse fino a 120 in coattiva, otteniamo l’80% delle nostre richieste, penso che possiamo rimanere soddisfatti visto i precedenti . Sulla tari ci dovremmo dilungare di piu’, certo e’ che anche qui per tamponare la situazione politica creatasi l’applicare la ripartizione per il 55% per le utenze domestiche ed il 45% per le utenze non domestiche e’ un aiutino come gia’ nel 2014 fu fatto. Non condivido molte scelte di questa amministrazione, ma devo ringraziare i consiglieri della Lega che hanno tenuto fede all’impegno preso, i consiglieri della lista civica di Laboratorio ed all’unico consigliere di Forza Italia che con responsabilita’ comunque hanno votato dandoci sicuramente delle opportunita’ vista la drammaticita’ economica che viviamo. Consiglio a tutta la giunta ed il consiglio comunale di “vivere” la realta’ economica di questa citta’, perche’ a quanto sembra molti non ne sono coscienti“.
In giornata si sono susseguiti i comunicati stampa delle forze di opposizione, a cominciare dalla stessa Fratelli d’Italia che da ieri ha staccato la spina al Palazzo.
“Auspicavamo, finalmente, un percorso condiviso su un atto formale che avrebbe portato ad un risultato importante affrontando insieme a tutte le anime della città una concertazione sul delicato tema dei tributi come richiesto anche dai banchi dell’opposizione. Come molte amministrazioni si intendeva individuare agevolazioni su misura per categorie e nuclei familiari su cui grava il peso della crisi a seguito della doppia emergenza; quella del sisma e quella sanitaria evitando per la tassa sui rifiuti la rata a conguaglio” scrivono i consiglieri Di Cintio, Polinori e Santirosi insieme al coordinatore comunale Leoni “Ci siamo ritrovati, al contrario, con una delibera che andrà ad aumentare le tariffe ai privati senza dare agevolazioni proporzionate alle categorie economiche. Se da una parte possiamo ritenerci soddisfatti perché la nostra azione politica ha consentito alle associazioni di categoria di ottenere alcune importanti, dall’altra rimaniamo basiti della superficialità e dell’inadeguatezza delle scelte politiche adottate da parte di una amministrazione sorda ed arrogante che non possiamo ne’ vogliamo più sostenere essendo ormai palese il rischio di riconsegnare il governo della città in mano alla sinistra. Ormai le scelte sbagliate sono innumerevoli e tutte condite da quel ghigno supponente e da quel chiacchiericcio inconcludente”.
Il gruppo conferma poi che lo ‘strappo’ non è legato solo al tema delle tasse ma a tutti quei problemi che hanno ingessato la città: “Ci riferiamo sicuramente alla risoluzione di tutte quelle problematiche che consentirebbero un rilancio dell’economia cittadina, il completamento della tre valli, l’ammodernamento del tratto stradaleSpoleto -Terni, la trattazione delle crisi aziendali delle principali attività del territorio (Pozzi, Novelli, Cementerie), la mancata integrazione dei servizi ospedalieri tra Spoleto e Foligno, l’acquisizione di piazza d’armi, la caserma dei vigili del fuoco nonché la ristrutturazione degli edifici scolastici nello specifico la Dante Alighieri ieri e la scuola di Beroide oggi. Per non parlare dei rapporti con le Società Sportive. Ovunque il nulla condito col niente. Basta, Spoleto merita di più, noi meritiamoci Spoleto e la sua Storia. Fdi ha mille idee ed una sola parola che da qui in avanti sarà spesa solo a favore della nostra Città!”
All’attacco del centrodestra e della Giunta anche il Partito democratico che invita il primo cittadino a rassegnare le dimissioni. “Da ieri, o forse da prima ma ieri ufficialmente, non c’è più la maggioranza che si era presentata unita e compatta con il candidato Sindaco De Augustinis poco più di due anni fa alla guida della città. Ci piace ora ricordare che i partiti che hanno aperto la crisi in maggioranza sono gli stessi che hanno scelto il candidato e ci piace ricordare la durezza di quella campagna elettorale basata sulla convinzione che De Augustinis fosse il “Sindaco giusto”.
Ora bisogna fare le opportune valutazioni politiche e aprire la crisi, lo dobbiamo non solo ai consiglieri comunali ma a tutta la città perché con una maggioranza così risicata non c’è la possibilità di prendere decisioni importanti che devono essere prese ora. Mancano all’appello i 3 consiglieri di Fd’I e metà gruppo di FI e oggi la maggioranza può contare solo su 12 voti sui 13 necessari per governare (come dimostrato dalle pratiche collegate al bilancio che hanno visto sempre l’approvazione con 12 voti grazie all’azione politica dei gruppi di opposizione che non partecipando al voto hanno evidenziato la crisi politica insanabile della Giunta De Augustinis). Chiediamo con forza che si istituzionalizzi la crisi con i passaggi formali normati dal TUEL, dallo Statuto e dal Regolamento comunale che il consiglio e la città tutta meritano.
Il sindaco prenda atto della situazione e rassegni le dimissioni. Trovi la quadra insieme alle forze politiche con cui si è presentato alle elezioni nei 20 giorni che la legge gli concede e se questo, come sembra, risulta impossibile, ponga fine a questa situazione in cui i partiti di maggioranza hanno precipitato la città, con 4 consigli comunali in tre mesi conclusi con la mancanza del numero legale. Troppo facile per le forze politiche del centrodestra fuggire dalle responsabilità di governo cercando di cancellare con un colpo di spugna due anni di inerzia politica e di discussioni fuori e dentro il consiglio. In ultimo, paradossale, anche il comunicato della Lega che afferma che voterà di volta in volta le pratiche nell’interesse della città, giunto pochi minuti dopo aver votato l’aumento indiscriminato dal 45 al 55% della TARI a tutte le famiglie spoletine. Se questo è quello che intendono per “interesse della città“ noi ne facciamo tranquillamente a meno. Anche perché Spoleto non è l’unico caso di malagestione politica e dove il centrodestra governa, dalla Regione a Montefalco, dove a causa del buco di bilancio lasciato in eredità dalla Tesei potrebbe arrivare un Commissario, fino a Terni, Umbertide e Todi, il quadro è ovunque lo stesso e il cambiamento richiesto dagli elettori si trasforma in immobilismo, poca visione e tante discussioni interne”.
Durissimo l’intervento di Spoleto popolare e Alleanza civica che già avevano denunciato la fine della maggioranza e puntano il dito anche contro gli assessori Urbani e Zucchelli e il presidente del consiglio comunale Sandro Cretoni (sul quale in queste ore riprende quota una mozione di sfiducia a firma di tutta l’opposizione). Questa la nota di Frascarelli, Profili e Settimi: “Oggi parliamo del tema dei rifiuti e della TARI, e di come la giunta De Augustinis la concepisce. Ieri abbiamo apprezzato la coerenza ed il comportamento dei consiglieri Polinori, Santirosi e Di Cintio di Fratelli d’Italia e della Morelli di Forza Italia, per il resto abbiamo visto solo la ferma volontà di proseguire a tutti i costi a sostenere l’insostenibile pur di continuare.
Qualche mese fa, nel mese di aprile, come gruppi di Alleanza Civica e Spoleto Popolare, abbiamo inviato al sindaco De Augustinis, una serie di suggerimenti, per cercare di limitare gli effetti devastanti che il Covid 19 stava producendo. Ovviamente alla nostra richiesta non è seguito nessun atto formale o presa di posizione che andasse in quella direzione. Ne mai è pervenuta una risposta, anche di sola cortesia istituzionale. Dopo di noi, il gruppo consiliare di Fd’I ha presentato una mozione tesa a dare, anche questa, un contributo alla ripresa dell’economia cittadina, che dopo la crisi generatasi a seguito del sisma del 2016, è stata ulteriormente fiaccata dal Covid19. Una mozione totalmente condivisibile nello spirito, ma altamente rischiosa se non analizzata o sviluppata nella corretta maniera per i pesanti e possibili effetti collaterali che si sarebbero potuti generare. Giova ricordare che nel dibattito in consiglio, dove si è discussa la mozione di FdI, e dove l’assessore al bilancio Zucchelli e l’assessore allo sviluppo economico Urbani erano colpevolmente assenti, in tutti i modi abbiamo detto che sarebbe stato necessario, da parte degli uffici realizzare delle simulazioni, per capire quali effetti avrebbe prodotto sulle famiglie e sulle imprese, e si era anche chiesto di riportare la stessa mozione in commissione consiliare per condividerne il percorso. I presentatori e gli altri membri di maggioranza lasciarono intende che quel lavoro sarebbe comunque stato fatto in un secondo momento, dagli uffici e dalla giunta, e che qualora non fosse stato fatto, se ne sarebbero assunti le responsabilità. Ecco perche abbiamo apprezzato la coerenza di chi ieri ha annunciato di aver abbandonato la maggioranza e di chi è uscito. Purtroppo anche la proposta di Fd’I, come era successo alle nostre proposte e come avevamo già detto in consiglio, è finita in qualche cassetto e solo all’ultimo secondo, probabilmente pochi giorni fa, dopo una crisi annunciata nella maggioranza, con il rischio divenuto concreto che la brutta esperienza De Augustinis potesse finire, magicamente la mozione è tornata in auge e portata in Giunta. Come dire costi quel costi, la poltrona non si molla! Cosa era emerso durante il dibattito in consiglio comunale? Di aiutare le aziende in crisi, ribadiamo quelle in crisi, senza penalizzare le famiglie, almeno quelle sulle quali la crisi economica si è fatta sentire. Quindi è inaccettabile l’atteggiamento dell’assessore Zucchelli e del presidente del Consiglio Cretoni, che con battutine o inutili precisazioni, hanno cercato di far ricadere le colpe, cioè gli aumenti alle famiglie ed i regali alle aziende non in crisi, sui presentatori della mozione. Un spettacolo squallido! Perché la mozione, anche facendone una interpretazione letterale e non tenendo conto di tutto quanto detto nella discussione e riportato nel verbale di approvazione della mozione stessa, si sarebbe dovuta applicare tutta anche per la parte riguardante gli aiuti alle famiglie in difficoltà. Nella realtà ribadiamo che la mozione per mesi è rimasta in qualche cassetto, ma nel frattempo le scadenze incombevano ed il termine per l’approvazione del bilancio, poi in zona “cesarini” slittata, era fissata per il 30 settembre, e la crisi politica si è trasformata per alcuni in “ guerra” e quindi la giunta ha cercato una soluzione rabberciata, senza fare simulazioni di alcun genere sugli effetti che si sarebbero generati. Quindi ad oggi le famiglie tutte saranno penalizzate, di aiuti a quelle in difficoltà non c’è nessuna traccia, e tutte indiscriminatamente subiranno gli effetti della scellerata scelta compiuta dalla maggioranza rimasta a sostenere de Augustinis. Per ciò che riguarda le aziende, quelle che avranno i benefici, diciamo subito che per alcune sono sacrosanti, ma non per tutte. Non accettiamo che si aiutino aziende che hanno fatto maggiori profitti e poi magari hanno anche la sede legale in altre città ed allo stesso tempo si mettano in difficoltà le famiglie spoletine, questo ci disgusta. Se proprio volevano penalizzare le famiglie, sarebbe stato auspicabile che le risorse fossero utilizzate per dare maggiori aiuti alle imprese in crisi. Questa giunta sembra comportarsi come un “Robin Hood al contrario”! La scelta della giunta de Augustinis e di una traballante maggioranza che ha approvato queste aliquote, fa emergere solo una volontà, quella di continuare a sostenere l’insostenibile, etichettando la scelta come “senso di responsabilità”. Un giorno dovranno renderne conto alla città. La scelta ora non è più sulla mozione o sulla singola votazione ma sulla volontà di continuare con un’amministrazione che in 2 anni e mezzo ha costruito poco o nulla per questa città e che ha distrutto tanti progetti, un’amministrazione decisa in toto dal Sindaco e dalla Giunta , che non ha mai o quasi mai ascoltato il Consiglio Comunale né le istanze o le mozioni della minoranza né, cosa ancora più grave e paradossale, le richieste della sua maggioranza”.
Non commenta più di tanto la decisione rinnovata ieri con l’uscita dall’aula la consigliera Morelli (Forza Italia).
A Tuttoggi conferma il “profondo disagio per quanto è avvenuto in questi mesi e ancor più per i costi che questo ha comportato. Mi rifiuto di prendere il gettone di presenza per una questione che ha chiesto ben 4 convocazioni del consiglio per non parlare delle commissioni. Ed anche delle spese generali che ogni volta si devono affrontare. Si chiedono sacrifici a cittadini e imprese e poi la politica offre questo spettacolo. La decisione di abbandonare l’aula è legata anche al fatto che ancora attendo di discutere le mozioni della commissione da me presieduta e quelle mie, protocollate già da ottobre 2019. Vorrei discutere e parlare dei problemi dell’ospedale, dello sviluppo economico, del Festival; ne avrei voluto parlare in Consiglio, altrimenti è inutile essere stati eletti”.
Alle redazioni arriva anche la nota della consigliera Bececco, che almeno sul tema della comunicazione, si differenzia dagli altri colleghi di Spoleto Popolare e Alleanza civica. “L’ennesima farsa andata in scena ieri pomeriggio certifica, una volta ancora, l’inadeguatezza assoluta della variegata accozzaglia di forze e interessi differenti, definita coalizione di centrodestra. Tutto ciò che questa compagine bizzarra è riuscita a produrre in due anni di amministrazione è stato l’aver fatto vivere alla città un periodo di assoluta stasi, senza alcuna proposta o visione di sviluppo. Di fronte all’impossibilità, infatti, di trovare le risorse necessarie per il famoso fondo l’amministrazione de Augustinis ha accampato di nuovo la promessa politica di reperire quanto necessario a rendere meno gravosi gli oneri alle realtà produttive locali. Una promessa cui, questa volta, Fratelli d’Italia ha dichiarato di non credere, cogliendo l’occasione per smarcarsi in via definitiva, certificando un distinguo con tutti gli alleati della maggioranza. Quanto accaduto ieri conferma ciò che noi abbiamo sempre detto sin dalla campagna elettorale: questa strana coalizione non si fonda, anzi non si fondava su di un progetto comune di rilancio della città, ma era tenuta insieme da una serie di interessi particolari, distanti fra loro. Adesso, con l’evolversi della situazione politica nazionale e regionale, stanno emergendo le aspirazioni dei vari attori che, fino a ieri pomeriggio, erano parte della maggioranza. Pertanto, al preesistente stato confusionale in cui versa la compagine amministrativa, guidata da un Sindaco e da una giunta distaccate dai gruppi che la sostenevano e soprattutto dalla cittadinanza, si sono aggiunti gli interessi di partito tipici della vecchia politica, che nulla hanno a che spartire con il bene di Spoleto. Ma mentre queste forze sono impegnate a misurarsi nelle loro guerre di posizione, la città rimane paralizzata e perde un treno dopo l’altro. In particolar modo la Lega dovrebbe ritrovare il coraggio delle sue idee e, soprattutto, una propria identità, perché in questo momento a Spoleto non si sa cosa esattamente voglia esprimere. Ieri si è detta “libera da qualsiasi dovere di maggioranza”, il che può voler dire tutto oppure il suo contrario, visto che il Carroccio ha lasciato comunque in giunta i suoi due assessori. Delle due l’una: si stacca la spina o si chiede maggiore rappresentatività? Serve una svolta, è vero; servono coraggio e chiarezza, verissimo; ma ciò che serve è una nuova stagione, che non può essere che alternativa e Civica” conclude la Bececco.
Che quella di ieri fosse una giornata attesa da tanti lo si registra guardando anche il canale Youtube del Comune dove è andata in diretta streaming la seduta che ha registrato la cifra record di 520 visualizzazioni (mediamente tra le 50-120). Non ci sono dati di quelle registrate invece dal sito del municipio dove è ugualmente possibile seguire i lavori del parlamento cittadino.