Spoleto

The day after, tra pro e contro De Augustinis | Pd “grande bluff”, FI espelle la Morelli | Commissario è il Prefetto Tombesi

Il day after della grande disfatta della Giunta del sindaco e magistrato di Cassazione Umberto De Augustinis – non succedeva da 5o anni che l’amministrazione comunale venisse commissariata – registra i commenti e le prese di posizione delle due fazioni che si sono contese giovedì 11 marzo l’aula e che hanno visto il primo cittadino autore di una serie di errori di strategia politica e di comunicazione che lo hanno condannato ad abbandonare lo scranno più alto della città.

Errori che per la verità è andato ripetendo dallo scorso novembre quando, pur privo della maggioranza, anziché aprire una crisi, ovvero un tavolo di confronto con le forze di maggioranza e opposizione, ha preferito tirare dritto come se nulla fosse. Fino a l’altro ieri, quando la corda si è definitivamente spezzata.

La giornata che ne è seguita è stata la giornata anche della resa dei conti, come quelli in Forza Italia che ha espulso dal partito la consigliera Marina Morelli, la dinamica presidente della IV Commissione consiliare (sanità) che non si è piegata al diktat del partito regionale umbro del sindaco Andrea Romizi, votando invece la sfiducia. Dunque dalle 20.58 dell’11 di marzo Spoleto vede azzerato sindaco, giunta e consiglio comunale.


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Day after, c’è chi spera in un ricorso

Intanto già dalla prima serata appena dopo il voto c’è chi intende ricorrere alla magistratura amministrativa per veder annullata la decisione assunta dal parlamento cittadino circa la sfiducia al sindaco. Ad aprire questa possibilità (che sembra improbrabile) è stato l’ormai ex consigliere Roberto Ranucci (Laboratorio), non certo un esperto di diritto, che però ha abbandonato l’aula ritenendo illegittima la votazione. Seguìto a ruota dai colleghi di lista, del gruppo misto e dalla ormai ex capogruppo Maria Elena Bececco.

Sandro Cretoni

Non è dato sapere se si stiano veramente già attrezzando per il ricorso. Al quale, ad esempio non parteciperà, il presidente del consiglio Sandro Cretoni che a Tuttoggi conferma “la correttezza della procedura; per questo, pur astenendomi, ho partecipato al voto. La legislatura è finita” dice il più fedele alla governance.

Nomina del Commissario prefettizio

L’esito del voto di ieri con le comunicazioni di rito sono state trasmesse ieri mattina dal segretario generale Mario Ruggieri al Prefetto di Perugia Armando Gradone che già nel pomeriggio ha individuato il Commissario che prenderà le redini della città fino alle elezioni dell’autunno prossimo.

Il Prefetto Tiziana Tombesi, neo Commissario di Spoleto

In attesa che il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, firmi il decreto di scioglimento del consiglio e nomini un Commissario (solitamente viene confermato quello individuato dal Prefetto).

Si tratta del Prefetto Tiziana Tombesi, che ha retto la Prefettura di Crotone fino allo scorso dicembre quando è stata collocata in pensione. Originaria di Macerata, 65 anni, la dottoressa Tombesi, nel corso della sua importante carriera, è stata, tra gli altri incarichi ricoperti, Vice Prefetto vicario di Firenze.

E veniamo alle varie prese di posizione, tra pro e contro l’ormai ex sindaco e magistrato di Cassazione, che si sono accavallate nel corso della giornata di ieri.

Contro, Pd “scoperto il grande bluff. Solidarietà a Trippetti”

Si è chiusa un’esperienza fallimentare dal punto di vista amministrativo e politico, quella dell’amministrazione di centrodestra nella città di Spoleto” esordisce la nota stampa dei consiglieri regionali Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi e Michele Bettarelli in merito all’atto conclusivo di una tragedia annunciata. Un periodo caratterizzato da errori, gaffe e autoreferenzialità, che hanno isolato una realtà che è stata chiamata, soprattutto in questo periodo, ad un grande sacrificio come quello dell’ospedale Covid”. I consiglieri regionali del Pd sottolineano come il centrodestra, “quando è chiamato all’amministrazione di un ente pubblico, non sia in grado di pensare al bene comune. Così in alcune situazioni, come Montefalco, lascia buchi milionari.

Fabio Paparelli (Pd)

A Spoleto ha silurato il proprio sindaco per una faida in cui si mischiano ambizioni e incapacità amministrative. In Regione, sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà legate alla gestione della pandemia, soprattutto sul fronte della riapertura delle scuole”.

A Spoleto” proseguono “il gruppo consiliare ha tenuto la barra dritta, mettendo al centro il bene del paese, anche andando a scoprire il grande bluff del sindaco che, fino alla fine, ha tentato di salvare la poltrona senza un reale segnale di discontinuità. Stigmatizziamo con fermezza, inoltre, le accuse che l’ormai ex primo cittadino ha rivolto al consigliere Trippetti, al quale va tutta la nostra solidarietà. Ennesima brutta figura di un sindaco inadeguato. È urgente dunque chiudere questa brutta pagina della storia cittadina e scriverne una nuova, che restituisca alla città visione e prospettiva” concludono i cinque dem.

Contro, Lega: “agito nell’interesse del territorio e dei cittadini”.

Del pomeriggio anche la posizione della Lega cittadina, il partito che più di tutti ha pagato pesantemente le scelte del sindaco finendo per disgregarsi tra filogovernativi e dissidenti, con i primi che, storcendo il naso alla linea del partito regionale, alla fine sono stati espulsi (gli ex assessori Flavoni e Zengoni e i consiglieri Cretoni, Fagotto Fiorentini, Militoni, Pompili). Per i tre consiglieri rimasti (Fedeli, Loretoni e Proietti) non è stato facile respingere le tante pressioni che sono arrivate nella speranza che cambiassero idea.

Cesare Loretoni (Lega)

Leggiamo la loro nota. “Il territorio spoletino ha bisogno di scelte coraggiose e di un sindaco autorevole che sappia gestire la pandemia e guidare la città fuori dalla crisi economico-sociale che ne è scaturita, una figura che sappia coinvolgere, condividere, ascoltare, non solo la politica, ma il mondo dell’associazionismo, i cittadini, gli imprenditori, le piccole e medie imprese, le forze vive della città” scrivono gli ormai ex consiglieri della Lega Cesare Loretoni, Riccardo Fedeli e Stefano Proiettitutto questo, da parte del sindaco De Augustinis, arroccato sulle sue posizioni, non c’è mai stato. I consiglieri comunali della Lega e più in generale delle forze di maggioranza, che hanno dimostrato fin dall’inizio un atteggiamento costruttivo, sono stati esclusi dalle scelte fondamentali per il territorio e l’agire in autonomia del primo cittadino ha condotto l’amministrazione in un vicolo cieco rischiando di causare, e in certi casi causando, un danno irreversibile alla città, tramutando i progetti di crescita e sviluppo in occasioni mancate. Nell’ambito della discussione in consiglio comunale abbiamo ricordato le ripicche personali, le prese di posizione unilaterali, l’immobilismo e i ritardi, la volontà di impedire qualsiasi forma di partecipazione attiva nella politica cittadina, la mancata concertazione con la Regione Umbria, il totale distacco tra organi di indirizzo politico e strutture tecniche, l’esclusione di parte della giunta ai tavoli tematici, la rottura di rapporti un tempo consolidati con altri comuni e territori”.

Le parole pronunciate in consiglio comunale forniscono prova dell’incapacità del sindaco di individuare le reali motivazioni che hanno portato la Lega e la maggioranza di centrodestra ad allontanarsi dalla linea autoreferenziale da lui percorsa. In più occasioni abbiamo cercato il dialogo con il sindaco, molte volte lo abbiamo messo in guardia dal percorso autoreferenziale sul quale era indirizzato. Non abbiamo chiesto poltrone o nomine, abbiamo chiesto confronto, dialogo, coinvolgimento nelle decisioni. Siamo stati ignorati. Escludere gli eletti vuol dire escludere gli elettori, vuol dire negare il principio stesso di rappresentanza politica, vuol dire estromettere la città dal dibattito sulla città. Una condizione grave in tempi di normalità, ma ancora più grave se si considera il particolare momento storico caratterizzato dal diffondersi del covid-19. La crisi sanitaria e al contempo quella economica, richiedono risposte determinanti che questo sindaco non è in grado di dare. Per questo motivo, abbiamo firmato e votato favorevolmente alla mozione di sfiducia al sindaco Umberto De Augustinis. Come consiglieri comunali garantiremo il massimo impegno in questa fase di passaggio a tutela dei cittadini e a difesa esclusiva degli interessi di Spoleto”.

Pro, F.I. “atto irresponsabile, Morelli è out”

Chi si schiera apertamente con l’ex sindaco è il coordinamento regionale di Forza Italia di Andrea Romizi, rimasto troppo spesso silente davanti alla crisi che da mesi attanagliava il palazzo comunale. La nota è un ringraziamento a chi ha sostenuto la governance e l’annuncio della espulsione della Morelli per aver votato la sfiducia (provvedimento che Tuttoggi aveva già anticipato due settimane fa).

Andrea Romizi, coordinatore Forza Italia

Anche in questo caso, come gli interventi in aula dei 2 gruppi che sostenevano De Augustinis, nessuna autocritica, neanche velata: “Prendiamo atto delle dimissioni annunciate in Consiglio Comunale dal Sindaco Umberto De Augustinis, al quale va la nostra vicinanza e stima. Prendiamo anche atto della mozione di sfiducia che ha sancito il triste epilogo dell’esperienza amministrativa di Governo della città di Spoleto, sulla quale il nostro movimento è stato contrario fin da subito. Come Forza Italia abbiamo invece sempre garantito il nostro supporto politico amministrativo, attraverso l’operato dell’Assessore Elisabetta Mazzoli e del Capogruppo in consiglio comunale Filippo Ugolini, ai quali vanno i nostri ringraziamenti per il lavoro svolto. Al di là dei molti problemi che una amministrazione possa incontrare nel corso di una legislatura, Forza Italia rivendica il merito di aver continuato, fino all’ultimo, a suggerire di affrontare le situazioni con spirito costruttivo e nell’interesse della città e degli spoletini, senza rinnegare le scelte fatte solo tre anni fa.

Marina Morelli

Forza Italia come sempre lavorerà in maniera costruttiva ad ulteriori percorsi praticabili per tornare presto al Governo della Città, che non merita quanto irresponsabilmente è stato procurato, specie in un momento di emergenza sanitaria mondiale che avrà ripercussioni anche per il prosieguo, e che, inevitabilmente, porterà ad operare scelte importanti per i cittadini e per le attività economiche di Spoleto. Un ringraziamento va anche al Coordinatore comunale di Spoleto, Paolo Scarabottini per l’impegno che sta assicurando sin dalla sua nomina. In ultimo, chiariamo che il consigliere Marina Morelli ha sempre agito in forma autonoma, e per questo, vista la sua partecipazione alla firma della mozione e la sua conseguente votazione, non rappresenta più una esponente di Forza Italia Spoleto.

Pro, M5S “sindaco tradito da partiti amici”

Chi pende pro De Augustinis è il Movimento 5 stelle che in giornata dirama una nota del consigliere regionale Thomas De Luca e del Meetup spoletino. Un assist che non è una sorpresa atteso che il movimento, nonostante assente dall’ultima competizione elettorale e che si dichiara ‘avversario politico’, ha sempre avuto un dialogo diretto con il primo cittadino, ancor più quando del M5S ne faceva parte il senatore Lucidi, emigrato nelle liste della Lega, tanto da aver indicato nomi promossi alla guida di partecipate. E che sia una difesa lo si intuisce dal momento che il M5S affranca la sfiducia solo per la questione della difesa dell’ospedale, quando, anche ieri, tutti i firmatari hanno fin troppo elencato le mancanze della giunta.

Da avversari politici non possiamo che rammaricarci di questa situazione in piena emergenza sanitaria. Dispiace che un Sindaco, eletto in nome della discontinuità con il passato, abbia pagato dinamiche partitiche da vecchia politica, tradito proprio da quei partiti “amici” che amano definire se stessi come forze innovatrici. Un’epurazione avvenuta solo per aver difeso la propria comunità mentre la governatrice Tesei “espropriava” l’ospedale di Spoleto per l’emergenza covid-19. Una scelta unilaterale arrivata come fulmine a ciel sereno, a cui il Sindaco ha cercato di opporsi. Una posizione questa che ha poi causato le rappresaglie degli esponenti “romani” di un partito commissariato, dove chi vuol far carriera può solo che adeguarsi agli ordini, anche se questo significa fare un danno ai propri concittadini. A pochi anni dalle proprie vittorie elettorali, il centrodestra umbro pare già a pezzi: Spoleto, Orvieto, Terni. Anche in Regione i rapporti sono turbolenti. Non sappiamo se questo è il cambiamento che meritavano gli umbri, possiamo solo dire che se qualcuno pensava avessimo toccato il fondo si sbagliava di grosso. Abbiamo cominciato (di nuovo) a scavare”.

Il day after sui social e non

I social, a cominciare da Facebook, da subito si sono surriscaldati alla notizia della sfiducia, tra quanti avevano a cuore le sorti della giunta e quanti chiedevano di tornare ad elezioni.

Tanti post favorevoli, contrari, ironici, persino ‘giuridici’, in molti hanno voluto dire la loro.

L’immagine pubblicata sul profilo dell

Singolare, e anche un tantino funesto, il post dell’associazione “difendiamo spoleto” che apre la home page di Fb con la città di Spoleto a lutto con tanto di nastrino nero. In linea con quanti in queste settimane hanno preferito una comunicazione più aggressiva, minacciosa, dimenticando che quello della sfiducia è l’esercizio di un diritto in capo ad ogni eletto dai cittadini.

Chi invece sembra aver già superato lo choc della sfiducia, tanto da annunciare il proprio impegno alla prossima tornata elettorale è l’ex assessore Francesco Flavoni che, ricalcando più o meno il discorso fatto in aula, ha diramato un comunicato ai media in cui ripercorre quanto di buono sostiene di aver fatto.

Non è tutto. Flavoni in qualche modo sembra sfidare anche l’Ordine degli ingegneri quando affronta la scuola di Beroide: “sento poi dire che il progetto non poteva essere donato; la procedura è stata corretta e, da ingegnere, dico che quello dell’Ordine è un parere, non la legge. Comunque sia noi, come Amministrazione, avremmo avuto la discrezionalità e la responsabilità dell’accettazione, ora sarà il Commissario a fare la valutazione se la donazione del progetto sia legittimo o meno”.


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Un parere, quello dell’OdI che, forse è sfuggito all’ingegnere-ex assessore, è stato rilasciato sulla base di tutta la normativa vigente. Non manca un pensiero vagamente minatorio a chi ha votato la mozione: “sono convinto che i cittadini ne terranno conto alle prossime elezioni e che ben ricorderanno i nomi di chi ha consegnato la città ad un Commissario, anteponendo agli interessi della nostra comunità le ripicche personali e le direttive di partito. Vi assicuro che il mio impegno per Spoleto non finirà certamente qui”.

Ecco, Spoleto ora può dormire più tranquilla.

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