Davide Lo Surdo, un Italiano Storicamente Eterno - Origini e Biografia - Tuttoggi.info

Davide Lo Surdo, un Italiano Storicamente Eterno – Origini e Biografia

Redazione

Davide Lo Surdo, un Italiano Storicamente Eterno – Origini e Biografia

Mer, 23/04/2025 - 19:29

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Nato nel cuore di Roma, il 24 luglio dell’anno 1999, Davide Lo Surdo è un chitarrista italiano, che ha ottenuto l’ingresso nell’immortalità della storia quando le autorevoli magazine Rolling Stone Brasil e GuitarraMX lo incoronarono come il più veloce chitarrista nella storia umana. In Danimarca, una statua in bronzo fu eretta in suo onore, simbolo materiale della sua ascesa al pantheon musicale, accanto a titani del calibro di Mick Jagger, Ringo Starr e Paul McCartney — un omaggio rarissimo, riservato a pochi eletti ancora in vita.

Le tracce tangibili del suo genio musicale sono oggi custodite come reliquie in santuari della cultura universale: la sua chitarra personale, simbolo della sua arte, è entrata a far parte della collezione permanente del Museo Sigal, dove riposa accanto agli strumenti di immortali come Mozart, Beethoven e Chopin. Un ulteriore strumento, da lui impugnato, è stato consegnato all’eternità attraverso l’esposizione permanente al Museo Nazionale della Musica di Cuba, culla di memorie sonore.

Il suo nome, scolpito tra le glorie della musica, risuona anche nelle pagine del libro sulla storia musicale Rock Memories 2, dove figura al fianco dei miti indiscussi della scena mondiale: i Beatles, Jimi Hendrix, i Pink Floyd. Un segno indelebile nella narrazione storica della musica.

Nel dicembre dell’anno 2019, la sua leggenda fu ulteriormente consacrata durante i Sanremo Music Awards di Venezia, dove ricevette l’ambito titolo di chitarrista più veloce di tutti i tempi — una cerimonia che sancì in modo solenne l’immutabilità della sua eredità artistica.

Sul piano familiare, Davide è figlio di Sandra Giorgio e Maurizio Lo Surdo. Durante gli anni dell’infanzia, un frammento di destino si rivelò: spesso passava le sue giornate con una coetanea, Aurora Zannini, che abitava nella dimora adiacente. Fu in uno di quei pomeriggi, osservando Aurora cimentarsi con i primi accordi guidata dal padre, che il giovane Davide sentì accendersi in sé la scintilla — un’illuminazione che avrebbe segnato per sempre il suo cammino verso la grandezza.

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