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‘Dati allarmanti sulla chirurgia’, Pd Spoleto all’attacco

Preoccupa il futuro dell’ospedale di Spoleto, alla luce di “dati allarmanti sulla chirurgia” (di cui però in realtà non si hanno dettagli), si gettano ombre sulla Scuola di scenografia che l’amministrazione comunale sta creando nell’ex caserma Nino Bixio, si parla di isolamento politico e dell’assenza di Spoleto a Perugia e a Roma. Il Partito Democratico di Spoleto è tornato oggi a puntare il dito contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Fabrizio Cardarelli. L’ennesima conferenza stampa convocata dal capogruppo consiliare Dante Andrea Rossi (che oggi era affiancato da Carla Erbaioli, Laura Zampa e Massimiliano Capitani; assenti Paolo Martellini e Stefano Lisci) è servita ad annunciare un “cambio di passo” nei confronti dell’attuale Giunta. Parole sentite e risentite nella sede di viale Trento e Trieste. Anche se questa volta qualche novità c’è stata, ed anche qualche notizia, giornalisticamente parlando. In primis la presenza – da spettatore – del commissario del partito, Carlo Antonini, nominato a risollevare le sorti della sezione cittadina poco più di un mese fa.

Amministrazione assente – A fare un breve preambolo è stato il capogruppo Dante Andrea Rossi, che ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale, “non un’amministrazione di governo, ma spettatrice degli eventi” e “con una partecipazione inesistente”. “Abbiamo deciso di cambiare totalmente atteggiamento” è l’annuncio di Rossi, alla luce anche dell’ultimo consiglio comunale in cui si discuteva del Documento unico di programmazione che però è stato illustrato dal dirigente finanziario, che ha fatto solo dei cenni, “a dimostrazione dell’inesistenza di programmazione di questa amministrazione”. E il dito è stato puntato soprattutto sulle commissioni consiliari, in primis quella sulla sanità guidata da Marina Morelli, già oggetto di polemiche nei mesi scorsi.

Allarme per Chirurgia – Subito si è entrati nel vivo con l’allarme per l’ospedale di Spoleto ed in particolare il reparto di chirurgia. “I dati sulla chirurgia sono allarmanti rispetto alla produttività passata” ha denunciato il capogruppo Rossi. Che a richiesta di chiarimenti e numeri precisi, però, spiega di non averne. Quanto all’incarico di coordinamento della robotica annunciato al professor Alberto Patriti, “è passato un anno e non è stato firmato nulla”. La colpa, secondo Dante Andrea Rossi, sarebbe anche dell’amministrazione comunale che non vigila. E c’è anche da sapere che le licenze per i macchinari della robotica scadono, e si rischia di non poterli più nemmeno utilizzare. Visto che la Giunta non farebbe nulla (anche se in verità il sindaco più volte ha mostrato attenzione alla questione, annunciando nei giorni scorsi anche incontri), il Pd ha deciso di agire in prima persona, aprendo a breve “dei tavoli di confronto, sostituendoci così alla totale assenza dell’amministrazione comunale”. Un tavolo verrà convocato “a breve” con i comuni limitrofi e le associazioni, con l’obiettivo di indicare quali eccellenze del San Matteo degli Infermi valorizzare, in un’ottica di integrazione con Foligno dalla quale non si può scappare.

L’affondo della Erbaioli – Ad entrare più nel dettaglio della questione ospedale è stata la consigliera Erbaioli. “E’ vero che parlo sempre di sanità, ma in questo sono competente e non voglio fare la tuttologa e parlare anche delle cose che non conosco” ha spiegato, dando una stoccata che è sembrata indirizzata a qualche collega di partito più che ad altri. Ricordando anche che lei, al contrario di altri, ha votato la mozione di sfiducia al direttore generale dell’Usl Fratini. “Fra un po’ non avremo più nemmeno la camera mortuaria” ha detto provocatoriamente la Erbaioli, parlando di “promesse non mantenute su Patriti” e di una “commissione sanità che non produce niente”. “Si era parlato di un tavolo di confronto con Foligno, ma ancora non c’è stato. Così rischiamo di rimanere senza niente” ha spiegato. Un accenno anche agli spazi inadeguati per il consultorio nel complesso del San Carlo, al centro di una mozione che però non ha portato i frutti sperati.

Le novità sulla sanità – Mentre il Pd parlava, comunque, qualcosa si muoveva. Proprio nella giornata odierna, infatti, è stata convocata la commissione sanità per venerdì, con l’obiettivo di discutere dei famosi punti di eccellenza da mantenere e valorizzare. Una sorta di proposta da presentare a Foligno. Non solo: in serata è trapelato anche che qualcosa finalmente si starebbe concretizzando per l’affidamento dell’incarico di responsabile della robotica al professor Patriti, dopo tante promesse.

Il monopolio della Zampa – A monopolizzare comunque la conferenza stampa per una buona parte del tempo è stata la vice presidente del consiglio comunale Laura Zampa. Che dopo aver ripetuto gli allarmi sulla sanità, è passata a parlare di programmazione, cultura, trasporti, agenda urbana, sociale e lavoro. Sollevando dubbi sulla casualità del non funzionamento della diretta streaming dell’ultimo consiglio comunale, la Zampa ha anche lei puntato il dito sul documento di programmazione, ribadendo più volte che la politica dovrebbe dare le linee guida ai tecnici e non viceversa, anche in una situazione di carenza di risorse economiche come quella attuale. Nel mirino è finito il ‘segreto’ progetto della Capitale italiana della cultura.Per averlo ho dovuto fare una richiesta di accesso agli atti” ha spiegato la consigliera. Una cosa in verità che i consiglieri comunali dovrebbero fare spesso. “Si dovrebbe investire sui giovani emergenti ed invece non c’è innovazione, non si investe sulle pietre vive” ha contestato, svelando che di 1 milione di euro si prevede di investirne quasi la metà per San Salvatoredove invece si possono utilizzare dei fondi europei diversi”.

I dubbi sulla Scuola di scenografia – Quello che però lascia i dubbi più seri è la Scuola di scenografia che si vorrebbe attuare nell’ex caserma Nino Bixio. Un’accademia post diploma su cui la redazione di Tuttoggi.info non ha mancato ieri di evidenziare la presenza di un alone di mistero. “E’ stata scelta l’unica associazione che ha aderito a questo bando, come mai una sola associazione in tutta Italia ha interesse a fare questo?” si è chiesta Laura Zampa, che più volte ha sottolineato come tutte le pratiche siano regolari. Quasi come a voler insinuare invece un dubbio. “La determina – ha spiegato – è uscita il 10 dicembre, con la scadenza del bando, che prevedeva un progetto molto complesso ed un sopralluogo, fissata al 28 dicembre. Un’associazione ha chiesto la possibilità di una proroga, che non è stata concessa e che secondo me sarebbe stata opportuna. Da dove viene tutta questa fretta visto che dentro a quei locali c’è ancora il Giudice di Pace? E poi siamo sicuri che quella struttura sia a norma per le attività formative?”. Un accenno anche al fatto che l’aggiudicazione per la scuola sia stata fatta ad una società sconosciuta e con un sito internet in allestimento.

La diplomazia di Capitani – A chiudere il giro di interventi davanti ad una platea stanca è stato Massimiliano Capitani. Che pur criticando duramente la mancanza di rinnovamento e progettualità della Giunta Cardarelli, ha comunque apertamente rivelato di condividerne alcune delle scelte. Come quelle sull’Ase. Nel mirino l’annosa questione della bretella di San Giovanni di Baiano, “finanziabile con le alienazioni”, ma anche i regolamenti per i microprogetti e su piazza Duomo, la gestione della situazione della ex Pozzi e della vertenza Novelli e la riorganizzazione della macchina comunale. Dulcis in fundo il Pd ha puntato il dito contro l’assenza di relazioni con la Regione – “a Perugia non sanno nemmeno che faccia hanno i nostri assessori” – e con il Governo. Eppure sembrerebbe che mai in passato come ora Roma sembra così vicina, dato il dialogo con ministri e sottosegretari.

Il commissario Antonini –  “Dopo un periodo di attesa in cui si è dato credito all’amministrazione comunale dobbiamo constatare una delusione totale rispetto alle nostre visioni e da oggi c’è un cambio di passo da parte del Partito democratico. L’opposizione sarà molto più pressante e propositiva”. Così Carlo Antonini ha riassunto alla fine quanto detto per oltre un’ora dai consiglieri comunali presenti. “Spero che la mia attività sarà breve” ha aggiunto, quasi come a dire… spero di andarmene presto. E la volontà di fare in fretta si vede dalle azioni concrete già avviate: “Sto facendo incontri con i circoli, ragiono molto anche a livello individuale ed ho avuto richieste di incontro anche con organismi intermedi della città. Da qui a 3-4 settimane convocherò l’assemblea generale degli iscritti per ridare al Pd di Spoleto la capacità di proporsi come elemento utile del dibattito politico cittadino. Vorremmo dettare noi l’agenda politica della città, visto che la maggioranza non ce la fa”. Antonini ha ricordato che da statuto il suo incarico può durare al massimo un anno. “Spero di fare molto prima, ma dipende dalle condizioni politiche, dipende anche dalla maggioranza: più loro sono in grado di fare e meno siamo attivi noi”. Qualche elemento positivo il commissario ha detto di averlo trovato, come l’attività di tesseramento e la collaborazione.