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dap 2014-2016, marini illustra documento a tavolo alleanza

Redazione

dap 2014-2016, marini illustra documento a tavolo alleanza

Mer, 27/11/2013 - 19:15

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E’ stato un intervento “a tutto tondo” quello compiuto stamani dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nell’illustrare al Tavolo dell’Alleanza per l’Umbria, alla presenza della Giunta regionale, la bozza del Dap 2014-2016 messo a punto dalla Regione per fronteggiare la crisi e riavviare l’economia umbra. Il Documento, che accompagna il bilancio 2014 e che fissa gli scenari di riferimento, gli indirizzi e gli obiettivi della programmazione regionale in relazione a diversi ambiti e competenze ed in accordo con i principali strumenti della programmazione comunitaria 2014-2020, dovrà essere approvato, nelle intenzioni dell’esecutivo, entro il prossimo 31 dicembre.

Relativamente ai principali indicatori di carattere macroeconomico, la presidente Marini ha evidenziato come “anche per l’Umbria il 2014 lasci sperare in una timida ripresa dell’economia, e quindi in una lieve inversione delle dinamiche recessive. Ma – ha aggiunto – permane il dato gravissimo della disoccupazione che in Umbria, negli ultimi cinque anni, ha portato 18 mila persone a perdere il lavoro. Mettere in atto politiche specifiche a sostegno del lavoro e dell’occupazione, soprattutto giovanile, è uno dei temi trainanti del documento. Se ripresa ci sarà – ha sottolineato la presidente – sarà di carattere selettivo e riguarderà principalmente le imprese più strutturate, attrezzate in termini organizzativi, più propense all’innovazione, mentre rischia di rimanere indietro il gruppo più consistente e frammentato di micro e piccole imprese che rappresentano il tratto distintivo del sistema imprenditoriale umbro”. Tra gli elementi di preoccupazione che emergono dal Documento la presidente ha poi evidenziato quello di una ripresa che non sembra accrescere l’occupazione “perché – ha detto – il sistema umbro non è in grado di assorbire nuovi ingressi nel mondo del lavoro, né la disoccupazione creata dalla crisi”. Criticità che l’Umbria dovrà aggredire mettendo a leva le opportunità offerte dai fondi strutturali, a causa dei sempre più pesanti tagli operato dal governo nazionale. Non sarà inoltre facile – per la presidente – mantenere gli obiettivi di buon governo raggiunti dall’Umbria grazie al sistema di politiche pubbliche che ha fatto conseguire a questa Regione risultati importanti e certificati a livello europeo.

“La capacità di governo delle istituzioni locali, secondo i risultati del recente Regional Competitivness Index della Commissione europea basati su indicatori regionali – ha spiegato la presidente, è infatti di buon livello e portano l’Umbria ad un dato positivo, non solo ai vertici del dato nazionale, ma sullo stesso livello di molte regioni europee”.

Relativamente alle questioni legate alla programmazione regionale Marini ha evidenziato che l’operato della Regione si articolerà principalmente su un duplice fronte: da un lato saranno realizzate azioni di natura anticiclica, soprattutto utilizzando la “chiusura” della programmazione europea e nazionale 2007-2013 e le risorse non ancora utilizzate provenienti da trasferimenti nazionali e settoriali, velocizzando per quanto possibile le procedure di attuazione, mentre dall’altro verranno definite, impostate, programmate ed avviate misure a carattere più strutturale, utilizzando in gran parte le risorse della futura programmazione europea 2014-2020 e del Fondo di Sviluppo e Coesione, che dovranno integrarsi in maniera sistematica. Per la programmazione comunitaria, la Regione elaborerà i nuovi Programmi operativi regionali (POR) relativi alla Politica di Coesione (sostenuta da FESR e FSE) e a quella di Sviluppo Rurale (sostenuta dal FEASR) in coerenza con quanto emergerà dal confronto, ancora in corso, con il governo nazionale e quindi in base all’Accordo di partenariato che verrà definito con l’Unione europea. Nel 2014 particolare attenzione sarà inoltre rivolta alla produzione di ulteriori testi unici (Agricoltura, Urbanistica, Sanità e Servizi sociali), dopo quelli dell’artigianato e commercio, e si procederà alla partecipazione ai progetti già approvati nell’ambito del programma “Cluster Tecnologici Nazionali” (Chimica Verde e AgriFood) e all’accelerazione delle risorse che fanno capo ai programmi in chiusura della programmazione europea 2007-2013, del governo nazionale (PAR FSC) e dei finanziamenti statali. Gran parte di tali risorse saranno orientate nel Piano triennale per le politiche di sviluppo e del lavoro e nei suoi piani attuativi annuali, puntando su misure e strumenti già operativi ed attivando un pacchetto di finanziamenti pari a circa 35 milioni di euro.

Verranno inoltre completate le istruttorie del bando per gli aiuti alle imprese industriali, artigiane, di servizi, commerciali e turistiche colpite dagli eventi alluvionali novembre 2012, finanziato per 8,7 milioni di euro, e proseguirà l’attuazione degli interventi orientati a promuovere e supportare l’incremento della competitività del sistema economico umbro. In particolare, saranno privilegiate le azioni di ricerca e innovazione, il “pacchetto verde” e per la creazione d’impresa. Misure specifiche sono inoltre previste per accrescere le condizioni per l’accesso alle opportunità di istruzione e formazione, mantenere l’universalità del Sistema sanitario regionale, dare attuazione all’Agenda digitale, al Piano digitale e telematico, non solo sul versante infrastrutturale, ma della gestione dei servizi rivolti a cittadini, imprese e sistema sanitario, oltre ad azioni di sistema sul fronte del turismo, della cultura, dell’ambiente, dello sviluppo dei centri storici, anche attraverso le opportunità offerte dai PUC 3 e politiche per l’innovazione. “Ciò – ha concluso Marini – in un quadro di risorse fortemente ridotte dai tagli e dai minori trasferimenti nazionali che hanno causato una sostanziale rigidità del bilancio regionale e che hanno azzerato la capacità di indebitamento per la Regione. In particolare a seguito l’abbassamento del limite dal 25 al 20%, ha comportato per l’ente l’impossibilità di prevedere mutui o prestiti ciò pesa enormemente Marini anche sulla possibilità di fare investimenti”.

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