Giochi chiusi per la ricostruzione leggera in seguito al sisma del 2016. Sono infatti scaduti i termini per presentare le domande di ricostruzione per i danni lievi. In Umbria le domande sono state 2833 e sono già stati liquidati oltre 102 milioni di euro per questa tipologia di danneggiamento.
A fornire i dati complessivi a tutto il cratere è la struttura del commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini. Mentre dall’Usr dell’Umbria arrivano i dettagli regionali.
Alla scadenza del termine del 30 novembre, le richieste di contributo per la riparazione degli edifici privati che hanno subito danni lievi con il sisma del 2016 presentate agli Uffici della Ricostruzione di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria sono 14.685. Rispetto alle 8.822 che si contavano a fine 2019, la crescita è pari al 66,5%.
Il termine perentorio del 30 novembre, in ogni caso, non riguardava gli edifici con i danni lievi ricompresi negli aggregati edilizi, nelle zone rosse, nelle aree perimetrate dove esistono vincoli alla ricostruzione, nelle aree instabili o in dissesto oppure che hanno una inagibilità indotta da rischi esterni.
Le domande presentate nel solo mese di novembre grazie alla procedura semplificata prevista dall’Ordinanza 107 per i danni lievi, sono 4.485, mentre quelle arrivate dall’inizio dell’anno sono pari a 5.725. Considerati anche i danni gravi e le attività produttive, il numero complessivo delle richieste di contributo ammontano a 19.539, con una crescita del 62% rispetto alle 12.063 domande di fine 2019.
Attualmente, nell’intero cratere del sisma 2016, sono aperti 3.350 cantieri per la ricostruzione privata, mentre gli immobili già riparati sono pari a 3.520.
In Umbria, spiega l’ufficio speciale per la ricostruzione, al 30 novembre, le pratiche pervenute presso i competenti uffici comunali che hanno assunto la gestione completa delle istruttorie per i danni lievi sono 637 di cui 416 a Spoleto, 69 a Cascia e 152 a Norcia. Va detto che la gestione dei danni lievi da parte di questi tre comuni è recente: Spoleto dal 19 ottobre 2020; Cascia dal 2 novembre 2020 e Norcia solo dal 20 novembre scorso.
«Le attese non sono andate deluse – afferma il coordinatore dell’USR-Umbria ing. Stefano Nodessi Proietti – poiché sono pervenute le pratiche dei danni lievi che avevamo previsto. Per raggiungere questo obiettivo il personale dell’Ufficio Speciale ha messo in campo un costante lavoro di supporto e affiancamento che ha accompagnato il lavoro dei tecnici pubblici e privati sulle questioni più complesse».
«Altro dato significativo – spiega l’ing. Gianluca Fagotti, responsabile sezione erogazione contributi dell’USR-Umbria – è che nel secondo semestre del 2020, con l’introduzione dell’ordinanza n. 100/2020, l’Ufficio Speciale Ricostruzione dell’Umbria, rispetto al primo semestre, ha incrementato dell’84% i decreti di concessione contributiva. Su 440 pratiche ne sono state accolte con decreto contributivo 130 nel rispetto dei termini procedimentali perentori dettati dalla medesima ordinanza».
Quanto allo stato di avanzamento della ricostruzione privata i dati sono i seguenti: delle 2829 istanze pervenute complessivamente all’USR-Umbria ne sono state rilasciate 1105 e respinte 170 pari al 48% dei danni lievi, del 62% del pesante produttivo, del 40% del pesante residenziale e dell’86% riferito al ripristino dei danni di beni e scorte.
Al 30 novembre l’USR-Umbria ha liquidato contributi pari a 102.626.239,89 euro per i danni lievi; 12.510.813,56 per i danni del pesante produttivo; 95.882.239,69 euro per i danni pesanti ad edifici residenziali e 4.512.223 euro per il ripristino dei danni a beni e scorte. Sono stati liquidati anticipi per circa 6 milioni di euro.
Sono numeri importanti che confermano lo sforzo fatto dall’USR-Umbria che, nonostante la carenza di organico, ha all’attivo circa 4500 procedimenti (concessioni contributive, livelli operativi, stati di avanzamento, autorizzazioni al miglioramento sismico, etc.).
“Sono risultati molto importanti”, commenta il Commissario Straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, “ottenuti grazie alle semplificazioni normative introdotte con le nuove Ordinanze, al lavoro degli Uffici Speciali e al dialogo fruttuoso con i professionisti della ricostruzione che hanno responsabilmente rispettato i termini. Nel corso di questo difficile 2020, segnato dagli effetti negativi della pandemia, le domande di contributo presentate hanno fatto un balzo in avanti significativo arrivando quasi a 20 mila, cioè un quarto del totale potenziale, visto che dopo il sisma si contavano 80mila edifici danneggiati.
Si sono finalmente create le condizioni – sottolinea il Commissario – perché nel 2021 la ricostruzione del Centro Italia, che ha già registrato un’accelerazione in questi mesi, possa finalmente decollare. Sono soddisfatto dei risultati raggiunti, ma con i danni lievi abbiamo chiuso solo il primo capitolo del processo di ricostruzione.
Nel 2021 ci aspetta un lavoro molto intenso: i Comuni, gli Uffici Speciali, i professionisti, le imprese, saranno chiamati ad uno sforzo eccezionale, per far sì che le numerose domande presentate arrivino alla concessione del contributo e all’apertura dei cantieri per la riparazione delle case”.