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Dall’università del bar con l’amica prostituta all’Intelligenza artificiale: Cucinelli tra passato, presente e futuro

Lo scherzo a scuola col Guttalax; ‘Università “del bar”; le partite a carte con l’amica prostituta; i primi pullover di cashmere piazzati a Pitti Uomo; le serate a casa a guardare il fuoco davanti al camino; il rapporto con il Creato e la consapevolezza che l’anima è immortale; la fiducia nell’essere umano e nell’aiuto che può arrivare dall’Intelligenza Artificiale; l’Oscar della moda ritirato a Parigi. Ma all’origine del presente di Brunello Cucinelli, uomo e imprenditore di successo, c’è la gioventù vissuta in campagna e le parole ripetute dal padre, fino allo scorso anno, quando è morto all’età di cento anni: “Devi essere una persona per bene”.

Per questo Brunello Cucinelli ha accettato di ricevere a Terni il premio “Io sono una persona per bene” da Sauro Pellerucci, imprenditore del settore digitale e presidente dell’omonima associazione nata nel 2015 allo scopo di far conoscere le buone pratiche e le storie positive che spesso sfuggono alla cronaca, ma che sono il segno di una “maggioranza silenziosa” di persone.

E proprio Pellerucci, al PalaSì di Terni, presenti esponenti politici, imprenditori (tra loro anche l’amico sarto che ha cucito l’abito da sposo di Cucinelli) e tanti giovani, ha rivolto domande che hanno portato il re del cashmere a raccontare la sua vita, tra simpatici aneddoti, colorite espressione e citazioni dei grandi filosofi del passato. La sua vita di uomo e di imprenditore, aspetti tra loro inscindibili, perché fondati sugli stessi valori. Che affondano le proprie radici, ha spiegato, nella vita rurale, fino a quel “capitalismo umanistico” a cui ispira la sua azienda, quotata in Borsa e brand internazionale icona di stile.

“Un capitalista equilibrato”

“Quando ci siamo quotati in Borsa – racconta Cucinelli – davanti agli investitori presenti ho detto: se volete provare a comprare azioni di un’azienda che prova a fare il giusto profitto, provate. Ma non ci comprate se pensate che la nostra sia un’azienda che provoca danni alla terra, all’uomo, agli animali”. Spiegando: “Sono un capitalista. Vorrei essere un capitalista equilibrato. Il problema non è la ricchezza, ma il modo in cui l’hai prodotta. Bisogna tornare a vivere su misura”.

Forbes e la colazione con Allegri

Alza le spalle ricordando l’annuale classifica di Forbes sui miliardari della terra. Ed anche quando si parla del suo successo mondiale. Scontato applaudire chi ha successo: “L’altra mattina ero a colazione con Allegri, dopo la vittoria con la Lazio. E gli ho detto: chi ha vinto è un bel ragazzo, chi perde…”.

Il calcio, una grande passione di Brunello Cucinelli. Da osservatore, più che da giocatore. “Il medico – racconta – mi ha detto che le mie ginocchia stanno bene. Grazie al c.,non ho mai giocato!”. La domenica in panchina, ma il sabato, comunque, l’astinenza dal sesso, come pretendeva l’allenatore.

L’università del bar e le partite a carte con l’amica prostituta

Ha giocato tanto, invece, a carte al bar. Quello di Ferro di Cavallo è stato la sua “università”. Anche perché in tre anni di ingegneria, ricorda, ha dato un esame. “Se Gigino e Rolando mi avessero messo i contributi per gli anni al bar… E’ stata la gioia della vita”. E delle partite a carte. A cui la sera, dopo le 11 e mezza, partecipava anche l’amica prostituta, terminato il lavoro. Una vita difficile, un figlio da sfamare: “I suoi occhi mi facevano tanta tenerezza”.

Il bar, il luogo dove si raccontava “il male dell’anima”, quello raccontato dal Manzoni nella notte di tormenti dell’Innominato. E si aiutava ad affrontarlo. Cosa che oggi non si ha più la possibilità di fare.

Cucinelli socialista nella sede del Pci

Quando il bar si svuotava perché c’erano le riunioni degli amici comunisti, lui, da socialista, chiedeva comunque di poter entrare. Anche a costo di essere additato come “spia”. “Al bar non c’era più nessuno – si giustifica – che restano a fare da solo? E allora li pregavo di poter entrare nella sede del Pci”.

Gli scherzi

Il bar e la voglia di fare scherzi. Passioni che il successo imprenditoriale non gli hanno tolto. “Avete fatto caso che non facciamo più scherzi?” chiede alla platea. E racconto quello fatto all’amico che si addormenta sempre al bar mentre vede la partita. Tv e luci spente, una candela vicino. Al risveglio, per qualche secondo, ha pensato di essere morto. “Mi diverto da morire” ammette.

Il Guttalax nel panino

Il Guttalax messo nel panino della merenda a scuola non era solo uno scherzo. Era un modo per smascherare i due che sistematicamente rubavano la merenda a lui e all’altro bambino che veniva dalla campagna. “Per due giorni non si sono visti…”.

Il compagno di banco orgogliosamente gay

Scherzi tanti, ma il rispetto per le persone non deve mai venire meno. Anche in azienda: “Se uno umilia un altro, lo licenzio”. Quel rispetto sempre portato per il compagno di banco gay (“ma allora si diceva un’altra parola più pesante”) che all’appello rivendicava con orgoglio di esserlo.

“Studiate normale”

“La scuola italiana è la migliore del mondo” dice Cucinelli. Che però ne vede tanti aspetti negativi. A cominciare da quello che gli appare più grave: “Abbiamo cambiato l’educazione con l’istruzione”. Maledice il registro elettronico che mezz’ora dopo l’interrogazione ti fa sapere il voto del figlio. E che non consente più di fare “salina”. Alle figlie, rivendica con orgoglio, diceva di fingere il mar di testa per restare a casa e non andare a scuola. Guarda con preoccupazione alla scuola che spinge i figli “a rincoglionirsi”. E chiede, di fronte ai tanti impegni dei ragazzi, tra compiti e attività extra: “Ma quando lavora l’intelligenza dell’anima?”. E ancora: “Se prendi 110 e lode e sei tonto, resti tonto…”. Quindi il messaggio ai giovani: “Studiate normale”.

La fiducia nei giovani

Quei giovani in cui Brunello Cucinelli ripone tanta fiducia: “Non dobbiamo trasmettere loro la paura, non devi sostituire la paura con la speranza”.

Ricorda ancora suo padre, quando gli disse che si sarebbe messo a fare i pullover di cashmere: “Che Dio ti aiuti, fa un po’ tu…”. Quindi rivolgendosi ancora ai ragazzi: “Non ascoltateci quando vi contestiamo fidanzati e fidanzate, la scuola, vi diamo obiettivi”.

Un riconoscimento ai giovani italiani arriva anche dal miliardario Jeff Besos: “I vostri giovani sono i più bravi a intercettare la non linearità delle cose”.

Quindi il messaggio ai genitori, che arriva ancora dall’insegnamento dei filosofi e da Confucio: essere per i figli maestri fino a 10 anni, genitori fino a 20, amici per tutta la vita.

“Custodi pro tempore del Creato”

“Io a 60 anni – rivela Cucinelli – ho fatto i conti con il Creato. Ho capito che l’anima è immortale. E voglio vivere come se ogni giorno fosse l’ultimo della mia vita”. Anche se, ricordando l’insegnamento di Marco Aurelio, bisogna progettare la vita come se si dovesse vivere per l’eternità.

Quel Creato di cui siamo “custodi pro tempore”, proprio come di ogni altra cosa. Quel Creato con il quale “vivere in equilibrio”, come ha imparato a fare fin da piccolo crescendo in campagna.

“Vita da persone normali”

Il segreto della felicità, per Brunello Cucinelli, è “tornare a vivere come persone normali”. Lui la sera, prima di andare a dormire, ama “ubriacarsi” di fuoco davanti al camino. La tv solo per guardare un telegiornale alle 13.

Tecnologia, social e Intelligenza artificiale

“Fa chic – ammonisce – dire che siamo connessi anche la domenica”. Guarda con favore all’Intelligenza Artificiale: “Avrà benefici immensi” dice pensando alla valorizzazione dell’essere umano. E aggiunge: “Peggio di quello che hanno fatto i social non si può…”. Benedice la tecnologia “dono del Creato”, ma mette in guardia dal suo utilizzo che può “rubarci l’anima”.

La donna e la separazione

Parla anche del dramma delle donne uccise Brunello Cucinelli: “Non lo affrontiamo mai sotto il tema della separazione. Quando ti separi la testa parte”. Con conseguenze drammatiche, soprattutto per le donne: “Una donna non si permetterà mai di progettare un omicidio”. Perché la donna dà la vita.

La famiglia

Di fronte alle famiglie di oggi nelle quali non si parla perché bisogna ascoltare la tv, Cucinelli racconta tanti aneddoti della sua vita rurale, da ragazzo. “La bella famiglia – dice con rammarico – se ne sta andando, non parliamo più”.

Ma anche la società in cui, con il raccolto danneggiato da una grandinata, arrivavano i contadini vicini a prestare il grano.

“Gli umbri persone testarde, ma per bene”

“Gli umbri sono persone testarde, ma per bene” riconosce. Ricordando come l’Umbria sia stata scelta dal mondo intero come luogo “per venirci a trovare”. Nel borgo di Solomeo dove mostra la sua azienda, ma anche negli altri meravigliosi centri di questa regione.

Orgoglio italiano

Orgoglio umbro, ma anche orgoglio italiano. “Ho rispetto per tutti – rivendica il re del cashmere – ma sono un italiano. “Adesso siamo credibili nel mondo” dice, ricordando infastidito quando all’estero gli chiedevano come andasse il Bunga Bunga. Ma anche la vendetta all’amico statunitense una settimana dopo l’elezione di Trump: “Ah, adesso tocca a te!”.

Economia: Cucinelli vede positivo

Brunello Cucinelli vede positivo. Per l’Italia. Per le nuove generazioni. Per l’andamento dell’economia e della società. “Da 60 anni sento dire che c’è la crisi economica…”.

L’Oscar della moda portato al cimitero

Prima di ricevere da Pellerucci il premio “Io sono una persona per bene”, Brunello Cucinelli ricorda con commozione un altro premio, l’Oscar della moda ricevuto a Parigi e portato alla tomba del padre. Quel padre che gli ricordava sempre quanto fosse importante “restare una persona per bene”.