Foligno

Dall’America, dopo un secolo, tornano a Cancelli sulle tracce dei loro avi

E poi si dice che ormai si è perso il ‘senso della famiglia’: nell’era dei social che – almeno virtualmente – rendono tutti vicini, anche se dall’altro capo del mondo, c’è ancora chi non riesce a fare a meno del ‘richiamo alle origini’ e fa davvero di tutto per riscoprire le proprie radici.

Anche se le proprie radici sono in un paesino ormai quasi disabitato, immerso – o forse sarebbe meglio dire, disperso – tra le montagne della Val Menotre, come Cancelli. Qui, in questo microscopico puntino sulle carte geografiche, la scorsa settimana sono arrivati direttamente dagli Stati Uniti, i discendenti dell’antica famiglia Partenza.

Un viaggio transoceanico dall’America al cuore d’Italia sulle tracce del proprio avo Angelo Partenza, capostipite di quella è diventata una grande famiglia italo americana.

Perché c’è una storia, in questa storia, ancor più interessante, di quelle che – per l’appunto – ‘fanno notizia’. Circa un secolo fa infatti, Angelo Partenza da Cancelli, partì alla volta di New York in cerca del cosiddetto ‘sogno americano’ emigrando dalle aspre montagne folignati.

Ed ora, i suoi discendenti, hanno voluto ripercorrere il suo viaggio. Nel 1922 Angelo lasciò Cancelli con sua moglie Paolina, ma purtroppo restò ben presto vedovo. Volle però risposarsi con una donna italiana e – come accadeva all’epoca – inviò una lettera ai parenti rimasti al paese affinché lo aiutassero a trovare una moglie, per procura. Venne ‘trovata’ per lui Adolfa Sarti che divenne sua sposa e con la quale tornò all’ombra della Statua della Libertà.

Dalla prima e seconda moglie, nacquero ben sette figli, i quali hanno poi generato, tra nipoti e pronipoti oltre cento Partenza. Ebbene, lo scorso week end, una ventina di questi Partenza d’oltre oceano si sono ritrovati sui monti di Cancelli, sulle tracce…della storia.

Ed ovviamente, per rispettare la tradizione, hanno partecipato alla Santa Messa e si sono fatti ‘segnare le ossa’ avendo sentito parlare per generazioni di questa secolare usanza tutta tipica del piccolo paesino.

Eh si perché, leggenda vuole che Pietro e Paolo apostoli vennero così benignamente accolti e rifocillati da una povera famiglia del posto, che gli stessi, in segno di gratitudine, guarirono il capo famiglia dal mal di sciatica.

La moglie, sterile, ebbe la promessa di un bambino al quale, come a tutta la discendenza maschile, venne concesso il privilegio di guarire ‘il mal d’ossa’ con la sola imposizione delle mani…’segnare le ossa’.

Tra le altre cose – si narra – che un Cancelli venne chiamato da Papa Pio IX sofferente di sciatica. “Il segreto è avere fede e credere” gli sussurrò Cancelli, sfiorando la ‘gaffe’ e comunque si dice che dopo pochi giorni il Pontefice guarì.

Un’esperienza che è ben valsa un viaggio intercontinentale. Un’occasione speciale per riscoprire le proprie origini e per riunirsi in un luogo così lontano ma da cui ha avuto inizio la storia della loro grande famiglia.