L’acqua nel sottosuolo raggiunge i 50 gradi: è lo strano fenomeno che si sta verificando in questi giorni a San Martino in Trignano. Ad accorgersi del fatto è stata una famiglia, nella giornata di ieri, prelevando l’acqua dal proprio pozzo domestico. Subito è scattata la segnalazione al Comune ed all’Arpa, che hanno avviato immediatamente gli accertamenti per capire l’origine del riscaldamento dell’acqua.
L’Arpa ha effettuato dei campionamenti nella zona, ma il risultato delle analisi sarà noto entro una settimana. Da un’indagine sommaria risulta essere interessata un’area di circa 200 metri di raggio. Per questo l’amministrazione comunale – attraverso la responsabile della protezione civile Stefania Fabiani – ha appena emesso un’ordinanza che vieta la captazione in varie vie. Ad essere interessate sono: via Cerquestrette dal civico 96 al 144, via Ticino dalla chiesa al numero civico 22, via Tagliamento dal 2 al 14, via Adige dal civico 10 al 14, tutta via Lago di Garda e tutta via XVI Aprile, via Lago di Piediluco dal civico 1 al 23.
L’ordinanza ha uno scopo precauzionale, non essendo note le cause del riscaldamento anomalo dell’acqua. Solitamente fenomeni di questo tipo possono avvenire per la dispersione di energia elettrica. Le prove strumentali effettuate dall’Enel nella giornata odierna, però, hanno dato tutte esito negativo.
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Di seguito il testo dell’ordinanza firmata dalla responsabile del procedimento Stefania Fabiani e dal sindaco Fabrizio Cardarelli:
Il sindaco
Vista
la segnalazione del Corpo Forestale dello Stato Comando provinciale di Perugia del 6/12/2015, con la quale si segnalava un’anomalia della temperatura dell’acqua in un pozzo freatico sito in Fraz. San Martino in Trignano presso delle abitazioni private;
Considerato
che del prelievo di campione di acqua da parte di Arpa Umbria Dipartimento provinciale di Perugia ad oggi non si conosce il risultato chimico-fisico ed epidemiologico;
Verificato
che a seguito di un sopralluogo dei tecnici Enel si escludono dispersioni elettriche che potevano essere causa dell’aumento della temperatura dell’acqua;
Sentito
il Servizio geologico della Regione Umbria ed il dirigente regionale della protezione civile che al momento non hanno riscontri per definire le cause del fenomeno se non una ipotizzabile autocombustione dei giacimenti di lignite presenti nel sottosuolo circostante.
Per quanto in premessa, non avendo al momento elementi sufficienti per stabilire la causa di quanto predetto, a scopo precauzionale si delimita un’area di divieto di prelievo di acqua dai pozzi per un raggio di 200 metri dal luogo della segnalazione, precisando che tali perimetrazioni sono provvisorie, in quanto ulteriori indagini sono in corso.
Ordina
Il divieto di prelievo di acqua dai pozzi per un raggio di 200 metri circa dal luogo “dell’innesco” sito in Fraz. San Martino in Trignano e precisamente in:
- viale Cerquestrette dal civico 96 al 144
- via Ticino dalla chiesa al civico 22
- via Tagliamneto dal civico 2 al 14
- via Adige dal civico 10 al 14
- via Lago di Piedilugo dal civico 1 al 23
- tutta via XVI Aprile e tutta via lago di Garda
Il presente provvedimento di divieto è emesso a scopo cautelativo e temporaneo finché non saranno note le cause di tale fenomeno a tutela della salute pubblica e dell’ambiente
La presente ordinanza è inviata a:
Regione Umbria – Direzione protezione civile
Prefettura di Perugia – Ufficio protezione civile
Corpo forestale dello Stato
Comando dei vigili del fuoco
Forze dell’ordine e polizia municipale
Soggetti interessati
(aggiornato alle ore 17 dell’8/12/2015)