Perugia

Da un mese a scuola senza riscaldamento: si preparano le denunce | La lettera

Festa dell’Immacolata, i ragazzi della “Montessori” di Prepo per un giorno restano al calduccio a casa. Sempre che non abitino in uno dei condomini rimasti al freddo dopo lo stop della centrale di teleriscaldamento. Una vicenda incredibile, che si protrae da un mese. Con le aule che vengono scaldate, alla meglio, con le stufette. E le autorità, sempre pronte a comparire in prima fila in occasione di un’inaugurazione, che sembrano aver dimenticato questa situazione.

Tutt’altro che risolta, come ricorda Perugia, Umbria, Mondo, da cui riceviamo e pubblichiamo questa nota. Con la speranza che chi dovere riesca a risolvere questa situazione. Senza costringere i genitori, come stanno comprensibilmente ipotizzando alcuni, a far scattare le denunce.

La lettera

È dal 5 di novembre 2021 che la vicenda della centrale di teleriscaldamento di Prepo è finita sui tavoli del Comune e del Prefetto di Perugia Armando Gradone, ma ancora nulla è stato risolto . Da quella data, infatti, la centrale ha smesso di funzionare e di riscaldare una ventina di condomini e due scuole della città.

Nel frattempo con l’abbassamento delle temperature i disagi per le centinaia di persone coinvolte si sono acuiti e tutti cercano di attrezzarsi come possono. Alla «Montessori» (ospitata in un condominio di sette piani) per il momento si tira avanti con delle stufette di fortuna ma insufficienti per poter riscaldare gli ambienti dove sono ospitati circa 40 tra alunne e alunni.

Da parte dell’Amministrazione comunale ancora nessun segnale per poter risolvere questa deprecabile situazione e i genitori dei bambini si trovano costretti o a non mandare i propri figli a scuola o dotarli di un abbigliamento di fortuna per poter sopportare le basse temperature, specialmente alla ripresa delle attività didattiche, quando dopo la pausa del fine settimana le aule sono particolarmente fredde.

In un paese civile a tutela dei più deboli, in particolar anziani e bambini, le Istituzioni si sarebbero dovute far carico della situazione e averla risolta già da tempo.

A tutt’ora né il dirigente dell’Istituto comprensivo né il Comune di Perugia nella persona del Sindaco hanno messo in atto azioni concrete per risolvere una situazione che giorno dopo giorno diventa sempre più insopportabile per alunne ed alunni che – non dimentichiamolo – sono appena usciti come tutti i loro coetanei da una chiusura forzata causa Covid con i problemi scolastici che sappiamo.

A tale proposito ci risulta che alcuni genitori esasperati dal disagio stiano avanzando l’ipotesi di una denuncia per interruzione di pubblico servizio.

Il nostro auspicio, considerando anche l’avvicinarsi delle festività natalizie, è che “Babbo Natale” faccia trovare fin da ora le aule scolastiche riscaldate di modo che alunne e alunni, insegnanti e genitori possano tornare serenamente a vivere la scuola come normalmente dovrebbe essere.

Perugia, Umbria, Mondo