Ha destato molto interesse, nel Circolo Tuderte, la presentazione, da parte dell’autore Maurizio Todini, del volume ‘’Todi nell’Ottocento – Lo scavo Casei’’ documenti inediti sul ritrovamento nel 1835 del Marte di Todi.‘’ Tutti i tuderti, infatti, sanno perfettamente l’importanza della statua, uno dei pezzi più importanti del Museo Gregoriano in Roma, ma solo pochi conoscono la storia del ritrovamento.
Todini ha invece effettuato una ricerca profonda e puntuale, basata su documenti per lo più inediti o non studiati, e ha così descritto la scoperta della statua, le vicende che hanno portato alla vendita, da parte del proprietario del terreno, Casei, del cosiddetto ‘Marte’’ ai musei Vaticani, nel totale disinteresse dell’Amministrazione comunale dell’epoca.
Si è poi soffermato sull’elmo della statua, non più ritrovato e sostituito da un elmo disegnato dall’illustre archeologo tedesco Winkelmann.
Todini ha infine anche chiarito che la statua era stata ritrovata sepolta fra lastre di pietra perché si trattava di un’opera colpita dal fulmine e per questo sottratta alla umana visione.
(immagine dai Musei Vaticani)