La variazione di Bilancio approvata ieri (29 luglio) durante il Consiglio comunale di Città di Castello, ha lasciato alcune (nuove) perplessità riguardanti il progetto di Piazza Burri.
Secondo quanto riferito dall’assessore Mauro Mariangeli il Comune avrebbe infatti stanziato 40.000 euro di avanzo libero per prestazioni professionali relative alla progettazione di demolizione della ex scuola Garibaldi.
Una voce risultata “stridente” a tutti i consiglieri di opposizione, alla luce del fatto che, appena un anno fa, era stata la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ad annunciare di farsi carico della demolizione dell’edificio e della bonifica dell’area circostante, per dare seguito all’Accordo di Programma del 2018 per la realizzazione di Piazza Burri.
Il sindaco Luca Secondi, in Aula, ha affermato come sia stata la Fondazione stessa a comunicare che, “per motivate questioni dinamiche, geopolitiche e quant’altro, aveva difficoltà a farsi carico della demolizione, non avendo di fatto la disponibilità dell’area, di proprietà comunale. Per questo sono stati fatti una serie di incontri per pianificare, nel comune obiettivo di realizzare Piazza Burri, il percorso amministrativo migliore”.
“La questione della proprietà di suolo, edifici esistenti e di quelli che vi sorgeranno – ha dichiarato Arcaleni (Castello Cambia) sono alcune delle questioni non risolte che rendono l’accordo di programma, firmato in pompa magna nel 2018, solo un’operazione di facciata: infatti son passati più di 6 anni, senza che si sia mossa una foglia”. “Qui si continua con un’inerzia di 6 anni su un immobile fatiscente, pericolante e di impatto negativo alle porte del nostro centro storico – aggiungono Rossi, Leveque (Fd’I), Campagni (FI), Lignani Marchesani (Castello Civica) e Marinelli (Marinelli Sindaco) – La questione non può passare inosservata e la cittadinanza, visto anche l’impegno economico che ricade sui cittadini, ha il diritto di sapere!”