Assisi

Da Assisi l’appello per il disarmo nucleare

Assisi, si offre come luogo di accoglienza per il dialogo sul disarmo nucleare. È da qui, dalla terra di San Francesco, che parte questo pressante appello a riprendere subito i colloqui bilaterali sul disarmo, per evitare la proliferazione nucleare e per dare al mondo un segnale concreto che solo attraverso il tavolo del negoziato si può raggiungere la pace”. È questa la richiesta lanciata dal Comitato per una Civiltà dell’Amore  e dalla Diocesi di Assisi – Nocera Umbra e Gualdo Tadino nel corso del seminario: “Il disarmo nucleare e il trattato New Start tra Federazione Russa e Usa . La costruzione di una Via della Pace” svoltosi martedì 6 dicembre pomeriggio nella sala della Spogliazione del palazzo vescovile. L’appello sarà anche presentato a Papa Francesco affinché se ne faccia primo Portavoce. Ad aprire i lavori del seminario monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, e Giuseppe Rotunno, presidente del Comitato per una civiltà dell’amore.

Nell’appello alla Federazione Russa e agli Stati Uniti d’America si legge tra l’altro che “Per evitare lo scontro dell’escalation nucleare serve, per il bene di tutti, riprendere prontamente e prioritariamente i colloqui sospesi sul disarmo nucleare”. Parole di apprezzamento all’iniziativa sono arrivate dal Segretario di Stato di Sua Santità, cardinale Pietro Parolin: “Il disarmo nucleare al centro del vostro seminario rappresenta una delle vie importanti per un cammino di pace – scrive Parolin nel messaggio inviato agli organizzatori – . La Santa Sede non ha dubbi che un mondo libero dalle armi nucleari è necessario e possibile. In un sistema di sicurezza collettiva, volta a garantire una sicurezza integrale, non c’è posto per le armi nucleari e altre armi di distruzione di massa”. Anche il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha inviato un messaggio di sostegno sottolineando che “non c’è bene e valore più importante della coesistenza pacifica dei popoli e dei valori di libertà, uguaglianza e democrazia. Una guerra nucleare non può essere vinta e non va mai combattuta”.