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Da 69 a 32 Comuni montani, Umbria dice no alla riforma

La proposta di riforma dei criteri per la definizione dei Comuni montani rischia di colpire duramente l’Umbria e, più in generale, di aprire una frattura profonda nel Paese. È una questione politica nazionale, non una partita che riguarda solo alcune Regioni”. Lo afferma l’assessore regionale Simona Meloni, a margine della riunione odierna della Conferenza delle Regioni, convocata per discutere le modifiche alla normativa proposta dal ministro Calderoli.

Nel corso della riunione – spiega Meloni – la maggior parte delle Regioni ha espresso forti perplessità. Per quanto riguarda l’Umbria, l’impatto sarebbe pesantissimo: passeremmo da 69 a 32 Comuni riconosciuti come montani. Una riduzione che non tiene conto della reale conformazione territoriale, della fragilità infrastrutturale e del ruolo strategico che le nostre aree montane e collinari svolgono”.   

Secondo l’assessore, la riforma rischia di produrre una distinzione artificiale e pericolosa tra Alpi e Appennini. “Si arriverebbe a spaccare l’Italia in due – sottolinea – dimenticando che la dorsale appenninica rappresenta il cuore geografico, storico e identitario del Paese. Le nostre montagne non sono margini, ma presìdi fondamentali di coesione, agricoltura, zootecnia, tutela ambientale e contrasto allo spopolamento”.

Indebolire questi territori – aggiunge – significa accelerare l’abbandono, svuotare le comunità, mettere in crisi servizi essenziali e filiere produttive. È l’esatto contrario di ciò che serve oggi all’Italia dei piccoli Comuni, considerando che oltre il 70% di quest’ultimi ha meno di 5.000 abitanti”.

Per questo motivo, l’Umbria e numerose altre Regioni hanno formalmente richiesto che la Conferenza solleciti il Governo ad avviare una revisione complessiva dei criteri. “Abbiamo chiesto al presidente della Conferenza di attivarsi con il Ministero – conclude Meloni – per rivedere l’attuale proposta di modifica. Serve equilibrio, ascolto dei territori e una riforma che rafforzi, non che indebolisca, le aree montane e interne del Paese”.