Molto rumore ha creato la protesta dei cittadini dell’Alta Valle del Tevere che ormai da tempo sono costretti a code di molte ore per prenotare un esame o effettuare un semplice pagamento presso i Cup dell'Asl Umbria 1 dell’ospedale di Città di Castello. L’organizzazione dei servizi è la prima imputata che, a sua volta, crea i presupposti per il nervosismo delle persone in fila, spesso avvezze alle discussioni su chi viene prima e chi dopo. A mettere alla prova la pazienza dei cittadini sono anche gli appuntamenti per i vari esami fissati in un futuro “lontano”, a mesi di distanza dalla prenotazione.
Gli stessi problemi di organizzazione sono stati riscontrati anche al centro salute di San Giustino, derivati anche, in questo caso, dall’unificazione di Asl 1 e 2. Lo scarso numero di operatori non aiuta certo a smaltire le code e le attese di ore e ore.
A questo proposito è intervenuto il membro dell’assemblea nazionale Pd Domenico Caprini: “I servizi dell’ospedale di Città di Castello, a seguito della riforma sanitaria regionale, sono sottoposti a riorganizzazione ma non devono essere smantellati. La carenza di risorse condiziona le scelte che però devono garantire un livello accettabile di erogazione degli stessi”. “Sono preoccupato – afferma Caprini – di quello che sta avvenendo sul settore delle prenotazioni di esami specialistici e dei disagi legati all’attività dei CUP dell’Altotevere, inoltre ravvedo l’esigenza che il Piano strategico pluriennale riguardante il nosocomio di Città di Castello debba garantire il futuro ad una struttura che a tutt’oggi è e deve rimanere dipartimento di emergenza-urgenza. Il pericolo del depauperamento dei servizi è dietro l’angolo e dobbiamo lavorare per garantirli al più alto grado di qualità ed efficienza. L’Altotevere deve incontrasi e deve essere parte attiva delle dinamiche di attuazione della riforma sanitaria regionale. Va assolutamente evitato il livellamento verso il basso delle strutture dell’ASL1 a partire da quella dell’ospedale di Città di Castello”.
Diventa necessario, a questo punto, il passaggio ad una gestione più pragmatica e autonoma di tutti i suddetti servizi. Una “rivoluzione” che la Regione Umbria ha comunque già annunciato e che forse, entro il 2015, troverà la sua attuazione attraverso pagamenti online e conseguente riduzione delle temibili code.