Perugia

Cucinelli, crescita sopra il 22% | Da lunedì in Borsa nel FTSE MIB

Un anno con il botto, il 2023, per Brunello Cucinelli e la sua casa di moda. Che prevede di chiudere l’anno, visto il risultato consolidato dei primi nove mesi e il buon andamento dei successivi, con una crescita dei ricavi compresa tra il 22 e il 23%.

Un anno in cui è stato rafforzato il brand, con il premio “Neiman Marcus Fashion
Award”, sorta di “Oscar” della moda mondiale ricevuto a Parigi a marzo, fino al riconoscimento ricevuto da Brunello Cucinelli a dicembre in Cina “GQ Designer of the Year 2023” per “essersi distinto come creatore di tendenze nella moda e nel lifestyle”.

Da lunedì nel FTSE MIB

Da lunedì 18 dicembre il titolo Brunello Cucinelli sarà quotato nel FTSE MIB, l’indice principale di Piazza Affari. Un importante riconoscimento dopo poco più di 10 anni di quotazione in Borsa Italiana. Per un titolo che alla chiusura di oggi (mercoledì 13 dicembre) vale 82,35 euro, con un balzo considerevole dai 67,20 euro della quotazione dello scorso 2 gennaio. E soprattutto dai 27,30 euro a cui il titolo era quotato cinque anni fa. Una consistente valutazione (oltre naturalmente ai dividendi) per chi ha investito nel titolo, continuando a dare fiducia anche nel periodo della pandemia.

La filosofia con cui Brunello Cucinelli si presentò ai mercati e la solidità dell’azienda, in continua crescita, hanno trovato la fiducia degli investitori, come ricorda il re del cashmere: “

“Il sogno della mia vita era proprio questo: rendere il lavoro dell’uomo più umano e provare a quotare quest’impresa perché vivesse i prossimi cinquanta-cento anni. Quando c’è stato l’incontro con gli investitori. Abbiamo spiegato loro la filosofia dell’impresa chiarendo che avremmo voluto ricercare un profitto sostenibile, garbato”. E ancora: “Noi volevamo cercare nuovi soci, che potessero agire da veri e propri custodi di quest’impresa per il prossimo secolo”.

Le stime per il 2024

Un trend di crescita che la casa di moda conta di proseguire nel prossimo biennio, con una crescita dei ricavi stimata nel 10% nel 2024 grazie alla raccolta ordini già completata per le collezioni Primavera-Estate 2024 e l’ottimo inizio della campagna vendite Autunno-Inverno 2024.

A Penne nel 2025 previsti 350 artigiani

E un altro 10% di crescita è previsto per il 2025, quando entrerà in funzione la fabbrica di capospalla e abiti sartoriali maschili a Penne, località abruzzese nota quale distretto di eccellenza nella sartoria artigianale da uomo, dove già lavorano 75 maestranze in un opificio in locazione, con l’obiettivo di arrivare a 100 entro la fine del 2024. A regime, nel 2025, nel nuovo stabilimento da 4500 mq si conta di impiegare 350 artigiani specializzati.