Cucinelli approva il bilancio 2019 con 49 milioni di utili netti e assicura

Cucinelli approva il bilancio 2019 con 49 milioni di utili netti e assicura: il Coronavirus non cambierà i nostri obiettivi di crescita da qui al 2028

Redazione

Cucinelli approva il bilancio 2019 con 49 milioni di utili netti e assicura: il Coronavirus non cambierà i nostri obiettivi di crescita da qui al 2028

Il titolo dell'azienda di Solomeo cede in Borsa un altro 1,62% | Dividendo di 0,35 euro per azione
Mer, 11/03/2020 - 19:27

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Nel giorno in cui il titolo perde in Borsa un altro 1,62% (arrivando in chiusura alla quotazione di 26,78) il Consiglio di amministrazione della Brunello Cucinelli Spa comunica l’approvazione del bilancio 2019 con ricavi netti a 607,8 milioni di euro (+9,9% a cambi correnti, +8,6% a cambi costanti). Con un utile netto normalizzato pari a 49,3 milioni di euro, in aumento del +7,1%. Il Cda proporrà all’Assemblea – convocata per il 23 aprile 2020 – la distribuzione del dividendo di 0,35 euro per azione.

Il presidente e amministratore delegato Brunello Cucinelli parla dell’ottimo 2019, ma anche della crisi attuale legata all’emergenza Coronavirus: “Veniamo da un anno, il 2019, che noi abbiamo definito eccellente per la crescita della nostra impresa, sia dal punto di vista finanziario, con un solido incremento delle vendite e delle marginalità che in termini di posizionamento del brand. Con equilibrata apprensione e impegno collettivo stiamo governando la nostra impresa cercando di mettere in atto tutto ciò che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il nostro Governo ci indicano, condividendo appieno le strategie, aspettando con ansia dagli scienziati di tutto il mondo notizie tranquillizzanti. Con la stessa dedizione – prosegue Cucinelli – curiamo il rapporto con la nostra filiera esterna di produzione italiana che rappresenta qualcosa di speciale per noi e per la nostra amata nazione, consapevoli che ciò che sta avvenendo sotto il profilo economico, è qualche cosa di congiunturale che presto si risolverà e che non assomiglia a quella crisi del 2008 fortemente strutturale che ci impegnò seriamente per anni. Consapevoli che il trend della moda è virato verso un gusto più confacente al nostro, avendo terminato le consegne Primavera Estate 2020 ed avendo ultimato la raccolta ordini Autunno Inverno 2020 con dei risultati eccellenti e con dei giudizi amabili da parte dei buyers e della stampa specializzata, guardiamo il 2020 con positività consci che comunque sarà un anno da guardare e leggere con attenzione ma separato, che non impatterà il nostro progetto 2019-2022 e il piano decennale 2019-2028, dove immaginiamo di raddoppiare il nostro fatturato e conseguire dei sani, equilibrati e sostenibili profitti”.

Il 2019 un anno “tra i più belli”

I dati relativi al 31 dicembre 2019 sono stati rielaborati e presentati sterilizzando l’effetto generato dalla applicazione del nuovo principio IFRS 16, in vigore dal 1 gennaio 2019, per consentire la comparabilità dei dati con i periodi precedenti.

Un anno, il 2019, definito dall’azienda di Solomeno “tra i più belli della nostra storia“. E che ha visto numerose novità, pur mantenendo l’assoluta coerenza con il posizionamento e i valori del brand. “In particolare – spiegano dall’azienda – siamo molto soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo con il progetto ‘Sartoria Solomeo’, attraverso il quale abbiamo cercato di dare risposta a quel tipo di clientela maschile alla ricerca di un gusto “sartoriale” giovane e contemporaneo, valorizzando allo stesso tempo eleganza ed estrema ricercatezza“.

L’anno 2019 ha visto anche la nascita delle collezioni “kids”, naturale ampliamento dell’offerta ready to wear. “I commenti ricevuti da tutti i partner e i primi riscontri della raccolta ordini – prosegue l’azienda – sono molto postivi, e ci sembra di essere riusciti a trasferire il medesimo gusto che caratterizza l’offerta dell’adulto, una sorta di Mini-Me, anche nella proposta bambino. Seguitiamo a credere nel grande valore di riparare, riutilizzare e tramandare i nostri capi, grazie alle mani sapienti delle nostre sarte in grado di rigenerare e ridare nuova vita a capi usurati dal tempo“.

Analisi delle vendite

I ricavi netti del 2019 sono pari a 607,8 milioni di euro, in aumento del +9,9% a cambi correnti (+8,6% a cambi costanti) rispetto ai 553 milioni di euro al 31 dicembre 2018; i ricavi delle vendite e delle prestazioni, inclusi gli altri ricavi operativi, sono pari a 608,8 milioni di euro, con un incremento del +9,8% rispetto ai 554,4 milioni di euro dello scorso anno.

Mercato italiano: crescita del +1,7%, con ricavi pari a 89,7 milioni di euro (14,8% sul totale), rispetto a 88,2 milioni di euro dello scorso anno. La crescita della domanda del cliente locale accompagna il solido incremento degli acquisti del cliente internazionale, grazie alla proposta di collezione e all’importante contributo del nostro flagship di Montenapoleone-Milano, città che riteniamo a pieno titolo tra le capitali della moda europee, insieme a Londra e Parigi.

Mercato europeo: aumento del +12,9%, con fatturato pari a 184,8 milioni di euro (30,4% sul totale) rispetto a 163,7 milioni di euro del 2018. Tutte le aree geografiche riportano solidi risultati, grazie alla presenza del brand in boutique di primario interesse, alle quale attribuiamo una grandissima importanza. In particolare, riteniamo che le boutique, curate in ogni dettaglio con un attento Visual Merchandising, contribuiscano in maniera determinante a rafforzare ulteriormente l’allure riconosciuta al brand.

Mercato nordamericano: incremento del +9,0%, con un fatturato pari a 204,1 milioni di euro (33,6% sul totale) rispetto a 187,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018. “Siamo pienamente soddisfatti della crescita riportata – è il commento dell’aziende – del rapporto con i clienti, sia finali che multibrand, e della nostra presenza sul mercato, con spazi esclusivi nel canale monomarca e multimarca. Con piena soddisfazione abbiamo raggiunto l’accordo per la prossima apertura della boutique nel quartiere di “Meatpacking District” a New York, zona considerata molto chic, trendy e giovane, in piena sintonia con l’interpretazione della nostra offerta”.

Cina: crescita del +14,6%, con vendite pari a 62,9 milioni di euro (10,3% sul totale) rispetto a 54,9 milioni di euro dello scorso anno. “Riteniamo di assoluto interesse – il commento – la performance riportata in Cina, in linea con le crescite attese di lungo periodo del nostro progetto “Impero Celeste”. Questo mercato senza alcun dubbio rappresenta un potenziale molto interessante, sia in riferimento al canale monomarca che multimarca, e vorremmo cogliere queste chance in maniera graduale, mantenendo altissimo il prestigio e l’allure del brand”.

Resto del mondo: aumento del +12,4% con vendite pari a 66,3 milioni di euro (10,9% sul totale) rispetto a 59,0 milioni di euro al 31 dicembre 2018. “L’offerta di collezione riporta incrementi in tutte le aree geografiche di riferimento – viene spiegato – e sempre più evidente e marcata diventa la ricerca da parte del cliente del lusso di capi speciali, che pienamente incontra le caratteristiche distintive del nostro brand”.

Situazione patrimoniale

Il capitale circolante netto, incluse le “Altre attività/passività nette” è pari a 152,5 milioni di euro (incidenza del 25,1%6 ), rispetto ai 129,5 milioni di euro (incidenza del 23,4%) dello scorso anno. Il magazzino è pari a 204,9 milioni di euro al 31 dicembre 2019, rispetto ai 161,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018. L’incidenza del magazzino sulle vendite è passata dal 31,3% al 30 giugno 2019 al 33,7% di fine anno. Il trend è principalmente motivato sia dallo sviluppo del network, che include aperture, ampliamenti di boutique dirette e nuovi spazi gestiti direttamente all’interno dei Department Store del lusso, sia dalle nuove iniziative, tra cui l’estensione dell’offerta di collezioni al bambino, presenti in alcuni dei più importanti spazi di vendita dalla fine del 2019, il rafforzamento della proposta di abito sartoriale maschile, e lo sviluppo delle iniziative sul digitale. Contribuisce infine l’elevata crescita dei livelli produttivi, a fronte di raccolte ordini molto positive.

I crediti commerciali sono pari a 58,6 milioni di euro rispetto ai 61,4 milioni di euro dello scorso anno, grazie alla consueta e attenta gestione degli incassi, e con una dinamica nella seconda parte dell’anno impattata dal trend delle vendite nel canale wholesale. I debiti commerciali sono pari a 89,5 milioni di euro rispetto ai 76,6 milioni di euro dello scorso anno, con un incremento principalmente relativo alla crescita dei livelli produttivi nella seconda parte dell’anno a seguito delle raccolte ordini molto positive.

Investimenti e posizione finanziaria netta

Gli importanti investimenti a sostegno del brand sono pari a 52,6 milioni di euro al 31 dicembre 2019 (45,0 milioni di euro gli investimenti al 31 dicembre 2018). Gli investimenti commerciali, pari a 37,7 milioni di euro, supportano selezionate aperture e alcuni ampliamenti di prestigiose boutique, contribuendo alla crescita delle superfici di vendita nei Luxury Department Stores e al rinnovo e ampliamento dei nostri dei show-room. Gli altri investimenti, pari a 14,9 milioni di euro, includono principalmente quelli destinati alla produzione, logistica e IT digital, a sostegno dello sviluppo delle infrastrutture IT, della presenza digitale e del rinnovamento continuo di impianti produttivi e strutture logistiche. La posizione finanziaria netta è pari a 30,1 milioni di euro (14,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018), in considerazione della positiva generazione di cassa dell’attività operativa, della sana gestione del Capitale Circolante Commerciale, e del significativo progetto d’investimenti in corso.

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