Dopo la grande manifestazione sotto il palazzo della Regione i comitati No Css sono tornati a protestare oggi (sabato 20 marzo), a Padule, “contro i tre progetti che farebbero di Gubbio la capitale dei rifiuti”.
Nello specifico gli ambientalisti contestano la presentazione dell’istanza di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) da parte dei cementifici Colacem e Barbetti (quest’ultimo ha inoltrato richiesta alla Regione di recente), un passaggio propedeutico e fondamentale per arrivare alla modifica dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e poter quindi utilizzare il Combustibile Solido Secondario (Css).
Ma le proteste dei comitati si sono riversate anche su un terzo fronte, quello della Maio Tech, sotto la cui sede di Padule si è tenuto oggi il sit-in ambientalista. Anche l’azienda di servizio di gestione dei rifiuti, infatti, ha da poco inoltrato alla Regione Umbria richiesta di Via per la lavorazione e stoccaggio di rifiuti pericolosi. Proprio in questi giorni, però, la stessa Maio Tech ha smentito ogni intenzione di produrre Css.
“Il nome di una città come Gubbio non può essere associata ai rifiuti – sottolineano i Comitati – Gubbio è storia, tradizione, folklore, artigianato, turismo e tanto altro. L’immondizia non è la sua identità. Sono state divorate montagne, ammorbati aria, suolo, acqua e ora si vuole togliere anche la dignità a questa gloriosa città“.
“Da decenni – lamentano gli ambientalisti – non ci sono valutazioni sanitarie approfondite, dati epidemiologici né si aggiorna costantemente il registro tumori. Ben tre presidenti del ‘Comitato per la Tutela Ambientale della Conca Eugubina’ sono morti di cancro“.
I manifestanti esigono insomma che vengano presi in considerazione tutti i fattori di rischio ambientale a causa di impianti insalubri di prima classe, e ribadiscono la loro opposizione ai tre progetti sopracitati, “in difesa della salute e del buon nome del territorio. Dunque ‘Sì’ all’Ecodistretto, al Progetto Rifiuti Zero, all’economia circolare e alla difesa della nostra identità e del paesaggio. ‘No’ all’uso di Css nei cementifici Colacem e Barbetti e all’impianto di trattamento rifiuti anche pericolosi della Maio Tech”.
Presente al sit-in anche il sindaco di Gubbio Filippo Stirati, che ha detto la sua ricordando anche Anselmo Barbetti, fondatore del ‘Comitato ambientale Conca Eugubina’ sempre in prima linea nelle lotte per la salute e l’ambiente scomparso a fine febbraio (molti i cartelli in suo onore).
“Dal 2014, quando mi sono insediato, uno dei punti fondamentali del nostro programma è stato esprimere l’inequivocabile “no” all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici della nostra città, rimarcando il valore di paesaggio, ambiente, qualità della vita, economia circolare e sostenibile.
“L’attività dell’ecodistretto è un’operazione di democrazia ambientale, non nasce certo contro le cementerie o per il Css. Lo abbiamo istituito perché vogliamo certificare la qualità di aria, acqua e suolo con indagini e studi già attivati da Università e Cnr. Tutto per rassicurare i nostri cittadini e valutare i dati della nostra qualità ambientale”.
“Abbiamo reiterato alla regione anche la richiesta per far ripartire il registro tumori, non aggiornato ormai da anni. Abbiamo investito in un consulente legale di profilo nazionale che stenda osservazioni sull’assoggettabilità a Via presentata dai cementifici e da Maio Tech. Vogliamo assolutamente sedere al tavolo della Conferenza servizi in Regione con tutti i portatori di interesse per poter dire la nostra su questo tema. Sarebbe un fatto gravissimo se la regione dovesse scegliere la via breve impedendoci di salire a Palazzo Donini. Sarebbe un vulnus e uno strappo istituzionale gravissimo”