Visita a sorpresa di Vittorio Sgarbi alla chiesa di San Giacomo di Spoleto, l’edificio crollato il 23 novembre 2010 e che attende ancora di essere recuperato (la procura ha indagato a vario titolo 6 persone, il responsabile delle ditta che operava la ristrutturazione del tetto e 5 tecnici; il 4 luglio si terrà la seconda udienza). A sensibilizzare il critico d’arte è stato il neoconsigliere comunale Stefano Proietti. Sgarbi non si è fatto pregare più di tanto e nel giro di mezz’ora ha deciso il blitz serale nel borgo che vanta ancora il castello edificato dagli Albornoz. A preoccupare la comunità e lo stesso critico è la minaccia che corre lo splendido ciclo pittorico che ricopre l’abside, opera di Giovanni Di Pietro detto “Lo Spagna”. Le condizioni degli affreschi sono a dir poco precarie con la maggior parte delle figure rappresentate che hanno perso “fisionomia e valore espressivo” a causa di infiltrazioni d’acqua, causate secondo il Professore dal superficiale e inadeguato sistema di conservazione. Al termine della visita Sgarbi ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa che lo aveva seguito: “E’ insopportabile, non si può vedere una simile situazione” ha detto il professore “non pensavo di dover registrare un simile abbandono di cui lo Stato è responsabile….non mi scandalizzo, ne ho viste tante in vita mia, ma questa mi sembra clamorosa”. Poi rivolto ai cittadini presenti: “al di là delle singole esigenze di tradizione e di culto, che giustamente reclamate, e cioè di tornarne al più presto nuovamente in possesso della vostra Chiesa, è importante intervenire al più presto. Per questo telefonerò subito al ministro Dario Franceschini per segnalare questa grave situazione”.
S.B.