Tornano in piazza le lavoratrici e i lavoratori umbri del trasporto sanitario di emergenza. Da domattina, mercoledì 23 maggio, alle ore 9.00 partirà infatti un presidio permanente in piazza Italia a Perugia, davanti alla sede del Consiglio Regionale.
“Abbiamo più volte sollecitato l’assessorato alla Sanità ad adottare misure urgenti, affinché venga superato una volta per tutte l’attuale disomogeneo sistema del servizio conduzione ambulanze sia in regime di emergenza 118, che in ordinario – spiegano in una nota Fp-Cgil, Fps-Cisl e Cisal, sindacati promotori della mobilitazione – ma, seppure l’invito è stato recepito dall’assessorato, non si percepiscono né i tempi di realizzo né i contenuti”.
I sindacati ricordano anche che di recente è scaduto l’appalto della Croce Rossa con l’Asl 2, ma che “dopo contatti con l’Azienda e la C.R.I. si è riusciti ad ottenere la proroga dell’appalto di ulteriori sei mesi”. Tuttavia, scrivono ancora i sindacati, “l’Asl ha provveduto ad indire una nuova gara d’appalto, creando al personale precario della C.R.I., (18 unità) ulteriori motivi di sconcerto, preoccupazione e incertezza in quanto nel capitolato d’appalto non vi è l’obbligo del riassorbimento degli operatori da parte di chi subentrerà nell’appalto”. Cgil, Cisl e Cisal ricordano anche che a giugno scadrà l'appalto della Asl 3 e anche in questa realtà si andrà a gara, con “60 operatori che vivranno anche loro l’incertezza per il futuro”.
“Riteniamo che il metodo dell’appalto di un servizio così importante sia ingiustificato – affermano ancora i sindacati – in quanto seguendo le regole del massimo ribasso non si danno garanzia di qualità, né la certezza del mantenimento del salario contrattuale in essere, come dimostra quello che è successo in altra Asl dell’Umbria”.
“Avevamo avuto rassicurazione – conclude la nota – che quanto prima questo problema sarebbe stato risolto con l’assunzione della delibera sul riordino della centrale operativa del 118 ma ciò non è avvenuto. Il nostro obiettivo primario è stato e rimane l’internalizzazione del servizio, senza per questo esautorare le associazioni che rappresentano un pezzo di storia della città”.