Le criticità del servizio Diabetologia dell’ospedale di Città di Castello sono sbarcate anche al centro del Consiglio comunale tifernate con un’interpellanza della capogruppo della Lista Civica ‘Luca Secondi Sindaco’ Rosanna Sabba.
La consigliera di maggioranza ha chiesto di conoscere quali iniziative intenda mettere in atto la direzione sanitaria dell’Usl Umbria 1 “per una pronta ricostituzione dell’organico medico e il ripristino della piena funzionalità del servizio”. Nel far presente come “la Diabetologia di Città di Castello abbia in carico circa 6.500 pazienti”, Sabba ha poi segnalato che “la riduzione dell’organico medico, con trasferimento da aprile di uno specialista a tempo pieno non sostituito, abbia creato non poche criticità organizzative ed assistenziali, tanto da costringere il responsabile del servizio ad una rimodulazione degli accessi e alla sospensione di numerose visite programmate”.
“Le difficoltà si sono ulteriormente acuite anche a causa del ritardo nella sostituzione di una terza unità part-time, che da aprile 2022 è stata sostituita a giugno 2023 per sole 18 ore”, ha aggiunto la capogruppo, che ha richiamato l’attenzione su “ovvie disfunzioni organizzative, con inevitabile allungamento di liste di attesa, ritardi diagnostici, lamentele dell’utenza costretta a rivolgersi altrove e ritardi nello svolgimento di consulenze. Anche gli accessi al Centro Salute di Umbertide, da sempre assicurati dall’equipe diabetologica di Città di Castello, restano sospesi da metà 2022”.
Il sindaco Luca Secondi ha risposto all’interpellanza leggendo direttamente una comunicazione della direttrice del Distretto Altotevere Usl Umbria 1 Daniela Felicioni: “Per ragioni di necessità in altri territori, con la condivisione del responsabile dottor Roberto Norgiolini, la Direzione Aziendale dell’Usl ha trasferito un medico di Diabetologia. E’ stato garantito l’arrivo di un diabetologo dipendente già assegnato per 18 ore settimanali, a sostituzione della collega che aveva scelto un’altra zona disponibile lo scorso anno. L’Usl ha poi attivato un incarico provvisorio e successivamente un bando per coprire parte delle ore oggetto del trasferimento, ma né incarico né bando hanno avuto l’esito sperato per assenza di medici disponibili a ricoprire il posto vacante. Pertanto il bando sarà pubblicato ad agosto per settembre”.
“La risposta dell’Usl – ha poi evidenziato Secondi – testimonia che c’è una difficoltà in atto, collegata a un reperimento dei medici che per onestà intellettuale dobbiamo riconoscere sia una problematica nazionale. Certamente, però, c’è una complicazione nella fase organizzativa quando queste difficoltà emergono in più settori e auspichiamo che l’interpellanza possa essere uno stimolo affinché si possa intervenire velocemente per risolvere le criticità”.
Da quanto è emerso in aula attualmente nel servizio operano 2 medici diabetologi dipendenti per 56 ore settimanali totali, 3 infermieri a 36 ore settimanali ognuno, un podologo a 18 ore e una dietista a 20, che trattano decine di assistiti al giorno, per gran parte dei quali si confrontano poi con il diabetologo. In collaborazione con il servizio operano anche i volontari dell’Associazione ‘Il Cammino’, che rispondono alle telefonate degli assistiti, interfacciandosi poi con i diversi professionisti in base al bisogno. Dei circa 6.000 malati di diabete del territorio gran parte, in compenso metabolico e buon controllo terapeutico, è seguita dai propri medici di medicina generale, che prescrivono direttamente molte terapie.
Nel dibattito si è inserito anche il consigliere Luigi Gennari (Psi), che da paziente del Servizio di Diabetologia ha testimoniato “l’enorme sforzo che il personale sta facendo nel nostro ospedale in condizioni di sottodimensionamento. Le problematiche impediscono però di rispondere a tutte le esigenze dei pazienti”, ha aggiunto il rappresentante della maggioranza, che ha chiesto al sindaco di “intercedere ancora più assiduamente con chi di dovere affinché le criticità del servizio vengano affrontate. Il Servizio di Diabetologia esige risposte immediate, non possiamo aspettare la Regione, l’assessore Coletto e coloro che sono chiamati a intervenire, bisogna accorciare tempi che non vanno più bene a noi che ci troviamo in un reparto di questo genere”.
In sede di replica Sabba ha concluso: “Il diabete è una malattia che si cura, quindi non può essere trascurata perché le strutture non sono adeguate. Bisogna fare di tutto perché i pazienti vengano curati al momento dovuto: quando è troppo tardi, i danni sono irrecuperabili. Bisognerebbe chiedersi perché c’è una fuga dei medici dal pubblico al privato: le due unità uscite dal reparto di Città di Castello non sono andate in pensione, sono medici che hanno scelto altre destinazioni”.