Bussare al Ministero affinché venga finanziato il primo stralcio del Nodo di Perugia, fino all’ospedale. Al limite, qualora non ci fosse la disponibilità dell’intera somma, prevedendo la parte da Madonna del Piano al Santa Maria della Misericordia inizialmente a due sole corsie.
E’ quanto torna a chiedere alla Regione Umbria il segretario perugino del Pd, Sauro Cristodani. Una posizione, quella del Pd, ribadita anche in occasione del recente incontro con i referenti del Comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni?”, che invocano la realizzazione del Nodino. E temono che complicazioni nelle richieste progettuali all’Anas e finanziarie al Ministero possano allontanare il Nodino, praticamente cantierabile, intanto ritenuto importante per alleggerire il traffico nella zona di Ponte San Giovanni.
Per il Pd l’occasione richiede di puntare in alto nella trattativa con il Governo. Per non rischiare di intervenire solo su ciò che riguarda la mobilità nord-sud, quella di interesse nazionale, ma che rischia di incidere ben poco sulla viabilità di Perugia. Perché il cui vero imbuto è rappresentato dalle gallerie del Raccordo autostradale.
“Solo il Nodo nella sua interezza – ribadisce Cristofani – può risolve i problemi della viabilità complessiva di Perugia. E intanto, si proceda con il primo stralcio Collestrada – Madonna del Piano – Ospedale”. Insomma per i dem – ed è questa la posizione condivisa da tutto il partito – il confronto non deve essere sul Nodino, ma sul Nodo. Con la priorità, appunto, al primo stralcio, sino all’ospedale. Il rischio, altrimenti, è che una volta eliminato l’ingorgo tra Collestrada e Ponte San Giovanni per chi si trova a transitare da nord a sud lungo la E45, quello appunto di interesse nazionale, il progetto complessivo del Nodo e le esigenze della viabilità perugina (che ha la sua criticità nelle gallerie del Raccordo) torni nel dimenticatoio.