di Terni 5Stelle
La questione Umbria Mobilità, esplosa in tutta la sua drammaticità negli ultimi giorni, è una perfetta sintesi di incapacità e demagogia. Incapacità, perché ci era stato detto che la fusione delle quattro società di TPL nella nuova holding regionale avrebbe migliorato il servizio all'utenza e ottimizzato costi e risorse mentre i disastrosi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Demagogia perché tutti si sono subito affrettati a sottolineare come i 30 milioni circa di buco non sarebbero stati coperti con l'aumento del costo di biglietti e abbonamenti bensì con un aumento di capitale, espressione finanziaria di sicuro effetto ma dai meccanismi oscuri per la maggior parte dei cittadini. E la demagogia sta proprio qui; perché aumento di capitale significa che i soci mettono mano al proprio portafogli per ripianare i debiti della società; ma siccome i soci di Umbria Mobilità sono gli Enti Locali (regione, province e comuni) indovinate un po' di chi sono i soldi? i nostri, tanto per cambiare! Insomma da una parte si imbonisce la gente rassicurandola che non si aumenteranno le tariffe, dall'altra gli si sfilano i soldi dalle tasche nascondendola realtà dietro termini tecnici quasi incomprensibili. Come la pensiamo in materia di viabilità e trasporto
lo andiamo dicendo, inascoltati, da molti anni e ben prima di tanti altri che solo recentemente sono stati “fulminati sulla via di Damasco” ma qui vogliamo ribadire una nostra proposta in maniera, per certi versi, provocatoria. Vista la drammatica situazione economica di Umbria Mobilità e considerata l'incapacità degli EE.LL. di affrontare seriamente il problema traffico e mobilità alternativa perché non prendere in considerazione la nostra proposta di trasformare le ZTL delle nostre città in congestion chargee reinvestire i soldi dei pedaggi d'ingresso per ripianare i debiti di Umbria Mobilità, per acquistare nuovi autobus meno inquinanti e ampliare la rete ciclabile? Di sicuro non si risolverà il problema traffico ma almeno si eviterà ai cittadini umbri ulteriori esborsi cammuffati da operazioni di alta finanza come nelle grandi società private dove però, è bene ricordarlo, quando le cose vanno male il management viene spedito di corsa a casa mentre qui, come al solito, gli unici a rischiare di pagare sono proprio quelli che, del disastro, non sono colpevoli: i lavoratori di Umbria Mobilità che vedono a rischio i propri stipendi e i cittadini!