“Briciole di ripresa” che rischiano tuttavia di essere vanificate se non accompagnate con interventi su occupazione e sblocco del credito. E’ l’analisi di Confindustria Umbria nell’indagine congiunturale sul I trimestre 2014. Il gruppo di imprese che hanno aderito all’indagine conferma le indicazioni che emergono anche a livello nazionale: qualcosa si muove, specialmente tra quelle aziende che hanno saputo guardare ai mercati internazionali o riposizionarsi su quelli interni. Il dato è validato dal bilancio occupazionale che si è chiuso con un numero di occupati incrementato dell’1% tra la fine di dicembre 2013 e la fine di marzo di quest’anno. Nello stesso tempo e nelle stesse imprese anche i volumi di produzione hanno recuperato.
“Ci troviamo – commenta il presidente degli industriali Ernesto Cesaretti – ancora una volta a presentare dati che, purtroppo, dicono che anche nella nostra regione la ripresa della produzione industriale stenta a prendere consistenza”. Cesaretti evidenzia come “si nota, è vero, qualche segnale positivo, rappresentato dall’aumento del numero di imprese che registrano un recupero della loro attività produttiva rispetto ai livelli del precedente trimestre ma, in generale, è ancora tanta la distanza che rimane rispetto ai livelli produttivi ed occupazionali precedenti alla crisi”. Per il presidente di Confindustria Umbria “è evidente che le nostre imprese, nonostante il loro impegno quotidiano per migliorare la propria competitività ed il loro posizionamento sui mercati, risentono ancora della debolezza della domanda e delle persistenti restrizioni creditizie. Si fanno, quindi – conclude – sempre più urgenti misure di politica economica volte a correggere tali criticità, mentre auspichiamo che anche sul piano regionale, con la prossima attivazione dei programmi finanziati con i fondi europei, possano essere create condizioni utili allo sviluppo delle imprese qui operanti”.