La vicenda Ast è una questione d’interesse nazionale che si inserisce dentro la crisi del territorio provinciale. Una crisi che va affrontata in maniera complessiva, con un cambio culturale che tenga unita l’intera comunità coinvolgendo direttamente il governo nazionale. E’ quanto emerso oggi in occasione del Consiglio provinciale aperto nel corso del quale si è discusso dell’annunciata decisione di Thyssenkrupp di procedere allo scorporo dell’inossidabile. Convocata dall’ufficio di presidenza del Consiglio provinciale, la seduta ha visto la partecipazione del presidente Feliciano Polli, dell’assessore regionale allo Sviluppo Gianluca Rossi, del sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo, dell’assessore comunale allo Sviluppo economico Sandro Piermatti, del vescovo di Terni monsignor Vincenzo Paglia, dell’onorevole Domenico Bendetti Valentini, dei presidenti del Consiglio provinciale, Andrea Maurelli, e del Consiglio comunale di Terni, Giorgio Finocchio, dei consiglieri regionali Fausto Galanello (Pd), Alfredo de Sio e Raffaele Nevi (Pdl), dei consiglieri provinciali e comunali e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Nel corso del dibattito è stato posto l’accento sull’importanza dell’Ast non solo per Terni ma per l’intero territorio nazionale, calando la vertenza all’interno dei mutamenti economici internazionali e coniugandola con l’altra importante vertenza aperta rappresentata dal polo chimico ternano. Dal Consiglio aperto è stata sottolineata la necessità di non affrontare questa nuova fase difficile solo come una crisi locale, ma prendere spunto da qui per ripensare totalmente il futuro del territorio provinciale. “Chiarezza, coinvolgimento complessivo del territorio e compattezza che superi gli schieramenti” è stata chiesta dai sindacati che hanno anche sottolineato la fondamentale importanza dell’attivazione del governo nazionale. “L’approccio al problema Tk Ast e polo chimico deve essere totalmente diverso – ha affermato l’assessore Rossi – con un cambio culturale che prenda spunto dall’impostazione tedesca, pragmatica e moderna, dove il pubblico investe in forma innovativa e diventa parte integrante dello sviluppo. Sotto questo profilo la Regione è pronta a fare la sua parte, ma ciò che chiediamo al governo è che Terni venga riconosciuta come “Area di crisi complessa” così come è stato per Porto Marghera e Porto Torres. Questo ci consentirebbe di accedere ad una serie di strumenti legislativi per affrontare in maniera concreta le sfide che abbiamo davanti e che mettono in gioco il destino economico e sociale di Terni e dell’Umbria”. Sulla stessa falsariga l’intervento del presidente Polli. “Oggi – ha detto – affrontiamo le crisi con una prospettiva diversa perché abbiamo le possibilità e le opportunità per guardare avanti, a un nuovo modello di sviluppo. Al convegno di ieri che abbiamo organizzato come Provincia a Palazzo Gazzoli, e al quale hanno partecipato importanti esponenti del mondo politico, economico ed istituzionale a livello regionale, è infatti emersa la prospettiva di un modello di sviluppo innovativo basato sul manifatturiero. Sul nostro territorio esistono imprese serie e affidabili sulle quali occorre continuare ad investire per costruire un nuovo futuro. La vicenda Ast non è una crisi in senso tradizionale, piuttosto evidenzia la difficoltà attuale complessiva del nostro territorio. Per questo abbiamo chiesto un incontro che possa portare ad un accordo sul modello di quello tedesco e che rafforzi il sistema con la consapevolezza che la sfida è sul rilancio globale del territorio e che siderurgia e chimica hanno un’evidente portata nazionale sulla quale ciascuno deve fare la propria parte, compreso il governo”. Il presidente ha infine rimarcato il grande lavoro svolto dai sindacati e il positivo rapporto fra le componenti istituzionali “che è un dato rilevante – ha concluso – per gli appuntamenti che abbiamo di fronte”. Il vescovo monsignor Paglia ha annunciato la disponibilità di Basell a sedersi di nuovo al tavolo della trattativa sul quale la Newco con Novamont e le istituzioni porteranno una nuova proposta di acquisto del sito ternano. “Terni – ha ricordato il sindaco di Girolamo – ha oggi elementi di forza considerevoli costatiti da un sistema integrato, un’alta qualità, costi di produzione più bassi. Sull’Ast – ha aggiunto – l’obiettivo è quello di mantenere l’integrità del sito evitando scorpori attraverso un accordo nazionale che evidenzi come l’Ast di Terni sia importante per tutta l’Italia. Per questo abbiamo chiesto e continueremo a farlo un’attivazione in tempi rapidi da parte del governo”. “Terni vive un momento difficile – ha dichiarato Maurelli – che è ricco di incognite e incertezze, ma non dobbiamo commettere l’errore di catalogare la vicenda Ast come crisi locale. In realtà c’è una vertenza Terni che va portata all’attenzione del governo nazionale”. “Il governo – ha sottolineato Benedetti Valentini – ha ben presente le problematiche di Terni, da quelle dell’Ast a quelle di Basell ed è impegnato a rilanciare siderurgia e chimica. I nostri rappresentanti locali e regionali mantengono alta l’attenzione su queste tematiche e sollecitano di continuo il governo stesso in uno spirito costruttivo e con senso di responsabilità”.