Nella mattinata di ieri c'è stato un incontro in prefettura tra il managemente dell'azienda Sangemini, i vertici istituzionali e i rappresentanti sindacali. Nell'ambito della riunione il direttore generale dell'azienda sangeminese, Giuseppe Guerra, avrebbe ribadito che ci sarebbero costanti rapporti con Norda per cercare di trovare un'intesa economica sull'intesa che chiuderebbe la trattativa mantenendo tutti i requisiti che chiede il tribunale per evitare il fallimento.
Da quanto è stato possibile apprendere, sembra che l'offerta avanzata da Norda sia l'unica che incontra l'appoggio delle banche creditrici: le altre 2 offerte sono quella del gruppo Silva e dell'imprenditore Francesco Agnello.
Nell'ambito della tavola rotonda, alla quale hanno preso parte il prefetto, Gianfelice Bellesini, l'assessore allo Sviluppo Economico della regione Umbria, Vincenzo Riommi, e il sindaco di San Gemini, Leonardo Grimani, si è anche azzardata una data scadenza entro la quale l'accordo con Norda dovrebbe essere perfezionato, il prossimo 20 dicembre.
Sembra inoltre che, al momento, non sia stata presentata alcuna istanza di fallimento al tribunale di Terni.
Proprio da uno dei diretti interessati nella vendita della Sangemini, l'imprenditore napoletano Francesco Agnello, è arrivata una nota che smentisce alcune notizie apparse sulla stampa locale, leggiamola:
“Le dichiarazioni rilasciate dal Dott. Trabacca, durante la riunione di ieri presso la prefettura, in merito alla mia offerta così come riportate –
(La sua – ha spiegato il Ceo del gruppo – era apparentemente la proposta migliore tra quelle che ci sono
state sottoposte, ma era priva di una fidejussione che garantisse l’impegno economico promesso e, siccome qualsiasi trattativa deve essere sempre avallata dal sistema bancario, abbiamo ritenuto di non doverci impegnare) -non rispondono a verità in quanto non mi è stata mai richiesta né verbalmente né tantomeno per iscritto alcuna fidejussione.
Lo prova il bando rilasciato dall’azienda Sangemini spa alle realtà interessate all’acquisizione – prosegue Agnello – unico documento ufficiale prodotto dall’azienda e messo a disposizione insieme alla data room virtuale agli attori
in campo dove non vi è alcuna richiesta di fidejussione.
Nonostante questo ho inviato il mio stato patrimoniale e beni mobiliari ed immobiliari atti a garantire largamente l’operazione Sangemini spa.
Aggiungo che ho dato mandato ai miei legali di esaminare l’intera situazione al fine di difendere la mia posizione da dichiarazioni che appaiono false e mendaci tese ancora una volta a screditare la mia attività imprenditoriale per fini poco chiari. Preciso, infine, che stiamo anche valutando l’iter della procedura fallimentare che vede una pronuncia del Tribunale di Terni datata 5 Novembre 2013 dove si scrive che le carte sono trasmesse al Pubblico Ministero
per gli accertamenti del caso. Ho infatti ricevuto dichiarazioni specifiche in merito da personale interno
all’azienda e riferite dagli advisor legali della Sangemini spa – conclude Agnello – che si dichiaravano sereni in quanto avrebbero ricevuto espressa garanzia che la procedura sarebbe rimasta ferma almeno fino alla metà di Dicembre”.
Crisi Sangemini, caos su vendita azienda / Istituzioni trattano con Norda / Agnello alza la voce
Sab, 14/12/2013 - 11:45