La crisi economica innescata dall’emergenza Covid ha aumentato le aspettative delle parti sociali ed economiche nel Tavolo sull’economia che si è insediato questo pomeriggio. Confronto a cui hanno partecipato gli assessori regionali Agabiti e Fioroni, Alunni e Schettino (Confindustria), Franceschini (Confartigianato), Giannangeli (Cna), Gargaglia (Confcommercio), Mencaroni (Camera di Commercio di Perugia), Flamini (Camera di Commercio di Terni), Salvati (Confapi Pmi), Ricci (Allenza Cooperative), Zaffini (Ugl), Sgalla (Cgil), Manzotti (Cisl), Bendini (Uil).
Ad aprire i lavori la governatrice Donatella Tesei, che ha sottolineato l’importanza di avere una visione prospettica, condivisa con gli attori presenti al Tavolo, partendo dall’analisi della situazione attuale.
Il Tavolo, infatti, è stato suddiviso in una prima parte analitica, nella quale Miriam Sartini, responsabile della sede perugina della Banca Italia, e Alessandro Campi, Commissario Agenzia Umbra Ricerche (Aur), hanno tracciato, anche alla luce dell’emergenza sanitaria, un quadro della situazione attuale.
E’ poi seguita quindi una discussione in cui le parti sociali presenti hanno illustrato la loro visione futura ed avanzato le proprie proposte da inserire nel Documento di economia e finanza regionale (Defr), che sarà varato a settembre, contestualmente alla manovra di assestamento.
Il prossimo passo del Tavolo, a settembre, sarà proprio la presentazione del Defr alle parti sociali. Un Documento economico che andrà a tracciare una nuova visione del futuro dell’economia regionale e nuovi strumenti a supporto.
Il fine – ha spiegato l’amministrazione regionale – è quello di permettere all’Umbria una ripresa ed un rilancio economico che possa controvertere una situazione già precedentemente critica e intaccata ancor più dall’emergenza sanitaria.
Si è trattato di un primo confronto, visto che associazioni e sindacati hanno già chiesto degli incontri separati per rappresentare le proprie istanze.
Tanto le associazioni datoriali che i rappresentanti sindacali chiedono che la concertazione sia operativa. I tre segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil (Sgalla, Manzotti e Bendini) hanno chiesto in particolare alla presidente di “non tergiversare” e di “cambiare il modello di sviluppo regionale”.
Ricostruzione e innovazione ambientale, infrastrutture e trasporti, rifiuti e servizi, oltre al rilancio della sanità pubblica e del walfare di qualità sono gli asset su cui, a giudizio dei sindacati, dovrà fondarsi la nuova Umbria.
Rappresentanti delle forze economiche e dei sindacati si attendono che le enormi risorse pubbliche che arriveranno anche in Umbria a seguito dell’emergenza Covid siano l’occasione per cambiare la regione, scivolata negli ultimi anni al livello del Meridione, in termine di ricchezza prodotta, ma anche di qualità del lavoro e problemi quali precarietà e illegalità.