Categorie: Economia & Lavoro Spoleto

Crisi Novelli, a casa gli “stagionali” coi contratti in scadenza. Per i lavoratori fissi c'è un acconto di 800 euro

Jacopo Brugalossi

Un incontro interlocutorio quello di mercoledì pomeriggio fra i sindacati e il nuovo Cda del Gruppo Novelli, che ha chiesto altri 10/15 giorni di tempo per sistemare la documentazione relativa al preconcordato prima di poter finalmente pagare gli stipendi arretrati. Ci sarebbero infatti diverse questioni burocratiche ancora da sistemare per avere l’apertura ufficiale del credito da parte delle banche. D’altronde, i litigi tra i quattro fratelli Novelli hanno creato una profondissima ferita nel Gruppo, che per rimarginarsi richiede tempo e pazienza.

Acconto in arrivo? – Quella pazienza che ormai i lavoratori, in arretrato da 3 mesi, hanno comprensibilmente esaurito; anche se il professor Musaio, presidente del nuovo Cda, ha assicurato a tutti i dipendenti il pagamento entro la prossima settimana di un acconto di 800 euro, relativo alla mensilità di ottobre. Poco rispetto alla somma complessiva che devono ancora percepire (mancano all’appello il 40% delle buste paga di luglio e agosto più tutta quella di settembre). Tantissimo, se si considera che da agosto queste persone stanno lavorando gratis.

Già a casa gli stagionali – C’è poi il dramma degli “avventizi”, i lavoratori stagionali, che rappresentano circa il 30% dei dipendenti umbri del Gruppo e sono impegnati quasi tutti a Spoleto nella filiera delle uova. Sono loro i primi ad essere colpiti dalla crisi di liquidità, poiché oltre a non vedersi rinnovati i contratti (molti sono già a casa e presto altri saranno costretti a raggiungerli) non hanno la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. Gli avventizi, tra l’altro, sono vitali per la stessa sopravvivenza dell’impianto di pastorizzazione di Spoleto, che senza il loro apporto non potrebbe andare avanti per molto, fatto salvo questo periodo in cui si registra una sensibile contrazione degli ordini.

Toccato il fondo – Eccolo, in tutta la sua drammaticità, il quadro tracciato dalla segretaria regionale Flai-Cgil Sara Palazzoli durante la conferenza stampa convocata dai vertici regionali del sindacato proprio davanti allo stabilimento spoletino della Novelli. “Il fondo è stato già toccato – ha commentato . – Ora dobbiamo provare a tracciare un percorso in grado di risollevare le sorti del Gruppo”. “La crisi economica – ha sottolineato il segretario provinciale Vincenzo Sgalla – ha aperto una voragine drammatica nelle aziende umbre, che ha bisogno di risposte concrete non solo sul piano economico, ma anche su quello sociale. Ed è impensabile – ha concluso – che siano solo i sindacati a premere per uscirne. Non ce la possiamo fare senza l’interesse diretto delle associazioni che rappresentano il mondo imprenditoriale”.

“Crisi costante” alla ex Pozzi – Se Atene piange, Sparta non ride. “La crisi è costante” – per usare le parole di Francesco Giannini della Fiom – anche alla Ims-Isotta Fraschini di Santo Chiodo. Il comparto della ghisa è sostanzialmente fermo, fatta eccezione per una settantina di operai che stanno lavorando sulla finitura. Sta un po’ meglio l’acciaio, almeno fino a quando la Fiat continuerà a fare ordini. “Ma è chiaro che nel momento in cui la Fiat decidesse di riaprire la cassa integrazione anche con l’acciaio si entrerebbe in crisi”, ha commentato Giannini. Una parziale schiarita è arrivata sul fronte degli stipendi: i lavoratori hanno finalmente percepito la seconda metà di agosto. Ma è ancora troppo poco per cantare vittoria. Rimangono infatti in arretrato due mensilità e mezzo, e a fine anno terminerà anche la cassa integrazione ordinaria. Bisognerà allora attendere le prossime mosse del governo per capire come verranno rifinanziati gli ammortizzatori sociali e se sarà possibile, nel 2013, andare in deroga.

Emergenze nazionali – Le vertenze Novelli e Ims-Isotta Fraschini sono considerate dalla Cgil emergenze di rilevanza nazionale al pari di quella ternana della Ast. Ecco perché il 14 novembre prossimo, giorno in cui la Cgil ha proclamato uno sciopero di 4 ore in tutta Italia, in Umbria ci si fermerà per 8 ore. La presenza del segretario generale Susanna Camusso renderà quella di Terni una delle manifestazione più importanti del paese, durante la quale sarà chiamato a salire sul palco proprio un lavoratore del Gruppo Novelli, rappresentante delle Rsu aziendale.

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