Cronaca

Crisi nera negozi del centro, Mori “Quali politiche di rilancio?”

Saracinesche abbassate e attività che se ne vanno. La lista purtroppo è lunga: bar etrusco, edicola di piazza Danti, profumeria Rossi, Motivi, Mariotti elettrodomestici, libreria “L’Una e l’Altra” che proprio ad inizio anno aveva di nuovo scommesso sul centro storico, il fruttivendolo, la Pizzeria Etrusca, il ristorante “Vecchia Perusia” solo per citare gli ultimi in ordine di tempo. Il centro storico di Perugia vive una profonda crisi che pare essere inarrestabile e, secondo la consigliera di opposizione Emanuela Mori, per nulla contenuta dalle politiche messe in atto dall’amministrazione comunale.  “Occorre prendere atto – afferma il consigliere Pd –  che le politiche fin qui attivate non hanno condotto a grossi  risultati e  si devono dunque cercare altre strade per rendere fruibile il centro storico e valorizzare la sua rete commerciale”.


Perugia, la crisi nera dei negozi del centro storico


“Punto da non sottovalutare, inoltre, è che alcuni dei locali che purtroppo si andranno a liberare sono di proprietà del Comune, che quindi ha la possibilità e l’ulteriore onere ed onore di rendere l’offerta più appetibile per mantenere e restituire a Corso Vannucci e  al centro storico in generale, la naturale veste di vetrina della città, magari con l’arrivo di prodotti dell’artigianato artistico e di recupero di vecchi mestieri e tradizioni, prodotti alimentari tipici, dell’industria tessile e manifatturiera locale ed umbra ed altri articoli, attività e servizi qualificanti e innovativi sempre nell’ottica della riqualificazione del tessuto economico e sociale, non presenti nel centro storico, e che possano essere attrattivi per turisti, residenti, cittadini.”.

Ed ecco che la consigliera interroga la giunta Romizi di “illustrare quali sono le politiche di rilancio del centro storico che da oggi in avanti si vogliono promuovere, quali accorgimenti, quali gli aggiustamenti pensati in sostituzione delle scelte che ad oggi non hanno funzionato e che è necessario attuare fin da subito per calmierare l’effetto dirompente, devastante di questa crisi nera che rende  giorno dopo giorno questo gioiello architettonico, che è il nostro centro storico, una cattedrale nel deserto”.