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Crisi Merloni, Comitato Lavoratori grida propria rabbia “Politici e sindacalisti non hanno coraggio di dire verità”

Il Comitato dei Lavoratori della Merloni grida, attraverso una nota inviata alla stampa, tutta la propria rabbia e frustrazione per come le parti in causa stiano gestendo la delicata vertenza in cui l'azienda si trova “impantanata”. Un comunicato che non risparmia nessuno. I lavoratori puntano infatti il dito contro politici e sindacati, rei a loro modo di vedere di non avere il coraggio di dire come stanno veramente le cose. Ecco il testo del documento:

In questo ultimo periodo come non mai sindacalisti e politici, cioè gli stessi che hanno gestito e stanno gestendo la vertenza Merloni, nel cercare la propria visibilità continuano a parlare della vicenda A. Merloni fingendosi preoccupati per i lavoratori, quando invece continuano a non avere il coraggio di dire la verità. A seguito del tavolo regionale sulla vertenza Merloni svoltosi a metà luglio, le istituzioni di Umbria, Marche e i sindacati confederali hanno avuto un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico che, secondo quanto riferito, ha avuto due risultati: un ulteriore rimodulazione dell'Accordo di Programma già modificato da loro stessi e firmato a Novembre 2012, e il consenso da parte del Ministro dello Sviluppo Economico alla richiesta presentata dalla JP industries di ridurre del 50% il proprio piano industriale.

Questo famoso piano non è mai stato presentato prima della vendita alla JP né da Istituzioni né da sindacati e a distanza di quasi due anni i fatti ed i volumi di produzione della JP danno ragione al Comitato dei Lavoratori, il quale sin dall'inizio ha sostenuto che l'interesse della JP non era il mantenimento dei siti e la prosecuzione della produzione di elettrodomestici, ma bensì capitalizzare impianti ed immobili degli stabilimenti A. Merloni di Nocera Umbra e Fabriano. Infatti la JP, con il benestare di sindacati e istituzioni, ha già avviato il processo di smantellamento nel sito di Nocera umbra e ha già venduto e sta tuttora vendendo interi reparti di macchinari per lo stampaggio della plastica ad una società con marchio Indesit che produce elettrodomestici in Turchia.

Ora ci chiediamo quando sindacati e Istituzioni finiranno di raccontare menzogne ai lavoratori per poi illuderli con le solite promesse pre-elettorali e congressi di partito. In merito a quanto detto e all'imminente scadenza della Cigs, ci è già stata presentata nello scorso Giugno un'interrogazione parlamentare con risposta scritta dalla portavoce del M5S alla Camera dei Deputati Tiziana Ciprini, ma essendo scaduti i termini per mancanza di risposta, in data 07 agosto 2013 la portavoce Ciprini ha presentato un ulteriore interrogazione al question-time. Purtroppo le risposte fornite dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Carlo Dell'Arringa, hanno confermato la riduzione del 50% del piano industriale della JP industries e che l'unico progetto per quanto riguarda la Regione Umbria è quello elaborato dal Comune di Gualdo Tadino: un progetto L.S.U che prevede la riassunzione di soli 10 lavoratori della Merloni in Cgis.

Questa è la conferma dell'incapacità politica, sia nazionale che regionale, nel gestire vertenze come quella della Merloni che non è certo l'unica in Umbria ma, a differenza di tante altre, ha a disposizione milioni di euro previsti dall'Accordo di Programma anche se, gestiti con il solito sistema politico-sindacale, non stanno dando alcuna risposta occupazionale ma servono solo per voti di scambio con finanziamenti a pioggia agli amici degli amici.