Il consiglio comunale di ieri poteva saltare vista l’assenza determinante degli ormai quattro dissidenti Schiarea, Finamonti, Ciancaleoni e Trombettoni.
A garantire il numero legale che ne ha permesso lo svolgimento sono stati Elisabetta Piccolotti capogruppo di Sinistra Italiana ed Elio Graziosi del Gruppo Misto.
Le opposizioni di centrodestra non hanno preso parte ai lavori ed hanno subito tenuto a precisarlo.
Ora Piccolotti e Graziosi si affidano ad un comunicato stampa per spiegare la loro posizione.
“Con il Consiglio di ieri è diventata evidente una cosa – scrivono – da un lato c’è una maggioranza irresponsabile, interessata più alle faccende interne ai partiti che alle necessità di Foligno, tirata per la giacchetta da forze centriste che vogliono definitivamente conquistare ogni spazio di potere. Dall’altra – incalzano – c’è una sinistra responsabile, che permette con la propria presenza l’approvazione di atti fondamentali come l’assestamento di bilancio, che lavora per la tutela dei servizi pubblici locali, per la dignità del lavoro e per immaginare soluzioni innovative ai tanti problemi che abbiamo.
All’epoca delle elezioni regionali il sindaco Mismetti si vantò del modello Foligno e della modalità con cui aveva costruito la sua coalizione. Ora, con quello che accade da mesi e che è accaduto ieri in Consiglio – rilanciano Graziosi e Piccolotti – tutti vedono che quella coalizione è una sommatoria di interessi e, come dice il sindaco stesso, è asfissiata dalla volontà di mercanteggiare cariche e postazioni.
Così – prosegue la nota – nessuno può andare avanti, ci vorrebbe uno scatto di dignità a tutela del bene comune. Se non sono capaci di liberarsi da questi appetiti, allora liberino la città da un’amministrazione inutile e immobilizzata ed il sindaco dia immediatamente le dimissioni come farebbe chiunque altro nella sua posizione. Facciamo appello a tutte le forze di sinistra e progressiste ad immaginare un altro percorso, che possa realmente raccogliere l’eredità di tante cose costruite negli ultimi decenni e invertire la rotta. Non ha senso oggi, per chi si dice di sinistra, per chi anche non di sinistra ha a cuore le questioni sociali, anche dentro il Pd, continuare a prestare le proprie forze ad un progetto che va in senso contrario alle proprie convinzioni e che perde sempre più credibilità di fronte ai cittadini ogni ora che passa”.