La regione Umbria vive una crisi economica e sociale senza precedenti nella storia italiana, le realtà di crisi aumentano di giorno in giorno, colpendo tutti i settori del tessuto produttivo e dei servizi.
Non lo diciamo certo da oggi, anzi, siamo tra le poche voci che si levano a difesa del diritto al lavoro, fondamento della nostra Repubblica.
I fatti di Terni, al di là della questione manganello/ombrello, mostrano in tutta la loro crudezza il livello di disperazione cui stanno giungendo migliaia di lavoratori, di famiglie, una città ed una regione intera. Una disperazione che lavoratori ed istituzioni stanno gestendo con grande senso di unità e responsabilità, con la consapevolezza che solo l’unità può portare a dei risultati positivi.
Questo vale anche per la nostra Città, Spoleto, che vive una doppia crisi, quella dei territori limitrofi, con i tanti lavoratori pendolari che vedono a rischio il loro futuro, e quella delle realtà industriali e commerciali locali. L’elenco è quello solito, ex-Pozzi, Panetto e Petrelli, Minerva e tante altre. Cui si aggiunge la crisi che sta vivendo la Banca Popolare di Spoleto.
Al di là dei risvolti giudiziari, la nostra preoccupazione và ai lavoratori, alle famiglie ed alle imprese, al ruolo che una Banca territoriale riveste per uno sviluppo sano e sostenibile del territorio che la esprime.
Chiediamo che tutti, Istituzioni di ogni livello, Sindacati, Associazioni e Cittadini, mantengano alto il livello di attenzione e si facciano sentire, uscendo una volta per tutte dal gioco dei particolarismi, che giova non certo a Spoleto e forse neanche alle fortune particolari di chi lo porta avanti.
Andrea Bartocci, Segretario Partito Democratico di Spoleto