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CRISI IN COMUNE, LEO VENTURI (TO) INTERVIENE CON UNA NOTA: “LA MAGGIORANZA E' DEBOLE”

di Leo Venturi (*)

La crisi aperta in Comune, che, almeno formalmente sembra superata, ha segnato un punto di forte criticità dell’azione amministrativa e la certificazione dell’incapacità della maggioranza di affrontare i problemi che la città ha di fronte da anni.
Il Sindaco ha annunciato la presentazione di un nuovo documento programmatico, di svolta e in grado di affrontare i nodi che in questi due anni di governo della città sono rimasti del tutto ignorati.
I fatti sembrano smentire questa ennesima buona intenzione.
Il documento non indica scelte strategiche chiare, non individua le priorità da affrontare ma è solo un elenco di enunciazioni di principio, alcune condivisibili, ma certamente non sufficienti a rilanciare l’azione amministrativa.
La crisi, di fatto, si chiude senza l’aggiornamento dei contenuti programmatici e senza prospettive politiche.
Il rischio reale che Terni corre è quello di non modificare il suo tessuto economico e produttivo per imboccare la strada della diversificazione dello sviluppo ancora oggi legato esclusivamente alla spesa pubblica e alla monocultura industriale.
Tutti devono essere consapevoli che, unitamente alla difesa e alla riqualificazione dell’industria, occorre rilanciare altri settori produttivi poiché il perdurare dell’attuale quadro economico porterà la città a un’inarrestabile regressione.
Nessun accenno al ruolo di Terni nel contesto regionale, caratterizzato da un centralismo perugino che emargina sempre più la città; sulla sanità nessuna scelta che con coraggio guardi al futuro ma solo una politica che tenta di mettere le toppe sull’esistente, che non aggredisce gli sperperi di risorse pubbliche dovuti alla riproduzione di strutture tese a garantire non i servizi ma le carriere interne; sulla gestione delle aziende pubbliche “s’ipotizza” la costituzione di una holding, ipotesi tutta da approfondire e verificare; sull’Azienda Farmaceutica si “ potrà tornare a riflettere”.
Nessuna idea e proposta sulla necessità di avviare una “vera riorganizzazione della macchina comunale” che punti a ricondurre all’interno della struttura comunale le attività esternalizzate, unica condizione per comprimere i costi, anzi, si prospetta la costituzione di una nuova società per la gestione del patrimonio immobiliare del Comune, alla faccia della semplificazione e sburocratizzazione.
Sul turismo, sull’impiantistica sportiva, sulla cultura, sul commercio nessuna novità, ma solo alcune idee fumose, ad esempio le micro manifestazioni, che certamente non guardano oltre il confine cittadino e che frammentano ulteriormente le poche risorse disponibili in mille rivoli senza dare all’esterno un’identità attrattiva alla città, condizione quest’ultima fondamentale per sperare in un futuro migliore.
Le contraddizioni dell’annunciato documento politico-programmatico non tarderanno a emergere. Il primo banco di prova, per verificare se concretamente le nuove linee programmatiche rappresentano una svolta come afferma il Sindaco, sarà la discussione sul Bilancio di Previsione del 2011 che dovrà essere “profondamente aggiornato in linea con il nuovo documento”. Se ciò non avverrà vorrà dire che, per l’ennesima volta, a prevalere saranno state le parole e non la concretezza e che, nella sostanza, la “crisi sarà servita solo per riportare all’ovile alcune pecorelle smarrite”.
Da questa crisi la maggioranza esce ancora più indebolita e confusa, con molti nodi non sciolti e con la sola certezza che a pagare per quest’assurda situazione come al solito sarà la città.

(*) capogruppo di Terni Oltre