Assisi

Crisi giunta: dopo i ‘lungarottiani’ stupiti, FI e Bastia Popolare motivano l’addio: “Mancava condivisione”

Non si fermano i botta e risposta nella (ex) maggioranza del Comune di Bastia Umbra, e dopo la nota del centrodestra filo lungarottiano “stupito” dall’uscita, Forza Italia e Bastia Popolare spiegano le ragioni del loro addio, con tanto di ‘memento’ sul consiglio comunale in programma per il fine settimana.

Nei giorni scorsi il vicesindaco e assessore Valeria Morettini, gli assessori Filiberto Franchi (Forza Italia), Daniela Brunelli e Mauro Timi (Lungarotti sindaco), Stefano Santoni (Fratelli d’Italia), il presidente del consiglio Giulio Provvidenza con i consiglieri Luigi Errico e Roberto Roscini (tutti Lungarotti sindaco) e Michael Alunni Bernardini e Monica Bruschini (Fratelli d’Italia) avevano inviato una nota perché “Siamo rimasti stupiti dei fatti a cui abbiamo assistito in questi giorni, dalle dimissioni di Francesco Fratellini al dichiararsi non in totale linea con la maggioranza da parte dei consiglieri Bagnetti, Possati, Rustici, Ridolfi”.

I lungarottiani si dicono “basiti perché in questi anni abbiamo visto che gli stessi 4 consiglieri hanno sempre votato a favore delle proposte presentate in consiglio comunale e condiviso tutte le scelte dell’amministrazione Lungarotti, così come le scelte nell’ambito della giunta rappresentata da tutte e quattro le liste di appoggio. A metà mandato – ricordano i lungarottiani – gli esponenti di Bastia Popolare dicevano che il sindaco ‘ha gestito al meglio il periodo della pandemia ed è riuscita a far ottenere al nostro Comune ingenti risorse pubbliche. Importi mai visti in passato’ ed è per questo che i giudizi da loro emessi sul sindaco in primis e di conseguenza sull’intero gruppo che da 5 anni sta amministrando con serietà, rigore e grande senso di responsabilità,  disorientano tutti noi”.

Non si fa attendere la risposta di Forza Italia e Bastia Popolare: oltre a un altolà sul consiglio di sabato – “La convocazione dimostra arroganza e supponenza assurda da parte di chi sa, o almeno dovrebbe sapere che per un Consiglio Comunale valido serve avere il numero legale dei consiglieri e attualmente la ‘maggioranza’ è diventata ‘minoranza’, conta tra le sue fila solo cinque consiglieri su sedici che diventeranno sei dopo la surroga all’ordine del giorno. Un numero che non basta neanche in seconda convocazione” – l’intergruppo spiega i motivi del suo addio.

Non serve stupirsi di quanto accaduto, perché le premesse stanno nei contenuti dei confronti avuti quasi in tutte le riunioni di maggioranza dove il nostro gruppo ha sempre evidenziato il fatto che spesso le decisioni prese in maggioranza venivano accantonate o ribaltate. I nostri suggerimenti accolti a parole, ma disattesi nei fatti. Inutile– scrive l’integruppo – continuare a ripetere che ‘nelle numerosissime riunioni di maggioranza c’è sempre stato tra noi un sano e costruttivo confronto dialettico’. Il confronto certamente c’è stato, ma poi le decisioni prese in maggioranza non erano quasi mai all’unanimità, e se in Democrazia contano i voti, è furbesco sostenere che quelli favorevoli espressi in consiglio fossero frutto di condivisione. In realtà molti dei voti del nostro gruppo a favore sulle delibere, erano per senso di responsabilità verso la Città e non di condivisione totale sulle questioni”.

Forza Italia e Bastia Popolare citano il consiglio di fine novembre, “quando la delibera 65 è stata approvata con un solo voto di scarto perché il gruppo di FI ha votato contro, o leggere la delibera di giunta 241 del 9/11/23 quando su indicazioni dell’Intergruppo l’assessore Fratellini chiese il rinvio dell’atto in maggioranza che non è stato accolto dal Sindaco, costringendolo quindi a votare contro senza capire che se un assessore vota contro , c’è un problema da risolvere e non una partita da vincere”. Quanto alla rivendicazione del sindaco di essere “riuscita a far ottenere al nostro Comune ingenti risorse pubbliche”, Forza Italia e Bastia Popolare spiegano che “Sarebbe stato grave il contrario, considerato il PNRR: l’importante è spenderli bene quei soldi e controllare attentamente come vengono realizzate le opere durante i lavori, perché si tratta di occasioni più uniche che rare, considerata la tendenza dei bilanci pubblici all’orizzonte, più improntati verso la diminuzione delle risorse, che viceversa”.