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CRISI FILS E MATTATOIO SPA A FOLIGNO, LA VUS DIVENTA AMMORTIZZATORE SOCIALE? PRIMA SPOLETO SEGNALA IL PROBLEMA

di Sergio Grifoni (*)

In questi giorni, la stampa locale, sta trattando, soprattutto nella cronaca di Foligno, una polemica scaturita a seguito del comando di cinque dipendenti FILS alla VUS. Tanto per ricordarlo, la FILS è una società , a totale partecipazione del Comune di Foligno, che espleta servizi particolari nel proprio territorio (simile alla nostra ASE).
La stessa però, a differenza dell’ASE, sembrerebbe che presenti enormi difficoltà finanziarie e di bilancio, tanto da meritare le continue attenzioni ed interventi di rappresentanti politici e non. Per tale motivo, alcuni mesi fa, chiesi al Sindaco di verificare se, in futuro, poteva verificarsi l’ipotesi di un assorbimento di questa società nella compagine della VUS. Mi fu ufficialmente risposto di no!
Ora apprendo che cinque dipendenti FILS, vengono comandati alla stessa VUS che, di contro, dovrebbe per questo versare 112mila euro all’anno.
Potrebbero ribattere che, tramite questa operazione, si riscontra una economia. Però mi chiedo: è forse questo un primo passo verso l’ipotesi da me avanzata? Non vorrei che, piano, piano, la VUS vada a svolgere per tale realtà un ruolo di ammortizzatore finanziario ed economico. Il mio sospetto, poi, si allarga.
Non sarà che, piano, piano, anche la Società Mattatoio SpA, sempre di Foligno, che vive analoga situazione di sofferenza finanziaria, subirà la stessa sorte?
Basti pensare che il Mattatoio, sempre secondo notizie di stampa, avrebbe maturato un debito nei confronti della VUS, per bollette non pagate, di ben 350mila euro
Non sarà quindi che fra qualche anno, passetto dopo passetto, tutto ricadrà sotto le ali protettive della Umbria Servizi, con assorbimenti mirati e legittimati?
Certo, magari questa potrebbe essere una operazione mascherabile con l’intento del bene comune. Mi spiego.
La VUS, società che opera nell’Area Vasta, con la scusa di razionalizzare ed unificare i vari servizi, potrebbe assorbire tutte le piccole e medie realtà di settore, compresa la nostra ASE. Questo, secondo la mia ipotesi, potrebbe essere il pretesto per giustificare tutta l’operazione su riportata. C’è però una sola “particolarità”, ovvero che l’ASE, a differenza delle altre, chiude il suo bilancio in attivo.
Sono solo semplici ipotesi, magari pessimistiche ma, come spesso amava ripetere un noto politico italiano, a pensar male si fa peccato, però ogni tanto ci si indovina!

(*) Capogruppo Prima Spoleto