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Crisi comprensorio sciistico Forca Canapine-Castelluccio, Guasticchi è vivo e lotta con noi

In effetti mancava solo la sua autorevole voce, in tutto il bailamme di questi ultimi tempi sulla crisi “nerissima” del comprensorio sciistico di Forca Canapine-Castelluccio, a Norcia. In una nota diffusa ieri dall’Ufficio Stampa della Regione, Marco Vinicio Guasticchi, già presidente della Provincia di Perugia ed attuale consigliere regionale in quota Pd, renziano di ferro, dice la sua dopo che in molti, nel parterre politico di Palazzo Donini, hanno levato il grido di dolore, battendosi il petto,  per un territorio  che dire abbandonato pare ormai quasi una barzelletta, raccontata male per giunta.

Nella meravigliosa zona sotto tutela, si fa per dire, dell’Ente Parco dei Monti Sibillini, una sorta di Bella addormentata nel bosco, la “dismessa” Provincia aveva un certo numero di presidi turistici ricettivi e sportivi, tra i quali il Rifugio Monti del Sole con annesso impianto di risalita rinnovato ed inaugurato nel 2012 dallo stesso Guasticchi, nella qualità di presidente sciatore. Stessa attenzione l’anno precedente, il 2011, dove con grande cura si “battezzava” l’apertura della stagione sciistica del comprensorio.

Fa quasi tenerezza vedere con quanto slancio e ottimistica veduta d’insieme, le autorità del tempo si prodigassero urbi et orbi a narrare il Sol dell’avvenire per una zona dove gli unici veramente interessati al suo sviluppo, alla fine della faccenda, erano, e sono ancora,  i poveri proprietari delle villette presenti sul versante nursino. I derelitti, anno dopo anno, continuando a crederci, hanno investito i loro soldi, sia per mantenere efficienti gli immobili aprendoli in estate ed in inverno, neve permettendo,  e magari anche aggiustando pezzi di strade di collegamento, come ad esempio via di Monte Vettore,  che per i solchi e le buche presenti rassomiglia tanto ad un tratturo del Burundi, ammesso che in Africa ne abbiano uno devastato così tanto. Come è noto dalla vicende di cronaca, una parte molto consistente del movimento economico nell’area era determinata, oltre che dai predetti proprietari di case, dalla presenza fissa di Roulotte dell’area camping, appena sotto l’Hotel Canapine. L’area è stata cancellata in men che non si dica, con tutto uno strascico di vicende legali sulle autorizzazioni del sito di parcheggio, tra Provincia e proprietari delle Roulotte e dove chi ha ragione e chi torto ancora non si trova all’orizzonte, mentre il sito in questione è ormai un triste spiazzo di cemento. A presidio del degrado rimane l’Hotel Canapine, ormai completamente abbandonato, monumento della incapacità gestionale degli investimenti pubblici, che dopo decenni di finanziamenti a pioggia fu venduto nel 2005 ad un privato che ha trovato più conveniente tenerlo chiuso. In effetti comprarlo all’epoca fu un vero affare.  L’impianto alberghiero costituito da 41 camere disposte su 3 piani, per un totale di 2190 mq, fu alienato al prezzone di 550 mila euro, circa 250 euro/mq. Oggi, 2016,  con la crisi nera che c’è, con 250 euro/mq forse non ci si compra nemmeno un box-auto. Figurarsi dunque cosa poteva venir fuori da questa storia.

Qualche tempo fa, esasperati dal silenzio di tomba di chiunque, gli operatori turistici interessati alla zona riuniti sotto la sigla di Comitato Nursino per gli Sport Invernali, spedirono una missiva non priva di una certa durezza, a tutti gli enti interessati chiedendo che almeno qualcuno aprisse bocca sul deserto di intenti sull’area.  Grido di dolore raccolto, ma solo come provocazione politica e subito rimpallato per un verso o per l’altro dalle fazioni in campo. Il solito minuetto in cui tutto si muove per cui nulla si muova. Uno dei chiamati in causa, il comune di Norcia, ha preso la palla al balzo per ricicciare sul “grande” progetto della viabilità e sosta sul Pian Grande. Un tema imponderabile, alla luce di ciò che invece è un progetto complessivo per tutta l’area. Sarebbe come dire, sono nudo e ho fame, ma prima di vestirmi e sfamarmi, mi metto il profumo.

Nel frattempo i 4 muri dei rifugi ex-provinciali, gli impianti e i tracciati delle piste non curate si apprestano a vivere l’ennesimo inverno durissimo (solo ieri a Castelluccio di Norcia la temperatura è scesa a -25), che si mangierà quel che è rimasto in piedi dopo l’abbandono. Per non parlare poi dei mezzi spazzaneve, un mezzo degli anni ’70 ed un gatto delle nevi, ormai rifugio di topi nella migliore delle ipotesi. Tanto malandati che si è dovuti ricorrere all’aiuto di una ditta marchigiana per spazzare la neve. Che amarezza, dopo il danno la beffa!

Su tutto questo regna con inossidabile ed imperturbabile “assenza” l’Ente Parco dei Monti Sibillini. Una struttura sulle cui azioni e sui cui risultati, in funzione dei soldi pubblici investiti, sarebbe ora che qualche autorità pubblica imparziale potesse fare due conti. Senza considerare che anche la composizione del Cda dell’Ente risente dei pesi e contrappesi politici e geografici. Ad oggi si contano più le attività del versante marchigiano, in cui l’ente Regione Marche non si sottrae, che quelle del versante umbro. In effetti dipende molto in che zona, umbra o marchigiana,  si spostano i 3 lupi sotto monitoraggio del Parco e che al momento, grazie al loro radiocollare, sono diventati il veicolo pubblicitario di massa dell’ente preziosissimo. Dio ce ne scampi se dovesse arrivare qualche aquila birichina. In quel caso per stilare un comunicato stampa preciso, a favore di territorio, occorrerebbe comprare un drone per capire in quale versante svolazza l’uccello.

Su tutto questo, che non è che la parte emersa di un problema molto più complesso e con salde origini, piuttosto lontane, arriva dunque l’autorevole opinione di uno che la faccenda la conosce bene. “La Regione Umbria acquisisca, tramite permuta con la Provincia di Perugia, la stazione sciistica di Forca Canapine, per dotare la regione di un impianto per lo sci alpino in un contesto di grande fascino naturalistico”. È questo l’auspicio espresso ieri, 20 gennaio,  dal consigliere regionale Marco Vinicio Guasticchi (Partito democratico, nonchè vicepresidente dell’Assemblea legislativa).

Guasticchi ricorda che “l’impianto di Forca Canapine versa in stato di abbandono a causa dell’impossibilità, da parte della Provincia, di trovare un gestore in grado di rilanciare la stazione sciistica tramite bando di gara pubblico. La Regione Marche – spiega – sta dimostrando grande impegno nel comprensorio dei Monti Sibillini e vanta numerose e ben attrezzate stazioni sciistiche. Questa situazione penalizza il versante umbro dei Sibillini. Sarebbe quindi opportuno che la Regione Umbria facesse proprio il progetto avviato dalla Provincia di Perugia negli anni passati, che vedeva la nascita di comprensori sciistici appenninici con circa 60 chilometri di piste per lo sci di fondo e circa 5 chilometri di piste per lo sci alpino. Monte Cucco, Valsorda e Sibillini – continua Guasticchi – possono ancora oggi, nonostante lo stallo dovuto alla vicenda delle Provincie, potrebbero ritornare poli attrattivi per un turismo invernale capace di animare aree che d’inverno altrimenti rimarrebbero marginali al turismo regionale”.

L’esponente del Partito democratico aggiunge inoltre che, come emerso durante la discussione della mozione sulla dotazione di mezzi antineve per la zona di Castelluccio di Norcia, “quella è un’area delicata, in cui si potrebbero sviluppare gli sport invernali. La Provincia di Perugia ha esperito due gare per affidare in gestione il Rifugio Monte del Sole e l’impianto di risalita. Ma entrambi i partecipanti alla gara si sono rivelati inadatti a gestire le strutture ed hanno rinunciato. Una ulteriore gara è andata deserta. La Regione – conclude – potrebbe dunque permutare gli impianti sciistici di Forca Canapine con altro patrimonio non strategico di sua proprietà, con l’obiettivo di rilanciare l’area dando un forte impulso turistico al comprensorio ed evitandone la marginalizzazione”.

Et voilà! La questione è risolta. Il progetto eccolo qua. Spostiamo la roba da un contenitore ad un altro, scambiamo le targhe sulla porta e il gioco è fatto.  Su una cosa però Marco Vinicio Guasticchi non si fa “fregare”, ed è sulla capacità di emettere gridi di battaglia.

Ed allora il già presidente della Provincia pare dire, “Giù le mani dal comprensorio sciistico umbro. Facciamogliela vedere noi alla Marche! Augh! “

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