Aggirnamento ore 14.00 – La nota dei sindacati al ministero – “8 lavoratori della SGL Carbon di Narni, questa mattina alle ore 10,00 si sono arrampicati fino alla cima di un silos a 50 metri di altezza, e si sono incatenati alla balaustra. L'ennesimo atto disperato di lavoratori che sentono l'odore del licenziamento, molto vicino. Dopo la lettera del responsabile aziendale Jürgen Kolher, in cui si conferma in maniera perentoria la necessità di chiusura dello stabilimento della SGL di Narni, dando però una timida apertura a valutare eventuali possibilità di cessione. Resta quindi un lumicino di speranza, per una soluzione, ma diventa una corsa contro il tempo anche in virtù della mancanza di materie prime. Per questo motivo, gli otto lavoratori scenderanno solo a fronte di un segnale da parte del nuovo Ministro. I Segretari territoriali e nazionali di FILCTEM, FEMCA e UILTEC”.
Questo é il testo della mail inviata al Ministero dello sviluppo economico, subito dopo la salita dei lavoratori, decisi a restarci senza qualche fatto che facesse fare un passo in avanti alla vertenza. A quel punto il ministero ha convocato subito l'incontro per il giovedì 6 marzo alle ore 10,00. Solo in quel momento, i temerari 8 lavoratori, si sono decisi a scendere, pronti però a risalire se dopo l'incontro non ci fossero fatti concreti.
Aggiornamento ore 12.50 – Intorno alle 10 di questa mattina, 8 operai sono saliti sulla torre dove era stato issato lo striscione con scritto “No alla chiusura” per poi incatenarsi ad alta quota. Intanto, verso mezzogiorno, è arrivata la notizia della riunione che si terrà il prossimo 6 marzo a Roma, aperta a lavoratori, sindacati e istituzioni, grazie alla quale gli operai si sono convinti a scendere dal silos.
Clamoroso gesto di protesta dei lavoratori della Sgl Carbon che da pochi minuti sono scesi dal silos di 60 metri che si trova nei pressi della fabbrica. Erano saliti sulla struttura per protestare contro la decisione dei tedeschi di chiudere l'azienda narnese. A farli scendere è stata la notizia che a Roma è stato convocato un vertice d'urgenza al Mise che potrebbe aprire spiragli positivi. Nei giorni scorsi infatti la Carbon non aveva escluso la possibilità di vendere lo stabilimento.