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Crisi Cantina Sociale Spoleto, le riflessioni di Vincenza Campagnani dopo l'interpellanza di Grifoni

Di Vincenza Campagnani (*)

Qualche giorno fa Sergio Grifoni, capogruppo del Terzo Polo in Consiglio comunale di Spoleto lanciò, attraverso un’interpellanza al sindaco, un grido di allarme circa la crisi in cui attualmente incombe la Cantina Sociale dei colli spoletini Spoleto Ducale.
Ebbene, da quel giorno, nulla è cambiato, silenzio assoluto….silenzio dei sindaci del territorio,(compreso ovviamente il sindaco di Spoleto), silenzio delle organizzazioni di categoria, silenzio della politica…..
La Cantina Sociale nasce nel 1969, quando ancora nel nostro territorio, associarsi per tutelare i piccoli produttori, o più specificatamente i piccoli agricoltori, risultava essere una forte intuizione ed il tempo ha dato sicuramente ragione a codesta intuizione tanto che la cantina sociale riesce, ormai da anni, a produrre vini doc, docg ed igt di pregiata ed alta qualità.
Si va dal rosso e sagrantino di Montefalco al greghetto dei colli martani, all’eccellente trebbiano spoletino, quest’ultimo prodotto dalla cantina sin dalla metà degli anni ottanta con le uve conferite dai nostri agricoltori della valle spoletana…..
La Cantina sociale ha rappresentato e tutt’ora, a mio avviso, rappresenta un territorio importante dell’Umbria meridionale, quel territorio che ad oggi è in grado di offrire al consumatore ben tre vini Doc ed un olio appartenete alla prima Dop riconosciuta nella nostra regione.
E proprio in virtù di questa rappresentanza che la Cantina sociale è stata parte attiva nel gruppo di lavoro, costituito dall’allora Comunità Montana del Monti Martani e del Serano,per ottenere il riconoscimento della Doc Spoleto (trebbiano Spoletino)
Tutti successi che hanno fatto crescere ed apprezzare la qualità della cantina stessa, ma purtroppo, in questi ultimi anni qualcosa non ha funzionato nel giusto verso….
Gli agricoltori hanno continuato a conferire uva senza essere pagati (in alcuni casi la morosità raggiunge addirittura un quinquenenio), L’invenduto a detta dei soci continua ad essere in ascesa, forse anch’esso frutto della crisi, o di una debole azione di marketing
Anche l’ultimo tentativo di vendere a poco più di venti centesimi una stragrande quantità di sagrantino sembra non aver sortito i suoi effetti in quanto nonostante il prezzo stracciato, sembrerebbe che l’acquirente non abbia ancora liuquidato il suo debito…..
Allora a questo punto mi chiedo, perché questo assurdo silenzio della politica, dei sindacati, dei sindaci del territorio di appartenenza, in testa, ovviamente il sindaco di Spoleto? Il livello regionale è stato informato di quanto accade? Chi tutelerà gli agricoltori, chi tutelerà i dipendenti? Chi tutelerà questa parte importante della nostra storia che sta volgendo al termine?
Ed ancora, perché in altre parti d’Italia la cooperazione risulta essere un successo in ascesa, mentre da noi va verso il tramonto? Oggi 5 gennaio è convocata l’assemblea dei soci e vi assicuro che la preoccupazione ha ormai raggiunto il massimo livello, cerchiamo, almeno una volta di intervenire prima che “i buoi siano usciti dalla stalla”

(*) Consigliere comunale API