“Non sarà certo un Natale sereno per i dipendenti della Coo.be.c, impresa di eccellenza a livello nazionale nel settore specialistico del restauro dei beni culturali. In questi giorni – si legge in una nota della cooperativa – l'azienda sta infatti affrontando la sua prima, preoccupante crisi da quando è stata creata, quasi quarant'anni fa. Ed è stata costretta a mettere in cassa integrazione un terzo dei suoi dipendenti. Un segnale estramente preoccupante, sia perchè rappresenta l'ennesimo grave allarme occupazionale nel comprensorio spoletino ma soprattutto perchè dimostra come la drammatica situazione attuale non risparmi neppure attività altamente specializzate in un settore che dovrebbe essere addirittura trainante per l'economia umbra. Legittimo quindi chiedersi se sia solo la crisi economica generale del Paese a provocare la grave situazione occupazionale in uno dei settori strategici per la stessa regione.
Certamente situazioni contingenti relative ad inaccettabili lungaggini burocratiche non permettono l’avvio dei lavori acquisiti fuori regione ma preoccupazioni ancora maggiori sono da individuare nella carenza di una programmazione coerente delle risorse comunque disponibili sul nostro territorio che mettono seriamente a rischio la futura sopravvivenza di una esperienza unica e probabilmente irripetibile. Solo recuperando quella capacità di progettare e pianificare i processi da parte degli enti territoriali di concerto con gli enti preposti alla tutela e superando le attuali visioni politiche del navigare a vista e senza ambizione di orizzonte si potrà scongiurare la perdita del prezioso patrimonio di esperienza e della costante capacità di risposte in termini occupazionali.
La CooBeC occupa stabilmente sul territorio 54 addetti. Nei momenti di maggiore attività in varie altre regioni ( Piemonte Liguria Valle D'Aosta Trentino Veneto Toscana Lazio Marche Abruzzo Campania Puglia Sicilia) ha occupato oltre 90 operatori oltre a un consistente e costante indotto di collaborazioni. Numerosi gli interventi compiuti in Italia. Fra i principali quelli effettuati nella Valle dei Templi Agrigento, la Reggia di Caserta, Palazzo Madama, il Palazzo del Quirinale, la Torre Pendente a Pisa, insieme alla partecipazione al restauro della Cappella degli Scrovegni a Padova e della Cappella della Sacra Sindone a Torino. E' in corso di esecuzione in laboratorio il restauro del prestigioso Polittico di San Domenico di Recanati di Lorenzo Lotto. All'estero sono in via di conclusione i lavori acquisiti attraverso concorso internazionale sul Portico della Gloria nella Cattedrale di Santiago de Compostela oltre agli avviati rapporti con la Libia (Tripolitania e Cirenaica) e in Arabia Saudita”.