di Domenico Benedetti Valentini (*)
Mi sono associato, in Senato, alla commozione e alla solidarietà di tutti verso l’anziano senatore del PD Sergio Zavoli, assalito, malmenato, rapinato nella sua villa di Monte Porzio Catone da una banda di delinquenti non ancora identificati. Con vivacità, credo giustificata, anche se poco protocollare, ho fatto presente però che ormai ogni giorno si verificano in Italia centinaia di orribili episodi del genere. Ho fatto presente che in una delle regioni presuntamente più “tranquille” cioè l’Umbria, ogni mattina apprendiamo di un blitz criminale nelle case di onesti cittadini, specialmente anziani e meno difesi, che vengono colpiti, torturati, rapinati, con una crescente invivibilità contro cui bisogna immediatamente reagire. La solidarietà verso un alto esponente delle istituzioni deve essere la stessa di quella verso qualsiasi comune cittadino colpito. Intorno a Perugia, in Altotevere, nel ternano, nel centro Umbria, si ripetono delitti con le stesse modalità. Luca Rosi e Sergio Scoscia sono stati uccisi nelle loro case senza pietà. I due anziani coniugi di Todi chiedono ancora giustizia vera. Altri due anziani a Spoleto, ieri, in pieno centro storico, hanno subìto la stessa sorte. Ma in Parlamento la sinistra – e per la verità anche “ipergarantisti” di altri settori – continuano a parlare di “diritto penale mite”, mentre si prepara un nuovo provvedimento governativo per far scontare le pene in casa anziché in carcere e non si fa niente di concreto per espellere e far scontare le pene nei Paesi di origine a criminali venuti in Italia sia clandestinamente sia con tutti i permessi. I partiti tradizionali e i nuovi movimenti che andranno in Parlamento di qui a poco devono dire se in cima alle loro priorità programmatiche c’è la sicurezza dei cittadini, con la prevenzione e repressione della delinquenza.
(*) Senatore del PdL dell’Umbria