Cresce l'occupazione, Capone (Ugl): "Bene misure governo, ma attenti a dati industria" - Tuttoggi.info

Cresce l’occupazione, Capone (Ugl): “Bene misure governo, ma attenti a dati industria”

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Cresce l’occupazione, Capone (Ugl): “Bene misure governo, ma attenti a dati industria”

Gio, 12/12/2024 - 13:02

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(Adnkronos) - "Sicuramente questo governo ha messo in campo una serie di misure che hanno favorito la crescita che l'Istat ha registrato mese su mese, e anche gli ultimi dati di ottobre risegnalano, mentre a settembre c'è stata una lievissima flessione, un nuovo aumento degli occupati. Mentre aumentano gli occupati, aumenta il lavoro stabile, quindi sono più i contratti a tempo indeterminato che quelli a termine, diminuiscono i Neet, diminuiscono le persone in cerca di lavoro. Insomma, c'è un quadro estremamente positivo e questo è ovviamente frutto di politiche volte all'occupazione. Però non è sufficiente perché ci sono alcuni dati che preoccupano". Così, con Adnkronos/Labitalia, Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl, commenta i dati di oggi dell'Istat sulla crescita dell'occupazione, a margine di 'Essere genitori oggi, tra scienza e welfare', nuovo appuntamento per il ciclo Adnkronos Q&A e inserito nel progetto 'Demografica', in corso al Palazzo dell'Informazione del Gruppo Gmc-Adnkronos a Piazza Mastai a Roma.  

Secondo Capone, quindi, "non è sufficiente registrare i dati e cullarsi sul risultato positivo". "Ci sono alcuni dati che preoccupano, quelli della produzione industriale che sta diminuendo, la crisi che incombe nel settore metalmeccanico con tutta la vicenda dell'automotive, la moda che sta dando segnali di cedimento", sottolinea.  

E per il dirigente sindacale "tutto questo deve essere oggetto di un'ulteriore riflessione per interventi mirati". "Se il governo lo farà, e io credo che si sta impegnando su questo con il confronto con i sindacati che è aperto ed è continuo, probabilmente riusciremo anche ad arginare queste preoccupazioni. Complessivamente, aver fatto segnare risultati migliori di Francia e Germania, che erano le 'locomotive' d'Europa, con noi che eravamo il fanalino di coda, ci dà sicuramente una soddisfazione, ma soprattutto testimonia che oggi l'Italia può rappresentare per il resto d'Europa un punto di riferimento importante", conclude Capone. 

(Adnkronos) – “Sicuramente questo governo ha messo in campo una serie di misure che hanno favorito la crescita che l’Istat ha registrato mese su mese, e anche gli ultimi dati di ottobre risegnalano, mentre a settembre c’è stata una lievissima flessione, un nuovo aumento degli occupati. Mentre aumentano gli occupati, aumenta il lavoro stabile, quindi sono più i contratti a tempo indeterminato che quelli a termine, diminuiscono i Neet, diminuiscono le persone in cerca di lavoro. Insomma, c’è un quadro estremamente positivo e questo è ovviamente frutto di politiche volte all’occupazione. Però non è sufficiente perché ci sono alcuni dati che preoccupano”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, commenta i dati di oggi dell’Istat sulla crescita dell’occupazione, a margine di ‘Essere genitori oggi, tra scienza e welfare’, nuovo appuntamento per il ciclo Adnkronos Q&A e inserito nel progetto ‘Demografica’, in corso al Palazzo dell’Informazione del Gruppo Gmc-Adnkronos a Piazza Mastai a Roma.  

Secondo Capone, quindi, “non è sufficiente registrare i dati e cullarsi sul risultato positivo”. “Ci sono alcuni dati che preoccupano, quelli della produzione industriale che sta diminuendo, la crisi che incombe nel settore metalmeccanico con tutta la vicenda dell’automotive, la moda che sta dando segnali di cedimento”, sottolinea.  

E per il dirigente sindacale “tutto questo deve essere oggetto di un’ulteriore riflessione per interventi mirati”. “Se il governo lo farà, e io credo che si sta impegnando su questo con il confronto con i sindacati che è aperto ed è continuo, probabilmente riusciremo anche ad arginare queste preoccupazioni. Complessivamente, aver fatto segnare risultati migliori di Francia e Germania, che erano le ‘locomotive’ d’Europa, con noi che eravamo il fanalino di coda, ci dà sicuramente una soddisfazione, ma soprattutto testimonia che oggi l’Italia può rappresentare per il resto d’Europa un punto di riferimento importante”, conclude Capone. 

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