Vetrya che sarà messa in liquidazione. Il tentativo della famiglia Tomassini di percorrere le nuove norme sui concordati. La perdita accusa di oltre 13 milioni di euro. Le ripercussioni sui circa 130 dipendenti attuali, per la maggior parte impiegati a Orvieto. L’inchiesta della Procura di Milano sui presunti “addebiti occulti” a carico dei clienti di WindTre.
Sul caso Vetrya, azienda su cui si sperava di fondare un nuovo sviluppo digitale umbro (la “Google umbra”, si era detto) e che è stata affossata, secondo quanto comunicato dalla stessa azienda ai mercati, dalla crisi Covid e dalla contrazione del mercato servizi VAS e Direct Carrier Billing, il consigliere regionale del Pd Fabio Paparelli chiede con una interrogazione – insieme ai colleghi di partito Bori e Meloni – quali siano le mosse della Giunta Tesei. Chiedendo in particolare se l’assessore Fioroni abbia attivato un tavolo di crisi, dopo i primi campanelli di allarme fino alle ultime drammatiche scelte del Cda del gruppo orvietano. Ed eventuali iniziative a tutela dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro.
Ma Paparelli chiede anche se la Giunta regionale abbia già avviato “un percorso di verifica e stima di eventuali perdite derivanti da partecipazioni indirette a valere sul capitale dell’azienda” o “sulle base delle garanzie accordate dal sistema finanziario regionale“.