Vendita Cr Orvieto, la First Cisl valuta positivamente il fatto che in Regione finalmente si dibatta il tema, di fronte alla notizia della nuova offerta non vincolante, da parte di una cordata di professionisti, per il pacchetto di maggioranza, dopo quella di un anno fa della Sri Group.
“Auspichiamo il mantenimento della banca del territorio per Cassa di Risparmio di Orvieto” la valutazione della governatrice Donatella Tesei dopo l’interrogazione presentata dai gruppi di minoranza.
“Finalmente anche le istituzioni regionali – il commento di First Cisl e Cisl Umbria – iniziano ad occuparsi della vicenda Cassa di Risparmio di Orvieto”.
“Solo grazie al lavoro incessante e all’attaccamento all’istituto bancario dimostrato nel tempo dai rappresentanti di base – chiariscono dalla Cisl – è stato possibile aprire un tavolo di confronto sul futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto”.
“La profonda crisi che ha investito la Banca popolare di Bari, in qualità di capogruppo – spiega il segretario generale First Cisl Umbria Francesco Marini – rischia di distruggere, di fatto, l’ultima banca di territorio della nostra regione, con pesanti ripercussioni sui livelli lavorativi, sui risparmiatori, sul tessuto economico e sociale umbro, con particolare riferimento a quello orvietano”.
Marini ripercorre la vicenda, riconoscendo alla First Cisl nazionale un ruolo fondamentale. “La First Cisl nazionale – precisa – si è costituita parte civile nell’ambito dell’azione di responsabilità, che la Procura della Repubblica di Bari sta avviando nei confronti degli amministratori della banca di Bari, valutando la sussistenza dei reati di false comunicazioni sociali, falso in bilancio, falso in prospetto”.
Sulla Cassa di Risparmio di Orvieto, Marini si chiede “quali siano state le ragioni che hanno spinto la Fondazione Carit ad investire 12 milioni di euro in Brianza, all’indirizzo di Banco Desio, per una partecipazione al capitale del 4,2%, anziché dialogare con la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, al fine di investire e quindi tutelare un istituto di credito del territorio con i fondamentali in regola, nonostante le vicende che hanno investito la capogruppo Banca popolare di Bari”.
Con i commissari della Popolare di Bari pronti a vendere gli asset non strategici, a Orvieto (e non solo) ci si chiede quale sarà il futuro della locale Cassa di Risparmio.
Marini per ora mostra cautela sulla notizia dell’azione della cordata di professionisti: “Una notizia forse positiva, sulla quale vigileremo, valutando la strategia e il progetto con cui la stessa offerta viene presentata. L’idea, rappresentata in questa prima fase di valorizzare la vocazione territoriale dell’istituto, il rapporto con le PMI e il tessuto socio economico, ci vede concordi, soprattutto se sarà accompagnato dalla valorizzazione delle professionalità bancarie che lì operano e, grazie alle quali, sino ad oggi, la banca ha tenuto, nonostante le grandi difficoltà incontrate, e non per mera speculazione”.
Una vicenda che non interessa soltanto i dipendenti di Cr Orvieto. Per questo tutta la Cisl regionale la sta seguendo con attenzione: “Dal futuro del credito passa anche quello dei risparmiatori e delle piccole-medie imprese che per il territorio sono una delle principali risorse per lo sviluppo – ricorda il segretario regionale Cisl Simona Garofano –. Difendere le realtà di credito del territorio diviene strategico oltre che di primaria importanza, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo attraversando a seguito del lockdown. Per questo dobbiamo lavorare in sinergia anche con le istituzioni per difendere lavoratori e cittadini”.