Il primo cittadino di Umbertide Luca Carizia nega ogni ipotesi su un Centro di permanenza per rimpatri nel proprio Comune "Abbiamo uno stato di emergenza per il terremoto. Credo che basti questo per adesso"
Tiene banco, e non poco, in questi giorni la questione riguardante il Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) che dovrebbe sorgere in Umbria.
Di recente si è infatti passati dalle ipotesi Foligno e Narni, passando per i terreni intorno al carcere di Capanne – poi tutte smentite – fino alle ultime che riguarderebbero Spoleto o Umbertide, ma a quanto pare non ancora ufficializzate dalla Prefettura.
Proprio sulla scelta della città altotiberina è stata fatta un po’ più di chiarezza da parte del sindaco Luca Carizia, che ha smentito questa opzione anche durante l’ultimo Consiglio comunale. A tirare in ballo l’argomento in aula è stato Federico Rondoni (Corrente): “Ci saremmo aspettati comunicazioni dal primo cittadino rispetto alla possibile apertura di un Cpr a Umbertide. Noi di Corrente teniamo a ribadire che i Cpr sono luoghi in cui i basilari diritti umani non sono rispettati e non dovrebbero essere aperti in nessun territorio, tanto meno in quello umbertidese. Invitiamo qualunque amministrazione, compresa questa, ad opporsi a questo diktat del governo rispetto all’apertura dei Cpr in generale, piuttosto mettendo in campo politiche di accoglienza e convivenza reale”
Sulla falsariga di Rondoni anche Sauro Anniboletti (Progressisti per Innovazione): “Se sono voci vere, siamo totalmente contrari all’istituzione di un Cpr a Umbertide”. A questo punto è intervenuto Carizia che ha considerato “interessante che venga sottolineato l’aspetto delle voci. Io non mi attengo a quest’ultime e quando parlo al Consiglio comunale dico cose vere e reali. Quindi non cadrò nella provocazione perché si tratta di voci e poiché tali non commento. E’ nostro dovere istituzionale far presente, nel momento in cui verranno sottoposte certe tematiche, che abbiamo uno stato di emergenza perché c’è stato un terremoto. Quindi credo che basti questo per adesso”.
Sul caso si è fatto sentire anche Marco Floridi (Fd’I) che ha espresso piena e ferma contrarietà a tale ipotesi: “Il nostro territorio è stato gravemente colpito dell’evento sismico del 9 marzo scorso e si trova ancora oggi a gestire la fase di emergenza post sisma. Ciò esclude categoricamente tale ipotesi perché creerebbe un impegno ulteriore per l’ente e disagio per la cittadinanza tutta”.
Tanto per la cronaca queste voci parlavano di un Cpr da costruire ex novo, in un terreno al confine tra Trestina e la stessa Umbertide. Si era parlato anche di strutture modulari da realizzare su terreni confiscati alla mafia ma, anche in questo caso, è stato il sindaco di Pietralunga Mirko Ceci a smentire categoricamente e a parlare, appunto, di “voci“: in questo piccolo Comune infatti le aree sequestrate alla ‘ndrangheta sono state di recente affidate ad un cooperativa che le ha riportate a nuova vita.